Nel piccolo ci saranno in mezzo anche le nostre esperienze che non sempre sono positive. Quest'anno proprio non ci siamo.
Sarà il clima che comporta scompensi ormonali ingestibili, tragedie e atti folli. Sta andando tutto a rotoli?
Non ne ho idea. La prefazione è confusa, lo so.
Ma quando uno inizia ad ascoltare musica classica anche in macchina tornando da un concerto molto rock alle 3 di notte, anche questo fa paura.
C'è chi si fuma qualcosa, chi si ubriaca, chi si taglia le vene e chi ascolta musica.
Sarà che sotto sotto, nel subconscio, ognuno ha dei pensieri nascosti che cerca -in qualche modo- di tirar fuori nei momenti no.
Tanti atteggiamenti vengono giustificati: gente che lavora 12 ore al giorno per guadagnarsi quei pochi soldi in più per farsi le ferie e "rilassarsi", persone che fanno degl'hobby e degli amici l'unica valvola di sfogo.
E' la società che ci porta a correre per non fermarsi un attimo e analizzare bene la situazione, generale e non che sia?
Qualche post fa ho letto di geni incompresi, legati a droghe e casini vari. Torniamo indietro al discorso sulla musica classica.
Ma cosa si facevano quelli lì (Mozart,Verdi...) per comporre cose così imponenti, a quei tempi? Erano invasati, un pò come tutti i grandi artisti. Però cavolacci, avevano un cervello enorme per quanto riguardava fantasia e innovazione.
Adesso siamo tutti un pò repressi, legati all'oggettino di moda che ci fa star bene (per carità, ci vogliono anche queste cose) ma i rapporti umani si stanno standardizzando.
Il bello è che anche al cinema ci mostrano tutto quello che vorremmo essere, anche solo per un minuto.
Ma resta confinato nel nostro bel pensiero "inscatolato" da mezzi di comunicazioni, moralismi religiosi e/o anarchici, politica burlesca e soprattutto da noi che non sappiamo pesare le emozioni.
Gira e rigira si casca sempre lì: le emozioni.
Ci piace una canzone? perchè ci da emozioni. Ci piace la patata? perchè ci provoca emozioni. O, purtroppo, perchè siamo condizionati dal fatto che ad altri crea emozione.
Chi sa manipolare le emozioni ha capito come fare successo: dai produttori ma anche l'individuo che è pienamente coscente di quello che vuole e quello che si merita. Può essere un successo economico, un'ambizione che giunge al traguardo, una relazione finalmente reale... Peccato che l'idea che si ha di tante cose è distorta da tutto quello che viviamo.
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Non sarebbe male avere un true bypass al cervello.
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Un equalizzatore per gli stati d'animo e un noise gate per i disturbi di massa.
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Magari un boost per i momenti in cui bisogna alzare il livello qualitativo della nostra vita,
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un chorus per ampliare le nostre conoscenze e
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un delay per non dimenticare mai quello che abbiamo appena vissuto.
Non sarebbe affatto male se chi usa questi strumenti non fosse pilotato da pregiudizi, mode, manie, ossessioni e costrizioni. Alla fine decidiamo sempre noi su come usare e quando usare certi strumenti? Non ne sono così convinto.
Ognuno porta la sua maturità in un livello che è prestabilito dalla cultura e dal contesto sociale dove sceglie di vivere, ma ogni tanto un pizzico di ignoranza ci farebbe bene per gustare le sfumature che ci sono tra il bianco e il nero che ci sta attorno.
E chi inizia a farsi delle domande è già sulla buona strada.
Tutto sto casino per dire che ieri sera ho guardato "Il cigno nero" con la Portman. Gran bel film. Incisivo e diretto, molto crudo in certi punti. So che non centra una mazza con tutto il resto scritto sopra però... mi andava di dirlo alla fine. Se lo scrivevo subito non avreste mai continuato a leggere tutto il macello di cose buttate a caso qua sopra.
ps: si, non c'è un filo logico nel discorso. Ma va ben così!