Finalmente ho cambiato le corde e come d'abitudine scrivo un post. Volevo già farlo da quindici giorni, ma nelle mie cose sono, come dire... un filo lento. Talmente lento che stavolta ho battutto il record. Cinque mesi e mezzo dall'ultimo cambio (non ci posso credere!) e come sempre, ancor di più, si è rinnovata la "sorpresa del tonto": chitarra rinata, da rimanere a bocca aperta, da spegnere tutti gli attacchi di GAS per le varie chitarrine nuove inseguite ultimamente qui e là. E si ripropone la solita domanda: come ho potuto continuare a suonare con soddisfazione una chitarra ormai spenta da tempo? Eppure ogni volta ci ricasco. Il suono si ammorbidisce, si arrotonda, ti blandisce e tu ti abitui mentre lui si spegne progressivamente, fino a lasciarti uno strumento afono. Mi rendo conto di dire una banalità, ma se in procinto di acquistare una chitarra avessi provato due modelli identici alla mia, una con le corde fresche e l'altra con una muta vecchia di cinque mesi, non ci sarebbe stata partita (e magari avrei lasciato sul campo la migliore!).
Pensavo: quante volte abbiamo formulato il nostro giudizio su chitarre ferme in negozio da mesi, che montano ancora le corde di fabbrica, provate e riprovate da decine di persone, senza tenere in giusta considerazione il fattore corde? "Mmh, un po' spenta, mi aspettavo di meglio...".