Quando si parla di impianti PA, il nome FBT è tra i primi a venire in mente, ma l'azienda italiana si occupa anche di importazione e distribuzione di marchi chitarristici e batteristici quali Crafter, Pearl e Sabian.
A Second Hand Guitars 35 e Ritmi Show 2, FBT si presenterà in grande stile, con uno stand per parte e i suoi impianti pronti a dar voce a tutti i palchi presenti in fiera.
Paolo Ricci ci parla dell'esposizione FBT prevista per i due stand, per i palchi delle demo e ci fornisce un'attenta analisi del futuro dell'industria musicale.
Con la nuova location, il Forum di Assago, cambierà in qualche modo il vostro approccio alla fiera?Chiaramente, avendo più spazio espositivo, ci dà la possibilità di far vedere e provare al pubblico (proveninete non solo da Milano ma da un bacino più ampio) i nostri prodotti.
Io credo fortemente a questo tipo fiere più che a fiere nazionali. Ho appena esposto a Batterika a Roma e alla mattina alle 10:00 c'era già la fila fuori per entrare. Nello stand ci sono passate famiglie, musicisti. Quello che abbiamo notato uno certo interesse delle famiglie alle scuole di musica. Abbiamo avuto la visita di persone provenienti da più parti del centro sud. Il più lontano proveniva da Reggio Calabria.
Gestire uno stand tra la folla può non essere facile, ma esporre in due sale come quelle di SHG e Ritmi Show è uno scherzo da niente! Come avrete sotto controllo il tutto? Saranno due realtà separate o avete in mente di far interagire in qualche modo le due esposizioni?Chiaramente due esposizioni del tutto diverse comportano un impegno maggiore più che altro in personale anche perché abbiamo due diverse tipologie di visitatori: a Second Hand chitarristi (la chitarra è lo strumento in assoluto più venduto) e tutto quello che ruota attorno alla chitarra (ampli etc), a Ritmi tutto quello che rigurada la percussione.
Un visitatore ti si avvicina in fiera, ai due stand, dà uno sguardo intorno e ti chiede "allora, cosa abbiamo qui?"In questa fiera presenteremo a Ritmi la novità delle batterie VBA che sono distribuite dalla Pearl solo in Italia e negli Sati Uniti.
A Second Hand una gamma più completa delle chitarre Crafter, tutta la gamma degli ampli valvolari Cicognani e l'impianto Vertus FBT che utilizziamo per sonorizzare tutti palchi demo.
Tutti parlano di crisi e noi invece festeggiamo in fiera, quali sono le vostre aspettative per lo show e per l'immediato futuro?La crisi c'è e si sente su tutto quello che riguarda la vita comune specialmente nel voluttuario. Inoltre la competizione è molto forte: la concorrenza da battere sono tutte le offerte che ci sono nel settore della comunicazione, dall'iPhone all'iPad e a tutti i tablet che vengono offerti gratuitamente con canoni mensili affrontabili economicamente.
Usando la terminologia moderna, i giovani amano chattare, tweettare o seguire Facebook più che suonare.
Come azienda, grazie all'export, riusciamo a superare la crisi interna. FBT, grazie alla sua qualità, design e principalmente grazie al made in Italy sta conquistando i nuovi mercati emergenti quali Sud America, Cina, Africa, Middle East.
Ritornando al mercato interno c'è senza meno una diminuzione della domanda sia di PA sia di strumenti veri e propri. Tale calo è dovuto a una diminuzione del lavoro per le varie orchestre in quanto Pro Loco, Comuni non hanno più fondi da destinare a questo tipo di manifestazioni. Per aggiudicarsi quel poco di mercato che resta c'è una corsa al ribasso dei prezzi per cui molte orchestre non cambiano o aggiornano il proprio backsatge. Inoltre difficoltà burocratiche quali agibilità ed ENPALS fanno sì che i giovani che si dedicano alla musica, sia come professione sia come hobby, non abbiano la possibilità di suonare come accadeva negli anni '60/'70. Per tua info solo nella mia provincia, Macerata, c'erano più di settanta gruppi che suonavano o facevano finta di suonare nei vari dancing o locali dove si faceva musica dal vivo. Tutto ciò unito al fatto di dover far quadrare i bilanci familiari chiaramente ha comportato una diminuzione della domanda.
Il futuro sembrerebbe a tinte fosche. Anche se il tunnel è oscuro, usando la terminologia che va di moda, nel nostro settore si vede un po’ di luce, quella della musica che fa parte del nostro DNA e questo è dimostrato dalla costanza del numero dei giovani che si iscrivono ai corsi di musica. Quindi penso e credo enormemente che, non appena ci sarà un po’ più di respiro in termini economici, la musica continuerà a dare i suoi frutti in termini di business che di creazione di nuovi artisti.
È per questo che io credo fortemente in queste manifestazioni, che ci aiutano a tenere accesa quella fiammela che ci dà oggi un barlume di luce e che ci aiuti a superare il tunnel che in questo momento oscura il nostro cielo.