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Telecaster Thinline Super Deluxe
Telecaster Thinline Super Deluxe
di [user #3] - pubblicato il

Uscita dalle caotiche menti di Roger Rossmeissl e Virgilio "Babe" Simoni nel 1968, la Telecaster semisolida riscuoterà un meritato successo solo vent'anni dopo la sua nascita. Ne riparliamo oggi per presentarne l'ennesima variante, la "Thinline Super Deluxe", anche se non ci sembra destinata a passare alla storia.
Uscita dalle caotiche menti di Roger Rossmeissl (neoprogettista a Fullerton) e Virgilio "Babe" Simoni (caporeparto della falegnameria) nel 1968, la Telecaster semisolida non riscuote subito il successo che merita. È una buona chitarra, con corpo in frassino o mogano scavato qua e là per ridurre il peso. Il top incollato sopra ha una buca a F stilizzata utile soprattutto per accentuare il carattere di chitarra semisolida. Cambia il battipenna (nel caratteristico "mother of toilet seat" dell'epoca) e poco altro, perché l'elettronica è presa pari pari dalla Telecaster standard. Ad alcuni piace, ad altri no, ma una cosa è certa: la chitarra ha dalla sua una leggerezza sconosciuta alla Telecaster di normale produzione, che negli anni diventa sempre più pesante per la qualità dei legni usati che scende per motivi di budget. Per il primo anno di produzione il manico ha la tastiera in acero incollata, poi nel 1969 torna il maple neck in un pezzo unico, latitante dal 1959, come su tutte le altre Fender.

Telecaster Thinline Super Deluxe

Nel 1971 il progetto subisce una serie di modifiche radicali: acquista i pickup Wide Range, progettati in tutta fretta da Seth Lover per arginare la concorrenza Gibson sulle sonorità piene che cominciavano a diffondersi. Arriva anche l'attacco a tre viti e micro-tilt (subito considerato infame, ma la responsabilità non era del progetto di Leo, ma delle alte tolleranze dell'incastro manico-corpo all'epoca, spesso troppo lasco per garantire stabilità all'insieme).

Telecaster Thinline Super Deluxe

Anche questa variante Thinline 2 non spopola: si barcamena nel catalogo fino al 1979 e poi esce di scena. Riappare, come replica giapponese, a metà anni '80 all'epoca del travaglio che porta Fender sull'orlo del fallimento e poi, incredibilmente, tra i primi lavori del neonato Custom Shop, i cui fondatori John Page e Mike Stevens ricevono la commessa per una Thinline primo tipo foam green per Elliot Easton dei Cars, noto feticista delle chitarre.

Telecaster Thinline Super Deluxe

Sulla scia di un rinato, inaspettato interesse per questo modello cominciato negli anni '90 (i chitarristi dai Radiohead, Franz Ferdinand, Gomez, the Hives, Snow Patrol, Tito Larriva, Bob Seger, Johnny Lang e molti altri gruppi scoprono le Telecaster Thinline) Fender mette in produzione la 90's Thinline, con binding, molti nuovi colori e il nuovo ponte Standard. Comincia anche una nutrita produzione del Custom Shop, dove le richieste di Thinline sono in costante crescita. Tra le diverse varianti, da citare la "riedizione" di una Thinline mai esistita negli anni '50 (!), la Nocaster Thinline, splendida nel suo blonde e in qualche raro custom color, e la Telegretscher, ibrido tra Fender e Gretsch (marchio che da anni è di proprietà Fender) con FilterTron prodotti da TV Jones.

Telecaster Thinline Super Deluxe

Negli ultimi anni il twang Gretsch affascina un numero sempre crescente di chitarristi, anche grazie all'endorsement del formidabile Brian Setzer, uno che migliora con l'età. In tempi recentissimi nasce la Cabronita Especial, nuovo ibrido affascinante e minimalista tra Fender e Gretsch, prima in versione Custom Shop, poi americana, finalmente messicana ma con pickup anonimi "FideliTron" (su cui non si dicono meraviglie). Sono proprio questi i pickup che equipaggiano l'ultima nata di casa Fender, uno strumento proposto a fine 2011 da Fender Japan per il mercato locale e oggi presentato anche in occidente.

Telecaster Thinline Super Deluxe

L'oggetto di cui si parla è la Telecaster Thinline Super Deluxe (il nome pomposo è un programma e rispecchia bene il prodotto, altrettanto pomposo), l'ennesimo ibrido in cui a un corpo Telecaster De Luxe si abbinano due pickup simil-Gretsch (i FideliTron, nome ammiccante a spiegare che non sono TV Jones) fatti chissà dove, una livrea da gigolò di Harlem anni '60 e un manico con segnatasti a blocchi in stile Custom Telebration '75 (chitarra che non ha fatto gridare alla meraviglia i più, inclusi gli accordiani). Manico a tre viti e micro-tilt con tanto di bullet anni '70 alla paletta, disponibile in nero con battipenna e hardware silver, oppure in bianco con parti e battipenna dorati. Il ponte è un classico Stratocaster fisso a sei sellette. Abbastanza insopportabile il logo, visibile sulla paletta bianca e invisibile su quella nera, non ci voleva tanto a fare delle decal bianche o silver, no?

Come gran parte delle serie limitate degli ultimi anni, forse è il caso di ripetere il commento di George Gruhn ("limited edition? non c'è da sorprendersi") a sottolineare che saranno pochi quelli che decideranno di spendere una cifra significativa (prezzo in giappone 243mila Yen, circa 1.500 euro, poi bisogna vedere cosa decide il marketing, ci sta che da noi possa arrivare a prezzo inferiore, ma è un terno al lotto). 

Telecaster Thinline Super Deluxe

Considerazione generale. Dopo la gloria della rinascita a fine anni '80, dopo la crescita verticale del decennio successivo che ha consentito di far manbassa di marchi (Ovation, Takamine, Guild, Charvel, Grtetsch, eccetera), dopo l'euforia del primo decennio del 2000, sembra oggi che Fender sia entrata in una fase di stallo, creativo e strategico. Non è un caso se il tentativo di IPO è stato ritirato per evitare un bagno di sangue e, se possiamo azzardare un'ipotesi, non è solo per colpa della crisi. In realtà il colosso (relativamente al mondo della musica) californiano sembra avere un po' perso la traiettoria, continua a sfornare varianti delle varianti, repliche delle repliche, ma da tempo - eccezion fatta forse per la Cabronita - non si vedono quei colpi di genio a cui eravamo abituati. Insomma, siamo al postmodernismo chitarristico che celebra se stesso, in una costante riproposta di un passato certo glorioso, ma che non può essere trasformato in presente e soprattutto futuro a colpi di belletto o chirurgia estetica.

Ma allora? Ecco, diciamo che questa Fender Telecaster Super Deluxe (!) è stata una buona occasione per parlare della Telecaster Thinline quella vera, che nelle sue forme originali, sia prima sia seconda versione, è una chitarra straordinaria. Parola di Bob Seger.

Telecaster Thinline Super Deluxe
chitarre semiacustiche fender telecaster thinline telecaster thinline super deluxe
Link utili
Thinline Super Deluxe sul sito Fender
Thinline Super Deluxe su TDPRI
Elliot Easton su TDPRI mostra la sua Thinline Custom Shop
Storia Thinline sul sito Fender
Modern Thinline Telebration
Telecaster Custom 75 Telebration
Storia Thinline sul sito Fender
Modern Thinline Telebration
Telecaster Custom 75 Telebration
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