Posizione tre, full humbucker al ponte, sound graffiante, potente ma sempre carico di basse, perfetto per pompare a dovere un buon valvolare e capace di stupire con un ottimo lead, accendendo magari in catena un vecchio TS9 un po’ consumato. Basta poi abbassare un po’ il volume per addomesticare la belva e magari splittare le due bobine con il potenziometro del tono e concedersi qualche ritmica un po’ più scarica ma tagliente.
In posizione due, gli humbucker sono entrambi splittati in automatico. Combinazione ideale per del funk, o magari per qualche lick country. Un pizzico di riverbero, medi a cannone e l’Alabama non sarà più così lontano.
Più cupo, jazzy l’humbucker al manico. Quasi troppo ricco di basse, più simile a quello di una semiacustica che a quello di Andy Summers. Ricco e potente, è sempre splittabile attraverso l’altra manopola del tono, per tornare a essere squillante e più propenso a bucare il mix.
Il Bigsby, infine, o lo si ama o lo si odia. Per alcuni è irrinunciabile, per altri è semplicemente un impiccio. Sicuramente, in abbinamento con il Roller TOM, la stabilità di tutto il sistema è garantita.
Con un prezzo che dovrebbe essere ben sotto i mille euro, la Schecter PT Fastback II B rischia davvero di fare breccia nel cuore di molti rocker in attesa di una valida alternativa alle classiche Custom ’72.