di paolo962 [user #26262] - pubblicato il 22 settembre 2013 ore 16:42
Ovvero: ogni avvenimento ha una sua causa ed un suo effetto. E’ un periodaccio….le tasche perennemente al verde, problemi vari, gastrite nervosa….. Bene, è tempo di acquistare qualcosa! La scelta cade su un bel ponte Glendale per la mia Tele, corredato da sellette vintage style “zigrinate”… E’ così che si contribuisce alla ripresa economica! Tirerò un po’ la cinghia e chissenefrega! Magari perdo anche qualche kg e ne beneficia la salute e l’immagine…. Attesa un po’ lunga perché il dealer non ha in stock l’upgrade e lo deve ordinare direttamente in USA. Arrivato il pacco mi metto immediatamente all’opera. Tolgo le corse ed approfitto dell’occasione per dare una bella pulita al manico. Svita, avvita, regola…….tutto a posto! Monto una bella muta di corde nuove, accordo e provo l’effetto dell’upgrade in modalità unplugged. Bene, sono soddisfatto…. Le vibrazioni sono più nette e le corde suonano un pochino più brillanti.
A dire la verità mi aspettavo un cambio di feeling decisamente superiore, anche perché era esattamente ciò che era successo un po’ di tempo fa quando avevo cambiato il ponte della Strato con un Callaham…in quell’occasione il miglioramento dello strumento mi era parso davvero notevole (e non avevo perso l’occasione per parlarne proprio qui su Accordo). Potrebbe anche significare che l’insieme ponte+sellette di serie (la mia Tele è una FSR made in Mexico) sia già di buona qualità! Tra l’altro, poco tempo dopo avere effettuato la sostituzione del ponte della Strato, avevo letto il bell’articolo di Alberto sull’importanza delle sellette in acciaio temprato e sulla opportunità di poterne averne un set specialissimo hand-made in Italy. Travaso di bile assicurato, peggioramento della gastrite, ma non se ne parla, anche perché le mie sellette sono “offset” ed il suddetto set non andrebbe bene….. Cerco di vedere il lato positivo delle cose: così risparmio 60 € (se avessi avuto le sellette “standard” avrei non mi sarei di certo fatto scappare quelle hand-made in acciaio temprato) In ogni caso, tornando sull’argomento principale, il ponte Glendale è ben fatto e l’upgrade è comunque più che soddisfacente. Ma, in realtà, non è questo il motivo per il quale ho deciso di fare roteare il polpastrelli sulla tastiera del pc anziché sulla quella della chitarra….. Riavvolgiamo il nastro….provo un po’ la chitarra con il nuovo ponte che fa bella mostra di sé e quelle sellette che mi fanno impazzire a guardarle, ma……. ORRORE!!!.... il re inizia a fare un effetto sitar devastante per la mia psiche già labile(dal 10° al 14° tasto). Controllo il set-up. Mi sembra tutto in regola. Il manico è perfetto. Non serve alcuna regolazione del truss-rod. Action normalissima e non estrema. Prova ad alzarla leggermente…..non si sa mai. Niente da fare. Al mio confronto Ravi Shankar era una pippa. Il giorno dopo porto la chitarra in sala prove per la consueta suonata settimanale. Il suono nel mix del gruppo è ottimo (e di casino ne facciamo in abbondanza!), ma l’effetto sitar permane e rischio di fare una imitazione di Townshend al massimo del suo splendore distruttivo giovanile. Dopo innumerevoli tentativi e moltissime variazioni di set-up sono sconfortato…. Sono quasi tentato di portare la chitarra dal liutaio….. non so più cosa fare…. Oggi pomeriggio decido di provare per l’ultima volta….svita, avvita, alza, abbassa….. ormai senza speranza provo ancora ad alzare l’action di qualche micron… Mollo un po’ la corda e……. si rompe! Che strano….. Improvvisamente si accende la classica lampadina…..Vuoi vedere che…… ormai in preda al delirio prendo un re nuovo e lo monto……regolo l’accordatura e……. il suono è PERFETTO!... La precedente corda era – evidentemente – fallata! (ricordo che l’avevo montata nuova). Rifaccio il set-up come piace a me e va tutto bene. Qual è la morale di questa storia?..... Puoi farla dagli Appennini alle Ande, ma l’ultima goccia rimane sempre nelle mutande!!! Rock’n’Roll !