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Guida essenziale ai ponti mobili per chitarra
Guida essenziale ai ponti mobili per chitarra
di [user #17844] - pubblicato il

Il vibrato, conosciuto anche con il nome di Tremolo, è un dispositivo che permette di alterare momentaneamente l'intonazione delle corde per eseguire un effetto vibrato, appunto. Ne esistono molti in commercio, ma possono essere accomunati in alcune tipologie principali.
Il vibrato, conosciuto anche con il nome di Tremolo, è un dispositivo che permette di alterare momentaneamente l'intonazione delle corde per eseguire un effetto vibrato, appunto. Ne esistono molti in commercio, ma possono essere accomunati in alcune tipologie principali.

Il vibrato può essere il miglior amico o il peggior nemico di un chitarrista. Oltre al tipo di suono a cui punta, spesso il suo rapporto con il dispositivo dipende da com'è stato il suo primo approccio con una chitarra che ne è dotata.
Pensando a una Fender Stratocaster, una Ibanez RG o una Epiphone Wildkat si parla di chitarre a "ponte mobile" in quanto, proprio per la presenza di un sistema del genere, è possibile agire direttamente sul ponte - oppure su un attaccacorde in prossimità - per alterare l'intonazione delle corde mentre si suona. Lo scopo è ricreare l'effetto vibrato che consiste nell'oscillazione del pitch - ovvero dell'altezza delle note - verso l'alto e verso il basso.
Il principio è simile a quello per cui si fa oscillare una corda singola con il dito che preme il tasto, con la differenza che un ponte mobile permette di "vibrare" interi accordi ed effettuare alcuni tricks niente male.
Conoscere il ponte della propria elettrica è importante e non è detto che un ponte mobile sia ciò di cui si è alla ricerca. La maggior versatilità, infatti, si paga con degli accorgimenti necessari per le regolazioni e con delle influenze particolari sul suono che possono piacere o meno. Nella ricerca della chitarra ideale, è consigliabile quindi tenere un occhio rivolto anche ai ponti fissi.

Guida essenziale ai ponti mobili per chitarra

In quasi un secolo di evoluzione, i sistemi vibrato hanno cambiato forma e dettagli tecnici dando vita a un'infinità di varianti, ma si può affermare con tranquillità che un ponte mobile gioca sempre sull'equilibrio tra una o più molle e la tensione esercitata dalle corde.
Detta semplice, le corde tirano da un lato, le molle dall'altro. L'equilibrio delle due forze è riscontrabile nella posizione del ponte "a riposo", quando non lo tocchiamo.

I sistemi vibrato per chitarra possono essere suddivisi in due grandi categorie. Da una parte ci sono quelli a montaggio frontale, dove tutto l'apparato è montato direttamente sul top della chitarra con interventi moderatamente invasivi. Dall'altra ci sono quelli che prevedono l'ancoraggio delle molle sul retro e quindi un lavoro più pesante sull'integrità della chitarra.

In tutti i casi, il vibrato viene azionato mediante una leva, o whammy bar, che può essere rimovibile o solo pieghevole in quanto parte integrante del dispositivo. Questa viene premuta in direzione del body della chitarra per allentare le corde e, se la regolazione lo permette, tirata nel senso opposto per tenderle maggiormente e quindi alzare il pitch.
Qui l'equilibrio molla-corda viene alterato: quando le corde si allentano, la molla si sollecita e viceversa. Quando si torna alla posizione di riposo, le molle tornano alla forma originale e le corde alla loro tensione (e quindi intonazione).

Bigsby
Il vibrato Bigsby è stato uno dei primi a comparire su larga scala e, dopo essere accantonato in favore di ritrovati tecnologicamente più avanzati, sta lentamente tornando alla ribalta su strumenti di ogni fascia di prezzo, solitamente votati a generi retrò dal blues al rock n' roll.
Il Bigsby appartiene alla categoria di ponti con montaggio superficiale e proprio per questo non è raro che si decida di applicarlo in un secondo momento su chitarre che non lo prevedono di fabbrica. Viene avvitato sul top e la molla è posizionata giusto sotto la leva. Quando si agisce su questa, il cilindro di metallo che fa da fermacorde ruota su se stesso di alcuni gradi alterandone l'intonazione.

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Fender Synchronized Tremolo
Il vibrato disegnato da Fender per la Stratocaster nel lontano 1954 è sicuramente il più diffuso sul mercato insieme ai suoi emuli, in particolare relativamente a chitarre entry level.
Il suo nome è causa di confusione riguardo l'effetto generato: tradizionalmente, un tremolo consiste nell'oscillazione del volume di una nota, non della sua intonazione. È bene tenere a mente che, sebbene si chiami Tremolo (notare l'uso della maiuscola), il ponte stile Fender è progettato comunque per effettuare un vibrato.
È nato con sei viti per fissarlo al body della chitarra, poi ridotte a due viti più grosse alle estremità esterne. Ora è facile vedere in giro entrambe le varietà.
Il principio di funzionamento è molto lontano dal Bigsby. Le molle sono ancorate sul retro della chitarra, parallele alle corde e solitamente nascoste da un pannello di plastica. I profondi scassi nel legno necessari per ospitarne uno rendono complicato se non impossibile il montaggio su certe chitarre che non ne sono provviste di fabbrica.

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Floyd Rose
Il Floyd Rose può essere considerato l'evoluzione estremizzata del Fender Tremolo.
Preferito dai chitarristi heavy e dagli amanti del rock moderno, è nato alla fine degli anni '70 con lo scopo di permettere oscillazioni più ampie e migliorare la tenuta d'accordatura. Un ponte mobile, infatti, a causa del continuo scorrere delle corde è generalmente meno stabile di un ponte fisso. Il Floyd Rose risolve abbinando dei bloccacorde in cima al capotasto.
Ponti simili possono essere visti anche su chitarre dal prezzo contenuto e sono riconoscibili per il loro aspetto massiccio se confrontati a un comune vibrato in stile Fender.
Sicuramente più complicato da regolare per un neofita, il Floyd Rose permette escursioni estreme ed effetti (come le cosiddette "dive bomb") che risulterebbero difficili se non impossibili con un vibrato stile vintage simile al Fender o al Bigsby.

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Vibrola, Jazzmaster Floating Tremolo e Mustang Dynamic Vibrato
Meno diffusi ma non introvabili sono i sistemi Vibrola.
Solitamente preferiti dalle Gibson SG, sono paragonabili a un Bigsby, con un tipo di montaggio frontale simile e la stessa molla posizionata alla base della leva.
Esiste anche un Vibrola conosciuto come "sideways", nel quale il movimento della leva deve essere eseguito lateralmente anziché trasversalmente al top. Attualmente è possibile vederlo sulla Gibson SG Reissue '61, piuttosto rara e sicuramente fuori budget per chi è agli inizi.

Con riedizioni e modelli ispirati al vintage, Fender e Squier propongono di tanto in tanto delle chitarre con ponti mobili meno diffusi che potrebbero mettere in crisi il giovane appassionato di rock alternative, grunge o indie. È il caso del Floating Tremolo (come già detto, pur sempre un vibrato) e del Dynamic Vibrato.
Il primo è diffuso su chitarre Fender Jazzmaster e ripropone la scelta di una singola molla in verticale già vista nel Bigsby e nel Vibrola, però la tiene nascosta all'interno del body.

Il Dynamic Vibrato è tipico delle Fender Mustang e potrebbe essere considerato come un tentativo di rendere più compatto il Synchronized Tremolo. Le molle sono due, parallele al body come nel vibrato della Stratocaster, ma sono più piccole e collegano la base del ponte all'attaccacorde dove trova posto la leva.

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La leva scorda tutte le corde insieme?
Seppure piuttosto raro al giorno d'oggi e praticamente introvabile nelle moderne chitarre di fascia media e bassa, il Trans Trem di Ned Steinberger offre lo spunto per una riflessione.
Parlando di ponti mobili, è lecito domandarsi: "ma l'intonazione di tutte le corde si alza e si abbassa di pari passo? Cioè posso suonare un Mi maggiore, abbassare la leva e arrivare a un Re maggiore?"
Se l'era chiesto anche il guru della liuteria elettrica Steinberger, e la risposta è "no". Le corde, a causa della diversa sezione e tensione, non si scordano di pari passo. Per esempio, se abbassi di un tot la leva di una Stratocaster, una corda potrebbe essere calata di mezzo tono, un'altra di un quarto di tono e un'altra ancora di un tono intero.
Nel 1984, Ned pensò di porre rimedio a questo e mise a punto il TransTrem. Il sistema faceva sì che tutte le corde alzassero e abbassassero la loro intonazione in egual misura con l'andamento della leva del vibrato. Ma questa, come si dice, è un'altra storia.

Nota della Redazione: questo articolo fa parte della rubrica Entry Level. Cerca gli altri articoli contrassegnati con questo tag inserendo "#entry level" nel motore di ricerca del sito.
chitarre elettriche entry level hardware
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