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Dolphin's Sound Purgatorio: l'overdrive che non fa sconti
Dolphin's Sound Purgatorio: l'overdrive che non fa sconti
di [user #17844] - pubblicato il

Rispettoso della dinamica, capace di lavorare come booster quanto di fornire un crunch anche spinto, l'overdrive Purgatorio è costruito con componenti originali anni '70 ed è offerto per un prezzo che farà gola a molti, dagli amanti del blues ai patiti del rock. Lo abbiamo messo alla prova sul campo.
Dopo gli ottimi feedback ottenuti dalla prima collezione Tre Uomini Nudi, il cui distorsore David è stato recensito anche qui su Accordo, il laboratorio fiorentino ha messo a punto tre nuovi stompbox dai titoli emblematici: l'Inferno è un violento distorsore, il Purgatorio è un overdrive dal gain moderato e il Paradiso è un booster. Ancora una volta con chiari riferimenti alla cultura toscana, il trio è dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.

Nelle credenze occidentali, il Purgatorio è di quanto più simile ci sia al concetto di karma: quello che fai ti torna indietro in una reazione uguale e contraria, senza sconti. Forse è solo una coincidenza, ma questo è ciò che fa esattamente l'overdrive del trio dantesco di Dolphin's Sound.

Per assemblare il Purgatorio, i progettisti hanno selezionato componentistiche vintage reali, provenienti da lotti degli anni '70, e hanno pensato a un overdrive di stampo classico, semplice nei comandi e immediato nell'utilizzo. Il gain a disposizione non è esagerato, ma sufficiente a sfociare in territori rock anche moderni, e un'attenzione particolare è stata riservata alla reattività delle note.
Come per il resto della serie, una luce tamarra quanto utile dal vivo inonda la base del pedale anche quando non è attivo. Un LED rosso ad alta luminosità ne segnala l'attivazione quando si schiaccia lo switch true bypass e le manopole sono le classiche di Gain, Tono e Volume.

Dolphin's Sound Purgatorio: l'overdrive che non fa sconti

Appena posate le dita sui potenziometri, non si può fare a meno di notare quanto sia "densa" la loro rotazione. È improbabile che si muova una manopola per errore, e insieme allo chassis alto, spogliato di ogni vezzo, il pedale trasmette una certa sensazione di solidità.

Ai primi esperimenti sonori emerge una buona propensione del Purgatorio a fare anche da clean boost. La riserva di volume non è esagerata, ma più che sufficiente a ottenere una spinta buona per gli assolo o per portare leggermente in saturazione un amplificatore valvolare. Con l'attivazione, il suono si smussa leggermente sugli acuti e mette le basse più a fuoco: a qualcuno, il suono ottenuto con gain a zero potrebbe bastare e avanzare per escursioni blues, country e rockabilly.

Il Purgatorio non è un overdrive esattamente trasparente. Ha un suo carattere di fondo ben preciso, seppure per niente invadente, che risulta evidente anche quando si tiene il tono in posizione di flat, ovvero sullo "scalino" che il potenziometro incontra quando lo si porta a metà corsa. Operare su tono del pedale Dolphin's Sound non ne stravolge il suono, non lo ovatta se chiuso né lo svuota eccessivamente se aperto, ma torna utile piuttosto per piccoli aggiustamenti, per ingrossare un pickup troppo sottile o per far emergere maggiormante l'attacco delle note se si usa una chitarra ingolfata di suo. In questo senso, la posizione centrale diventa il riferimento per qualunque regolazione, il punto da cui partire se e solo se qualcosa nel sound non convince. Avere quello scalino è dannatamente utile.
È interessante notare come il single coil della Telecaster Cabronita usata per il test riesca quasi a fare il verso a un humbucker se si alza adeguatamente il gain e si porta il tono al minimo, con quegli alti leggermente arrotondati che lasciano spazio a una buona dose di frequenze medie. Al contrario, una doppia bobina al manico troppo intubata guadagna in brillantezza e presenza quando si porta il tono a fine corsa. In questa posizione e con un livello di gain ancora superiore, è ideale per un crunch moderno, con armoniche che schizzano in ogni direzione e low-end particolarmente definita (a saperlo suonare, ricorda alla lontana certi distorti più moderati del recente Paul Gilbert bluesy), ma senza mai introdurre quella compressione che, se da una parte limita un po' le dinamiche, dall'altra avrebbe aiutato il playing rendendolo più fluido: il Purgatorio non regala niente, ogni sbaglio si sente chiaro e tondo, e cercare di mascherare gli errori portando il gain a fine corsa non paga. In compenso, pulire il suono con il tocco è un attimo e, mentre il gain indietreggia quando si pizzica più piano, il volume resta tutto sommato stabile garantendo di non sparire nel mix.

Dolphin's Sound Purgatorio: l'overdrive che non fa sconti

Con il giusto approccio, una chitarra adatta e l'amplificatore giusto, sul Purgatorio si riesce a suonare blues, rock classico ma anche rock moderno. Viene fuori che l'overdrive risponde piuttosto bene se accoppiato a distorsori esterni o ad amplificatori già in saturazione, anche se il rumore di fondo comincia a diventare più importante. Le possibilità sono molteplici e dipendono solo da cosa gli si abbina. Qui è piaciuto sulla base di un amplificatore di stampo americano vintage, pulito, in modo da essere certi che tutta (o quasi) la pasta registrata venisse dalla scatoletta grigia e arancione del team toscano.


Il Purgatorio non promette stravolgimenti per il mercato degli stompbox. Offre piuttosto una vecchia formula collaudata, lo fa con affidabilità, alcune chicche progettuali ben ponderate, restituendo una piacevole sensazione all'orecchio quanto sotto le dita e per un prezzo davvero allettante.
Per portarsene uno a casa basta un centone più qualche spicciolo, direttamente sul sito ufficiale a questo link.
Dolphin's Sound sarà anche a SHG questa domenica 15 novembre: se il loro pedale vi incuriosisce e vi va di farci un giro o semplicemente di scambiare qualche opinione a riguardo, mi trovate al loro stand mentre cerco di convincerli a lasciarmelo in prova ancora un po'!
dolphin's sound effetti e processori purgatorio
Link utili
Purgatorio sul sito Dolphin's Sound
Dolphin's Sound David su Accordo
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di Dinamite bla [user #35249]
commento del 11/11/2015 ore 09:11:37
Stavo per scrivere "l'n-esimo overdrive sul mercato già super....saturo!".
Però tutto sommato, sentendo come suona, cioè abbastanza bene, direi che il suo punto di forza sta nel prezzo decisamente alla portata di tutti..
Secondo me non è un oggetto per chi ha un'idea di suono ben precisa, ma per chi è in una fase in cui ha necessità di sperimentare tante cose diverse per capire quale sarà la sua strada.. Insomma non mi sembra male, ma non lo vedo come un pedale da pedaliera "ad aeternum"
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 11/11/2015 ore 11:48:41
Mah... come primo overdrive lo vedrei pure bene, se non fosse per la cifra!!! Ma a uno che ha provato tanti pedali non vedo come gli possa scattare l'amore verso questo purgatorio... Io avevo l'Orlando Souldrive e mi ci trovavo benissimo... mai avuto un overdrive così dinamico e così versatile... Poi qualche "Stronzo" ha pensato bene di farmelo sparire e ho ripiegato su MXR MC402 usatissimo, molto cupo rispetto al Souldrive ma con un booster all'altezza della situazione. Comunque sto Purgatorio secondo me lo compreranno quei tanti che sono ammalati di GAS... :)
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di Repsol [user #30201]
commento del 11/11/2015 ore 19:11:47
"Se non fosse per la cifra" intendi che costa troppo?
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di blues65 utente non più registrato
commento del 12/11/2015 ore 05:50:07
Costa troppo per un overdrive che non dice più degli altri... :)
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di elgaldil [user #22921]
commento del 11/11/2015 ore 14:53:23
Si beh
Non è che manchino gli overdrive sul mercato...questo non mi dice molto più di altri (che siano o meno costruiti con componenti NOS poco importa).

Anzi il controllo di tono è più o meno inutile per quel che si sente. Non so....
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 11/11/2015 ore 15:41:49
Se ci sono così tanti overdrive sul mercato è perché c'è tanta domanda...sono come le "scarpe da donna" di cui canta peraltro il caro Elio in - appunto - "scarpe da donna" :)
Rispondi
di Dimay [user #23996]
commento del 11/11/2015 ore 22:25:08
La domanda di nuovi overdrive, come le scarpe, le merendine, la pasta, i panettoni di natale, etc. è indotta dall'industria, che prima ti crea il bisogno e poi ti fa credere che l'immissione nel mercato del prodotto è una risposta alla tua domanda.

E' solo finzione!

Intendiamoci, non ce l'ho con i "ragazzi" di Firenze, anzi, ben venga il made in Italy, ce l'ho con un sistema che guarda sempre più al business e meno all'arte.

Frasi come "componentistiche vintage reali, provenienti da lotti degli anni '70" servono solo a creare associazioni tra il potenziale acquirente ed il proprio mito dei tempi andati.
Peccato che i mitici chitarristi ai quali ci ispiriamo o pensiamo di ispirarci, spesso suonavano con 3 pedali, con la prima chitarra che gli capitava fra le mani e con gli amplificatori a palla per farsi sentire anche da quelli in ultima fila.
I Beatles suonavano con i Vox perché glieli regalavano, idem per Clapton ed Hendrix.

A quei tempi si pensava più alla musica e meno al suono. Si sono invertiti i fattori quando i costruttori di strumenti (Fender, MArshall, etc.) sono diventati industrie degli strumenti (il caso CBS è un esempio di scuola), che avevano e hanno, come unico obiettivo, il fare soldi.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 12/11/2015 ore 00:16:51
Come tutti i produttori del mondo...in qualsiasi tipo di mercato. Non ci trovo nulla di strano. Un produttore mette sul mercato un prodotto per cercare divenderlo e farci un guadagno.
Da qui..se il prodotto è buono lo compri, altrimenti fai a meno.
Il Purgatorio è un buon pedale, soddisfa le tue aspettative (originali o indotte che siano)? Lo compri. Non ti piace? Lo lasci la.
I produttori fanno il loro dovere, sta poi a noi decidere...
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 12/11/2015 ore 15:29:2
Beh...dopo "scarpe da donna" potremmo cantare "pedali da uomo..." :)
Rispondi
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