di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 31 dicembre 2015 ore 08:00
Il Tumnus replica al dettaglio l'introvabile Klon Centaur con un prezzo più umano e in un contenitore in miniatura. Abbiamo provato l'overdrive Wampler per scoprire se è all'altezza del suo riferimento.
Il Centaur è uno degli overdrive più imitati di sempre, vuoi per il suono dinamico e rispettoso della strumentazione che gli si impartisce, vuoi perché portarsi a casa un Klon originale oggi è una vera impresa. Ciò che rende unico lo stompbox mitologico (di nome e di fatto), è che raramente costruttori e appassionati tentano di progettare modifiche e alternative al circuito originale come accade con altri modelli di riferimento per il mercato, bensì tentano continuamente di rincorrere il clone perfetto, annunciando ogni volta l'ennesimo "uguale più uguale" fino ad affollare gli scaffali con copie per ogni fascia di prezzo, con nomi più o meno ispirati direttamente all'originale e sempre con un suono riconoscibile, apprezzabile anche nelle repliche più abbordabili. Qui su Accordo abbiamo affrontato l'argomento più volte, fino anche a confrontare direttamente due repliche particolarmente riuscite in questo articolo. A questo punto viene da chiedersi se abbia ancora un senso produrne altri, ed ecco che arriva Wampler a cercare di dare una risposta con una revisione tutta personale dell'overdrive col centauro: il Tumnus.
Ancora una volta il pedale richiama creature mitologiche e, invece di un ingombrante quadrupede, sullo chassis del Wampler compare un più snello fauno. Mai nome fu più adeguato, perché il Tumnus (che non sorgerà nuovo ai fan de Le Cronache Di Narnia) propone esattamente quello che è il rapporto tra un centauro e un fauno: sempre mezzo uomo e mezzo animale, ancora con gli zoccoli, ma grosso meno della metà rispetto all'originale. La formula del Tumnus sta esattamente nelle sue dimensioni ridotte, capaci di fargli trovare spazio in qualunque pedaliera anche affollata, mentre il circuito viene presentato come una replica perfetta del Klon. Dopo averlo visto in anteprima al tempo della sua presentazione in questo articolo e averne adocchiato uno al Centro Chitarre di Napoli, la prova era d'obbligo.
Parlare delle caratteristiche tecniche del Tumnus sarebbe superfluo. Come l'originale ha le tre manopole di Volume, Gain e Tono, ha un buffer di alta qualità attivo quando il pedale è in bypass e offre un livello di gain tutto sommato contenuto, ideale per crunch leggeri, per spingere altri pedali come un boost o per ottenere una saturazione sufficiente a blues e rock in particolare se accoppiato a un valvolare già sulla soglia di breakup. Com'è prevedibile, date le sue dimensioni, funziona solo con un alimentatore esterno.
Quando si mettono le mani su un clone del Centaur, l'attenzione va tutta alla reattività del pedale e alla ricchezza del suono. Diciamoci la verità, molti produttori hanno presentato alternative valide a prezzi più contenuti degli oltre 200 euro necessari a portarsi a casa il piccolo Tumnus, quindi le differenze vanno ricercate nelle sfumature date non tanto dal circuito in sé quanto dalla cura nella realizzazione, dalla qualità dei componenti e dall'affidabilità dell'insieme.
Il Tumnus è minuscolo e solido, da piazzare in qualunque punto della pedalboard senza sforzi. Questo è decisamente un bene. Il piccolo chassis però rende le manopole un po' troppo vicine, e girarle non è la cosa più comoda del mondo. Per lo stesso motivo, è davvero raro che le si sposti per errore quindi, più che di un difetto, si può parlare di una caratteristica comoda o meno a seconda di quanto si è abituati a spippolare un pedale durante i live.
Quanto al suono, nulla da dire: è un Centaur con tutte le armoniche al posto giusto. Stupisce però la sensibilità al tocco e al volume della chitarra: il Wampler si pulisce facilmente anche se, a causa della poca compressione che arriva con la distorsione, tende a perdere un po' di volume prima di tornare pulito al 100%. Definito in ogni condizione, rende ogni accordo croccante e intellegibile. Tutte le note risaltano senza una sbavatura, e il suono risulta aperto sugli acuti e con bassi profondi. Con livelli di gain ridotti sembra una caratteristica tutto sommato comune, ma che si fa più rara rispetto alla concorrenza man mano che si spinge sulla saturazione.
Il Wampler Tumnus ci è piaciuto molto. Fa quello che deve fare e lo fa bene, suona da pedale boutique e costa come tale, ma senza esagerare. In più, occupa davvero poco spazio, e anche per questo merita decisamente l'attenzione di chiunque cerchi una spinta di volume extra (e qui ce n'è davvero tanto), un colore nuovo o un overdrive leggero con una dignità tutta sua avvalendosi della garanzia del laboratorio di Martinsville, Indiana.