di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 02 febbraio 2016 ore 10:00
Proseguiamo la panoramica attraverso la serie One di Source Audio. Questa volta tocca al Mercury, un flanger con quattro controlli e tre modalità differenti, in grado di spaziare tra sonorità molto diverse, per decadi diverse.
Lo chassis è interamente in alluminio come per gli altri effetti della serie. Il colore scelto per il flanger, è un rosso scuro, che chi è pratico di metalli anodizzati riconoscerà subito. Anche in questo caso abbiamo a disposizione quattro controlli rotativi e uno switch a tre posizioni.
Cominciamo da questo, che permette di selezionare le differenti modalità tra classic, thru-zero e shadow. La prima è ispirata ai flanger degli anni ’70, tipo Electric Mistress, profondo incisivo e abbastanza rumoroso. La seconda invece si rifà ai tape-flanger, ricreando il particolare momento in cui segnale dry ed effettato di incontrano.
La terza ed ultima modalità, la shadow, ricrea il classico take off, effetto decollo, perfetto non solo per ricreare il rumore di un elicottero.
Per sagomare l’effetto a piacere si può intervenire sui quattro controlli. Nello specifico abbiamo a disposizione depth, speed, resonance e delay. I primi due intervengono sui parametri base dell’effetto. La resonance, invece, controlla il timbro. Più la si aumenta più il risultato sarà metallico e graffiante.
Interessante invece il controllo del delay. Controlla la sfasatura tra i segnali dry ed effettato, permettendo di esplorare il territorio compreso tra il comb filter e il chorus.
Il Mercury è un effetto completamente stereo con due in e due out. Può essere alimentato con l’alimentatore in dotazione, ma è comunque alimentato tramite un connettore standard boss con negativo centrale. Accanto al DC-in trova posto il mini jack a cui si possono collegare diversi device come il controller midi, il pedale di espressione o il tap tempo.
Per ultimo, non certo per importanza, va citata la possibilità di controllare ogni parametro del Mercury tramite la comoda app. Neuro permette inoltre di accedere a una vasta library con cui sperimentare oltremisura con il flanger (ma non solo).
Cominciamo la prova dalla modalità classic. Il sound è abbastanza vintage, ce lo aspettavamo. Si increspa con decisione e interviene in maniera invasiva sul suono, ciò è un pregio per questo tipo di effetto. Più delicato e rotondo il thru-zero. Il sound originale dello strumento resta più evidente e il risultato è meno drastico. Intervenendo su speed e depth, però, si riesce comunque a rendere il sound aggressivo, senza snaturare la voce della chitarra.
Chiudiamo con la modalità shadow e l’effetto decolla. Il sound anche con la presence non elevata, è metallico e aggressivo. In un attimo ci ritroviamo a suonare Ain’t Talkin' 'bout Love e concludiamo così il test.
Il Mercury è un flanger tutto fare. Con quattro manopole e uno switch si riesce a ripercorrere tutta la storia di questo effetto ruotando giusto qualche potenziometro. Sicuramente è un effetto versatile, realizzato bene e offre la possibilità di essere controllato oltre che via midi, o con il pedale di espressione o il tap tempo, anche con la Neuro App. Il tutto è offerto a un prezzo di circa 160 euro.