di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 06 maggio 2016 ore 07:30
Abbiamo avuto il piacere di passare qualche ora in compagnia di Paolo Pilo e la Onda, una chitarra acustica tanto bella quanto particolare, realizzata dalla Momojiri Guitars, che abbiamo conosciuto al Custom Shop lo scorso 20 marzo.
Alberto Festi (Stono qui su accordo) e William Marinelli sono la mente e il braccio che si nascondono dietro queste chitarre davvero particolari, a partire dal nome. Questo significa letteralmente “culo di pesca” e si rifà alle pesche giapponesi che hanno una forma per così dire antropomorfa, ripresa nelle sinuose curve degli strumenti prodotti in quel di Venezia.
Quella arrivata in redazione assieme a Paolo è la Onda, tra le ultime nate nel laboratorio ed è tanto particolare quanto strana. La scelta dei legni non è del tutto standard, come le forme d’altronde. Il top è costruito con un sottilissimo pezzo di Abete della Val di Fiemme. Fasce e fondo sono in acero marezzato, molto chiaro e figurato. Sul fondo, però, troviamo anche un inserto in Bois de Rose, che crea un netto stacco con il legno accanto. Lo stesso materiale è utilizzato per completare la spalla superiore che funge anche da buca. Il manico è un lamellato, realizzato incollando assieme bois de rose e palissandro rio, con un diapason da 650mm. L’acero è stato scelto anche per la tastiera a 21 tasti lasciata libera da segnatasti se non per un intarsio che segue il profilo del binding in legno.
Le forme del body sono davvero generose e sotto il braccio destro si fa sentire. Di contro però il manico è sottile e stretto e dà l’impressione di essere quasi il manico di un’elettrica tanto è piatta la tastiera sotto le dita.
Allo stesso tempo la Onda è leggerissima e perfettamente bilanciata, è grande ma è una piuma. Questo perché alla Momojiri hanno optato per togliere ogni grammo superfluo, per lasciare vibrare al meglio ogni centimetro di legno.
Bando alle ciance quindi e lasciamo vibrare le sei corde montate sulla Momojiri. Il sound è potente e molto in faccia. Sarà una sensazione, la il posizionamento della buca sulla spalla dà una percezione diversa del proprio sound.
La voce della Momojiri è davvero bella, ma soprattutto particolare. Sembra infatti che i medi siano molto scavati rispetto ad alti e bassi. Questo rende il timbro della Onda personale, completamente diverso da quello a cui ci siamo abituati. Nonostante la dimensioni non suona certo come una jumbo, carica di basse e di medie. Anche se svuotato in mezzo il risultato è stranamente equilibrato e rende facili sia lo strumming quanto il fingerstyle.
Ora lasciamo la parola a Paolo per una rapida panoramica dei suoni di questo splendido strumento.
La Momojiri Onda è una chitarra davvero particolare. Le forme sono uniche, il sound pure. È uno strumento che deve farsi amare e che sicuramente sulle prime stupisce. Nel tempo che abbiamo passato con lei ci siamo davvero divertiti. Non è uno strumento che si trova nei negozi, ma che sicuramente merita una prova magari al prossimo SHG a novembre.