Accordo: Robert Keeley Filaments: non il solito stack in scatola

Se il nome fa già pensare ai filamenti di una valvola, il bulbo che compare sullo chassis non lascia spazio a dubbi. Lo scopo del distorsore Keeley è infatti proporre le saturazioni piene e ricche di armoniche tipiche dell'hi-gain valvolare, promettendo una versatilità paragonabile a quella di un amplificatore moderno.
Il pannello ne imita la flessibilità con una dotazione di sei manopole e tre switch, più di quanti se ne possano trovare sulla maggior parte delle testate valvolari in circolazione.

Robert Keeley Filaments: non il solito stack in scatola

Proprio come in un amplificatore, Gain e Level sono accompagnati da un potenziometro di Presence con cui limare i medio-alti e regolare così la risposta generale della distorsione in base alla sala in cui ci si esibisce. L'equalizzazione vera e propria è poi affidata a tre manopole. Indicate con Bass, Body e Treble, corrispondono al tipico tonestack a tre bande rivisto per imitare le caratteristiche di una testata ad alto wattaggio collegata a una cassa 4x12.
Assi nella manica per una paletta sonora davvero variegata, tre selettori in basso consentono di attivare la modalità Sag che abbassa la tensione per una dinamica più compressa e ricca di sustain, un Boost di volume e una modalità Crunch, per una pasta alternativa nella saturazione che ammicchi a lidi britannici da hard rock.

Appena presentato al pubblico e ancora non presente sul sito ufficiale mentre scriviamo queste righe, il Filaments è protagonista di un clip approfondito sul canale YouTube Keeley che ne mostra parte delle sfaccettature timbriche.

In un mercato sempre più combattivo e ricco di alternative valide, Keeley punta sulla versatilità con un approccio stimolante e per niente scontato. Se vi piace il genere, vi consigliamo di tenere d'occhio il Filaments al suo prossimo arrivo in Italia.