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SRH940, le cuffie da studio di Shure
SRH940, le cuffie da studio di Shure
di [user #45705] - pubblicato il

Shure, marchio americano conosciuto da tutti i musicisti per i suoi famosi microfoni, da qualche anno ormai si è affacciato sul mondo delle cuffie per musicisti e professionisti del settore audio. Oggi proviamo uno dei suoi modelli dedicati agli audio engineer, le SRH940.
Le Shure SRH940 fanno parte della famiglia delle cuffie chiuse, cioè che isolano l'ascoltatore dall'esterno e minimizzano il suono propagato al di fuori delle cuffie stesse. Hanno un impedenza di 42 Ohm, il che garantisce un elevato volume di riproduzione. La risposta in frequenza dichiarata dalla casa americana va dai 5Hz ai 30kHz e i trasduttori si avvalgono di magneti al neodimio. Il peso totale delle cuffie è di poco più di 300 gr. Nella confezione troviamo una elegante custodia semi-rigida, pratica per proteggere le SRH940 durante gli spostamenti, due cavi di collagamento, di cui uno a spirale, l'adattatore mini-jack/jack da 1/4 di pollice e un paio di cuscinetti auricolari in velluto di riserva. 

Proviamo le SRH940!

Ho approfittato di qualche giorno di lontananza dallo studio per testare queste nuove Shure SRH940, utilizzando i miei usuali brani di test e usandole per qualche registrazione fuori sede e mixaggi on the road.

Prima di tutto le impressioni a prima vista: le SRH940 non sono delle cuffie che passano inosservate, il loro aspetto è imponente, il che fa pensare a un peso elevato, faticoso per un uso prolungato. In realtà una volta indossate sono molto comode, grazie ai morbidi cuscinetti auricolari e all'archetto imbottito nella parte superiore. 
L'uso di un cavo estraibile rende la sostituzione molto semplice in caso di danneggiamento e l'utilizzo di un mini-jack ci rende più facile trovare una sostituzione adeguata anche in un momento di emergenza, tenendo conto della larghezza del foro sull'auricolare sinistro, che ospita l'allogiamento del connettore, e del fatto che il connettore originale comprende un semplice ma efficace sistema di blocco per evitare scollegamenti accidentali.
Molto comodo poter scegliere se utilizzare un cavo classico o il cavo a spirale, in molte situazioni più pratico.
La custodia semi-rigida è molto utile anche perchè le SRH940 non hanno una vocazione da cuffie da battaglia create per ogni tipo di maltrattamento, ma si rivolgono ad un pubblico di professionisti che cerca un affidabile strumento di lavoro.

SRH940, le cuffie da studio di Shure

E ora alla prova su strada vera e propria!
La prima cosa che mi ha colpito è il volume di uscita, che può diventare veramente elevato! Il buon bilanciamento delle frequenze e la scelta della curva di equalizzazione mi hanno permesso di lavorare comodamente con un volume più basso rispetto a quello che uso di solito con le mie cuffie, il che è veramente un toccasano per un lavoro prolungato! L'isolamento dall'esterno è molto efficace, cosa che le rende ottime candidate per chi si occupa di registrazioni in esterna o nello stesso ambiente dove si trovano gli strumenti da riprendere. L'immagine stereofonica è molto ampia e si riesce a sentire chiaramente la separazione tra gli strumenti anche in un mix affollato. Il transiente è ben rappresentato, tenendo conto che la rappresentazione ampia del soundstage porta il l'immagine centrale indietro, dandoci l'impressione di essere circondati dagli strumenti.

Veniamo adesso alla risposta in frequenza e la curva di equalizzazione: le SRH940 hanno un rappresentazione ampia dello spettro e privilegiano le medie e le alte frequenze, caratteristica che, unita all'ampia immagine stereofonica, ne fanno uno strumento di lavoro ed analisi accurato. Nonostante questo, l'uso prolungato non risulta affaticante anche dopo un periodo prolungato. Tutti i piccoli dettagli e vengono riprodotti chiaramente, tantochè sono riuscito a sentire anche piccoli particolari e rumori di fondo su brani conosciuti di cui non mi ero mai accorto. I riverberi vengono riprodotti in modo realistico e non enfatizzati o smorzati. Una volta fatto un po' di training è possibile usarle tranquillamente come strumento per il mix. Non sono le cuffie per chi ama i bassi in evidenza: anche se la rappresentazione delle basse frequenze è chiara e completa, i bassi rusultano un po' indietro, privilegiando le medie e le alte frequenze. Qui si può aprire un capitolo in cui ognuno dirà, a ragione, la sua, ma di norma in uno strumento di lavoro, siano monitor o cuffie, è bene avere una buona risposta sulle medie frequenze, quelle che bene o male verranno riprodotte su ogni sistema di ascolto, piuttosto che un'enfatizzazione su altre porzioni dello spettro che possono rendere l'ascolto più piacevole, ma che tendono a nascondere le parti importanti per chi mixa. Il resto sta nell'abituars, nel conoscere i propri strumenti di lavoro e nell'utilizzare sempre qualche altro sistema di confronto per assicursi che i nostri mix traslino bene tra un ascolto e l'altro.

Sicuramente le SRH940 non si devono confondere con delle cuffie d'ascolto classico, ma sono un ottimo strumento di lavoro, dove possiamo trovare il dettaglio e l'ampiezza dello spettro che ci possiamo aspettare da un sistema di ascolto per recording e mixing. Consigliate per l'ottimo isolamento acustico dall'esterno, e quindi come abbiamo già detto, per chi si occupa di registrazioni e mixaggi on the road, per chi utilizza le cuffie per diverse ore al giorno grazie alla comodità d'uso e l'ascolto non affaticante, per chi ama sentire la separazione stereofonica di ogni singolo elemento del mix e per chi preferisce la chiara rappresentazione della parte alta delllo spettro.

Per maggiori informazioni e per consultare le specifiche tecniche delle cuffie Shure SRH940 potete visitare il sito ufficiale a questo link.
shure srh940
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