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Cornish SS-3 quando il gioco vale la candela
Cornish SS-3 quando il gioco vale la candela
di [user #116] - pubblicato il

Lo avete ascoltato in tantissime nostre recensioni, ma oggi sotto i riflettori mettiamo proprio l’SS3, l’overdrive di Cornish che definire boutique è riduttivo. Con un prezzo che si lascia alle spalle diverse chitarre e ampli è un pedale che regala davvero molte soddisfazioni.
Quando in campo entra Cornish con i suoi pedali grigi e giganti le discussioni si infiammano sempre. Si sfocia a volte nell’esoterismo, altre nel classico “con quei soldi ti ci fai un bel ampli” per poi chiudere sempre con un “comunque 700 euro per un pedale sono troppi”. Vero, o forse no. Certo se si guardasse come al solito al solo costo dei materiali o al prezzo medio degli altri overdrive sul mercato sarebbe difficile trovare una giustificazione all’esborso. Fatto salvo il giusto balzello dovuto ai grandi utilizzatori famosi che hanno fatto la fortuna di Pete aumentandone a dismisura il prestigio il prezzo resta comunque alto, ma sappiamo bene che quando si parla di suono e ricerca del timbro perfetto soffermarsi sul lato economico è spesso avvilente e non porta a nulla. Per questo per approcciarsi alla prova di oggi bisognerà più che altro aprire le orecchie e togliersi dalla mente ogni dato che non sia relativo al suono. 

L’SS-3 è un overdrive che come altri si rifà al sound di un vecchio valvolare a cui si cerca di tirare il collo. Molti altri, però, non sono stati progettati e realizzati uno a uno dalle mani di Pete Cornish, l’uomo che di fatto ha messo insieme gran parte dei rig che hanno fatto la storia della chitarra elettrica. Lo zampino del creatore non è nemmeno nascosto, si trova bello e chiaro nella descrizione tecnica presente sul sito. Subito dietro il jack di input/pwr troviamo High Impedance, Unity Gain, Class A, Buffer Preamp. Questo è un circuito proprietario che permette ai pick up di dare il meglio e fa il paio con l’RFI rejecting capability che elimina ogni tipo di interferenza radio mantenendo il segnale pulito e pronto per uscire dal output a bassa impedenza dopo esser stato trattato all’interno della scatola dalle dimensioni ben più che generose. 

Cornish SS-3 quando il gioco vale la candela

I controlli a disposizione sono quattro. Volume e sustain controllano il livello di uscita e il guadagno. Lo Cut e Hi Cut intervengono invece sull’equalizzazione. Il primo interviene sui 60Hz, arrivando a togliere fino a 20dB Il secondo una volta chiuso completamente crea un’attenuazione di -14dB a 6KHz mentre una volta aperto interviene sul contenuto armonico del segnale aumentandolo di ben 6dB. 

Una delle prime cose che salta all’orecchio quando si accende l’SS-3 è che il volume in generale non è spinto, per niente. Per equiparare il segnale a quello dry bisogna superare la metà corsa del potenziometro. Questa è una precisa scelta di Cornish che di fatto si trasforma in una caratteristica che accomuna un po’ tutta la sua produzione. L’intento era quello di simulare un amplificatore che satura, di stampo vintage, il risultato è proprio quello. Già con il sustain a ore nove il clean si trasforma in un crunch piccante, molto aperto, ma basta aumentare il guadagno per portarsi con facilità verso dei blues lead da leccarsi i baffi. 

Non ci dilunghiamo oltre nella descrizione dei suoni del Cornish, se non per citare il circuito di equalizzazione che interviene in maniera davvero precisa ed efficace e riesce a trasformare completamente la voce dell’OD, senza però snaturare mai il sound della chitarra collegata, in questo caso una Fano.  Lasciamo quindi cantare le sei corde di Michele Quaini e i coni del VOX AC 30, il modo migliore per ascoltare l’SS-3 al suo top. Prima però riportiamo il parere di Michele, legittimo proprietario di questo SS-3

"La magia di questo pedale (come per la maggior parte delle creazioni di Pete) risiede nella vibrazione del suono. 
Io la chiamo cosi. Non c'e' bisogno di capirla, basta spegnere il Cornish e accender subito dopo un qualsiasi pedale OD megaboutique iper blasonato. Il suono si ferma! E' davvero immediata la sensazione. Provare per credere. 
Il segreto risiede molto probabilmente nei diversi stadi con componenti al germanio sparsi qua e la. E' sempre fuzzish sia a gain minimi che tirandogli il collo. Forse non sara' perfetto per suonare Robben Ford o Scott Henderson ma io trovo sia la miglior scatola OD sul mercato. Ha meno attacco a causa (o forse sarebbe meglio dire grazie) del germanio ma ha un vibe e una personalità inarrivabili. 
Solo il Klon e' stato in grado di rimanegli a fianco senza sfigurare, pian piano tutti gli OD che avevo in pedaliera sono scomparsi e non li ho venduti, se ne sono andati via loro di notte senza mai farsi piu vedere​" (M. Quaini)




Con i suoi 700 euro il Cornish è forse l’overdrive boutique per eccellenza. Troppo soldi, o pochi, non lo si potrà masi stabilire. Quello che si può dire è che la differenza nella pasta rispetto ai tantissimi altri OD presenti sul mercato e che abbiamo testato si sente, soprattutto quando lo si ascolta dal vivo. Pete Cornish ha fatto grandi molti chitarristi, ma ha fatto davvero bene anche l’SS-3. 
 
effetti e processori pete cornish ss3
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