Precisazione doverosa: agli inizi, cioè durante il periodo in cui operò il fondatore Orville Gibson ed anche durante il quinquennio 1919-1924, quello della presenza del designer Lloyd Allayre Loar, la Gibson era stata sempre la prima nella realizzazione di strumenti che hanno fatto poi epoca, vedi la chitarra arpa realizzata ad inizio XX secolo, il mandolino F5 e la chitarra L5, poi, salvo il primato datato 1936 in cui la Brand mise in commercio la prima chitarra da jazz in assoluto, la ES-150, le sue realizzazioni furono sempre propste sul mercato come seconde, cioè dopo altre di Brand diverse, già a partire dalla Lap Steel EH-150 del 1936 battuta sul tempo dalla Frying Pan di Adolph Rickenbacker, quest'ultima prodotta nel 1931. Più avanti nel tempo, quando sul mercato si videro le molto più commerciali e di notevole produzione industriale "Solid Body", la stessa Gibson non fu battuta sui tempi solamente dalle due chitarre prodotte tra il 1950 ed il 1951 dalla "Fender Electric Instrument Manufacturing Company" di Leo Fender e George Fullerton, la Broadcaster (poi diventata Telecaster) e la Esquire, quando, se vogliamo calcolare anche la precedenza temporale di una chitarra realizzata da Paul Bigsby per il famoso chitarrista Merle Travis, strumento che battè sul filo del traguardo la stessa Braodcaster (però relizzata in uno o forse al massimo pochissimi esemplari mentre le succitate Fender furono prodotte in serie), la prima solid body prodotta dalla Gibson, la Les Paul model, datata 1952 e subito modificata per un problema all'attaccacorde-ponte, il "Trapezio di Les Paul", subendo quindi una sostituzione del sistema di ancoraggio delle corde con il "Tailpiece" nel 1953, dovrebbe slittare quindi al terzo posto in classifica. Altro suo strumento superato da uno precedente della concorrenza, anche se ci sarebbe stato però un poco conosciuto precedente contrabbasso elettrico nel 1938, fu il primo basso elettrico prodotto dalla Brand nel 1953, il modello EB1 a violino, realizzato "solid body", con le buche ad "effe" solo dipinte e a "scala corta", cioè con diapason 30,5 pollici. Esso infatti fu di due anni postumo al primo basso elettrico prodottoda Leo Fender nel 1951, il Precision, chiamato così perchè era dotato di 20 tasti (freets) e quindi molto preciso nelle note ottenute dal bassista premendo con il dito la tastiera, basso realizzato con diapason di 34 pollici. Eppure la Gibson, come sopra ho già accennato, aveva prodotto nel 1938 il suo "Electric Bass" che aveva una cassa piccola e cava, un lungo manico con tastiera in palissandro e ben 2 ottave d’estensione, il suono delle corde era captato da un pickup magnetico simile a quello della ES-150, controllato da un volume e un tono, era lungo 152 cm, però si suonava in piedi come un normale contrabbasso e ne furono costruiti pochissimi esemplari. Comunque, anche se i bassi della Fender sono i miei prefriti, come pure quelli realizzati da Leo Fender in altre Brand, vedi Music Man e G&L, che ho, ho sempre notato che i grandi bassisti da me ritenuti i miei maestri nel tempo, in testa a tutti Jack Bruce e Glenn Cornick che, salvo Jet Harris mio 1° prefrito, hanno suonato con i bassi della Gibson; io ho avuto prima e per 13 anni un Gibson EB0 del 1969, adesso ho un Gibson G3 del 1978 ed un Epiphone EB3 del 2012
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