Salvo il caso di una Squier Stratocaster Bullet Made in China, avuta in parziale permuta da una mia amica chitarrista ed in cambio di una mia assemblata il cui solo manico Warmoth costava molto di più, fatta fuori nel giro di un paio di mesi, le altre chitarre e bassi classificabili come appartenenti alla categoria "Entry Level" non è che poi mi abbiano dato risultati deludenti. Già la successiva Squier Stratocaster Standard Series, palettona color Candy Apple Red e costatami, nel 2010, € 100 in più di quanto costava la Bullet (€ 250 contro € 150), aveva una ottima timbrica tipo la mia Fender-CBS Stratocaster del 1979, senza pesare però un accidenti, mentre la migliore in assoluto tra le mie chitarre appartenenti alla stessa categoria, cioè la mia attuale Grestsch Electromatic G5220, modello Junior Jet II (quella che uso di più ed è anche l'unica non relegata nel mobile fattomi costruire appositamente da un falegname, in cui ho chiuso tutte le altre, anche le vintage e bassi compresi, proprio per averla sempre a "portata di mano"), è costata solo qualche decina di euro in più. Poi, un po' per nostalgia ed un po' per il rimpianto postumo di averle cedute in permuta, ma non potendo spendere molto attualmente, ho cercato di rimpiazzare la mia Gibson SG Standard del 1973 ed il mio Gibson EB0 del 1969 con due Epiphone poco usate e di modelli similari, trovatndo quindi d una prezzo abbordabile prima una Epiphone SG 400 WC (€ 280) e poi un Epiphone EB3 (€ 200), strumenti entrambi non malvagi (anche se non paragonabili certamente a quelli di cui hanno preso il posto, ma anche non da buttare nella spazzatura). Adesso invece voglio parlare dei due strumenti scelti con mia personale cognizione e decisione, essendo poi io un bassista "matusalemmiano" fin dal lontano 1968, quindi con in mente "il basso canonico a quattro corde", non particolarmente attratto cioè dai cinque e sei corde (ricordo di due sei cordeYamaha del mio amico Antonio, bassista molto più giovane di me, e di un Tune fretless, anch'esso a sei corde, che richiedevano una manona da Polifemo per suonarli nella parte alta della scala), pertanto non disposto a spendere molto per tale tipologia di strumenti. Ho scelto per tale motivo un compromesso tra qualità e prezzo, trovando nell'attuale mio OLP MM 3 un ottimo clone del Music Man Stingray V, comunque suonabile, mentre per il sei corde di cui avevo da anni in mente di comperare un Fender VI, ma le richieste erano superiori agli € 4000 per gli originali del 1963, cioè quelli della seconda edizione a quattro switch e tre pickups tipo Jaguar, pertanto appena ho potuto ordinare lo Squier VI, che è un'ottima riedizione di quel modello, mancante solo della sordina al ponte, sono riuscito ad averlo e a comperarlo ad € 450 nel marzo del 2014, dopo solo 18 giorni dall'ordine, tramite il mio amico e negoziante in Napoli, Alfredo, mentre tutti gli altri a cui mi ero rivolto me l'avevano fatta nera. Eccoli i miei economici. |