Lo confesso, ci sono cascato anch'io e per ben due volte anche molto lontane nel tempo, cioè per la prima volta nel 1969 quando, dopo due bassi solid body, prima un EKO modello 1100/MB/2 color madreperla bianco, che ora sto cercando, poi quello che reputo il mio miglior basso della Hofner, il modello 185 che ho avuto in due versioni distinte, prima un sunburst nel 1969 con cui iniziai a fare seriamente il bassista, collegato al mio amplificatore EKO Super Duke, poi il molto più vecchio e di color Fiesta Red del 1964, trovato in condizioni pietose in un negozio a Pomigliano d'Arco, però con un Framus semiacustico, modello 5/149 posseduto per alcuni mesi in un periodo intermedio, tra la fine del 1968 e l'inizio del inizio 1969. Poi a fine anni 60 tra noi bassisti scoppiò la moda del basso a forma di violino della Hofner, modello preferito da Paul MaCartney, bassista dei Beatles, usato moltissimo anche per la sua legerezza, specialmente nei veglioni e nei ricevimenti di matrimonio, però all'epoca nessuno di noi sapeva del Gibson EB1, primo basso della Gibson del 1953, anch'esso a forma di violino, ma solid body e con le "EFFE" soltanto dipinte. Con il tempo e l'ascolto dei grandi gruppi rock, le preferenze si spostarono verso i bassi Fender con qualche colpo di coda dei Gibson, specialmente il meno caro modello EB0, che anch'io ho posseduto ed usato per ben 13 anni, dimenticandoci, anzi oserei dire "snobbando" il succitato Hofner modello 500/1 a violino (però proprio a metà anni 70, a Torino ove lavoravo nelle FS, per sole lire 10 mila comperai da un manovratore di Imola un autentico basso Hofner Cavern del 1961, ceduto poi in permuta nel 1976, supercavolata bestiale ma fatta quando non c'era ancora il molto deleterio, almeno a mio parere, fenomeno del "Vintage"). Fin quì tutto regolare, poi solo alcuni anni fa ho visto crescere l'interesse dei giovani bassisti proprio verso il basso a violino della Hofner, oggi riproposto in più versioni, basso che io avevo ritenuto poco versatile rispetto al nuovo ruolo assunto dai bassisti moderni, molto più solistico che di semplice accompagnamento, ma da un amico giovane bassista, una ventina d'anni fa, me ne fu proposto uno del 1967 che era in ottime condizioni e lo comperai per € 500, mentre a breve distanza di tempo, un negoziante di Battipaglia, per sdebitarsi del fatto che gli avevo procurato un autentico "Leslie" modello 700, mi diede un basso della EKO, il modello a violino solid body 1150/TO/2, color brillantinato rosso, del 1964, dal suono cupo e anche un po' rumoroso, ma che era contemporaneo di quel mio primo basso EKO da me ricercato (e che sto ancora sperando di trovare prima o poi, ho comperato invece un ottimo EKO Camaro Bass del 1972, tutta un'altra musica):
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