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Migliora i tuoi accompagnamenti Musica Ribelle
Paolo Pilo lo conosciamo tutti per la rubrica Migliora i tuoi accompagnamenti, sulle pagine di Accordo praticamente da quando esiste Accordo. Oggi vi parlerà di Musica Ribelle di Eugenio Finardi, ma c'è anche un'importante novità! Da ora Paolo è disponibile per lezioni in presenza e online, scopri come contattarlo all'interno dell'articolo. Continua...
di redazione [user #116]
3
Eugenio Finardi - Anima Blues
platoblues scrive: C’è una sensazione di dolcezza e amarezza assieme nell’ascoltare e recensire questo bel capolavoro. E’ la dolcezza che si prova di fronte all’espressione compiuta di un uomo che ha serbato in se, nel silenzio degli anni, le note più intime e profonde, quelle che se si lasciassero librare prematuramente non riuscirebbero a cantare l’essenza di un’anima e…se le si facesse attendere oltre modo imploderebbero dentro. Amarezza perché questo fiore nasce autoprodotto nel deserto discografico italiano, lontano dalle autostrade radiofoniche nazionali e dalle onde sonore che vi scorrono radenti, fin nelle orecchie di chi la musica spesso la ‘consuma’ solamente. Ma forse è giusto così: Anima Blues è un ‘disco’ che ama l’intimità e la condivisione tra amici, il passaparola, quello che ormai rimbalza pure da un sito all’altro, cantando le lodi di Eugenio Finardi. Continua...
di platoblues [user #3866]
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Eugenio Finardi ascende al cielo
Eugenio Finardi è una persona che ha del coraggio. Abbandonato ormai da un po’ di tempo il coté del cantautore (l’ultimo disco suo è “Accadueo” del 1998, Eugenio si ricicla come cantante di valore, ogni tanto in grado di piazzare ancora la “zampata” autorale, nel 2001 con “Fado” assieme a Marco Poeta e oggi con “Lo spirito e il silenzio”. Che non è un disco facile. E nemmeno interamente riuscito. Ma è un lavoro con una forza interna e con alcuni episodi di grande spessore. Come si era già confermato con “Verranno a chiederti del nostro amore”, Finardi è un ottimo esecutore di Fabrizio De André. Perché non cerca di rifarlo tale e quale, compito impossibile, ma ne rende una versione personale. E il miracolo si compie anche questa volta con “Il ritorno di Giuseppe” che (detto da un deandreiano come me suona quasi a bestemmia) è quasi meglio dell’originale. Di grande livello anche la cover di Battiato: “Oceano di silenzio”. Continua...
di Leon Ravasi [user #4]
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