di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 22 ottobre 2020 ore 07:30
Equalizzazione e panpotting sono le basi per permettere a ogni traccia di trovare il suo posto nel mix, acquistando la profondità e l'intelligibilità necessarie a valorizzare l'arrangiamento.
L’aspetto positivo dei moderni dispositivi per l’home recording, come i plugin e molti amplificatori digitali, è che tendono a fornire all’utente un suono già “fatto e finito”, o quasi.
I suoni provenienti dal Fender Mustang GTX100 usato per la pillola che state leggendo hanno tutte le caratteristiche che vorremmo in una traccia da studio di registrazione: sono a fuoco, definiti, con le giuste frequenze per trovare posto in un mix senza il tono strabordante che amiamo dal vivo ma che può andare a infastidire gli altri strumenti su un disco.
Quando però il mix diventa più affollato e “gli altri strumenti” sono tutte chitarre con una timbrica fin troppo simile tra loro, è necessario lavorare di post produzione per cesellare lo spazio riservato a ognuna di esse, talvolta lavorando per “complementarità”.
Di seguito sono riportate le equalizzazioni applicate alle cinque tracce di chitarra che compongono il brano composto per l’esempio in video.
Chitarra con tremolo
È la chitarra che sgrana accordi con un leggero tremolo, spostata di poco a sinistra nel panorama stereo.
Bassi e medio-basse appena pronunciate rendono il suono più rotondo e ovattato insieme all’attenuazione delle frequenze altissime. Una gobbetta sui 2kHz dona un pizzico di presenza in più, mentre un taglio deciso poco sopra 1kHz tiene a bada una risonanza indesiderata.
Risposte da destra
Una chitarra con maggior presenza sui medi e acuti ancora più chiusi risponde con dolcezza agli accordi della traccia con tremolo: poche note prendono profondità grazie a un delay.
Chitarra acustica
La chitarra acustica, anche quando è simulata come nel caso di questa patch presente nel Fender Mustang, ha uno spettro sonoro sensibilmente più ampio rispetto alla chitarra elettrica.
Qui lo valorizziamo andando a coprire la gamma più acuta, dove le chitarre elettriche pulite raramente arrivano. Al contempo, svuotiamo i medi fin troppo affollati dalle altre tracce e abbattiamo una frequenza fastidiosa appena sopra 1kHz.
La traccia è spostata con decisione verso il canale destro.
Effetto distorto
L’unica chitarra distorta del mix esegue un glissato che vuole essere più un effetto sonoro che una vera e propria parte suonata.
Anche questa è a destra ma, sfruttando lo spazio libero sui medi lasciato dalla chitarra acustica, il suo suono si concentra proprio su questa gamma, finora abbastanza sgombra.
Basso stoppato
Per il brano abbiamo voluto usare solo chitarre, affidandoci al range più basso e a un’equalizzazione appositamente congegnata per riempire la gamma più grave dello spettro.
Il range dei bassi qui è esageratamente gonfio, mentre i medi sono appena svuotati per lasciare spazio alle altre chitarre e l’attacco delle note è preservato con un picco appena sotto i 2kHz.
L’effetto ricercato è quello di un basso non troppo invadente doppiato da una chitarra.
Equalizzazione e panpotting sono solo la punta di un iceberg sconfinato che è il mondo della registrazione, ma possono rappresentare un punto di partenza stimolante per le sperimentazioni, basilari o selvagge che siano.