di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 12 dicembre 2020 ore 08:00
Inutile che voialtri giovinastri ve la tiriate tanto, perché chi ha cominciato tutto il casino che ha trasformato la chitarra nell'attrezzo imprescindibile per fare musica oggi, ebbene quelli siamo noi, i Baby Boomer, la generazione nata tra gli anni '50 e gli anni '60 che ha visto nascere il rock, le sue star e i suoi strumenti.
Se conoscete uno di noi Boomer che ancora si ostina a suonare (restiamo in pochi, oltretutto ormai tendiamo a essere più nonni che zii) e decidete di fargli un regalo per Natale, state molto attenti a cosa scegliete, perché siamo una generazione di vecchi viziati, selettivi e incontentabili. E comunque quando c'è di mezzo uno che maneggia la chitarra da mezzo secolo e ha sentito suonare dal vivo Muddy Waters, Stevie Ray Vaughan o i Beatles non gli puoi regalare una cosa a caso, ti pare?
Premessa. Se anche ci compriamo l'iPhone dell'ultima generazione o la Tesla, quando si tratta di fare musica siamo molto sospettosi nei confronti di tutto ciò che è riferibile alla parola "digitale", quindi è probabile che il regalo giusto sia analogico, con poche eccezioni. Per molti di noi l'unico effetto ammesso tra chitarra e amplificatore (rigorosamente a valvole) è il cavo, possibilmente vecchio, tipo quei Fender grigi dati in dotazione con ogni chitarra fino quasi a fine secolo scorso. Ben ossidati, contribuiscono a creare quel sound che ci fa sentire a casa.
Se poi uno si è proprio fissato e vuole regalare un effetto, il suggerimento è orientarsi su oggetti in voga all'epoca in cui il Baby Boomer era giovane. Con un migliaio di dollari si compra un TS808 originale, ma ne bastano poco meno di duecento per una replica, ovviamente basata sul leggendario chip JRC4558. In alternativa un Chandler Tube Driver amato da Eric Johnson ($ 180 nella versione a pedale, $ 2-300 in quella rack, più versatile) o il Bixonic Expandora di Billy Gibbons ($ 250-300). Ammesso anche qualcosa di non analogico, purché rigorosamente d'epoca, per esempio il Lexicon PCM42 del 1982, uno dei primi digital delay, usato all'epoca anche da Bruce Springsteen.
Accessori. Qui c'è più spazio per l'immaginazione e l'innovazione. Il capotasto è un oggetto molto amato dai Baby Boomer, che ne fanno un uso intensissimo fin dall'adolescenza, anche perché molti di loro sono abbastanza scadenti dal punto di vista tecnico e trovano comodo suonare gli stessi accordi di Do e Sol7 su tutta la tastiera. Se il Baby Boomer ancora usa il suo vecchio Hamilton con la vite, certamente apprezzerà un G7TH, costruito secondo lo stesso principio, ma con una qualità da orologio svizzero e prezzo in conseguenza (circa $ 140).
La cinghia è sempre un gran bel regalo. Per l'appassionato di Texas blues (la gran parte di noialtri Boomer) si possono considerare le fantastiche Earth III con le note, quelle rese celebri da Stevie Ray Vaughan. Per un regalo davvero esclusivo ci si può orientare su qualcosa di sexy nella produzione dei piccoli artigiani, per esempio Laurence Kenyon, che in Florida realizza cinghie artigianali in alligatore. Con poco meno di mille dollari si compra, ma c'è anche quella in pelle normale "Sports car" che ne costa solo centosessanta, sempre che non si voglia ripiegare sulla valigetta da tremila dollari in tweed vintage. Chi poi non vuole complicarsi la vita va su SHOP, cerca "tracolla" e trova il mondo.
Veniamo al tema vero, quello del regalo importante, la chitarra. Ce ne sono per tutti i budget e i gusti, ma ovviamente bisogna essere ben sicuri di scegliere bene.
Parliamo di acustiche. Il destinatario del regalo è un fan del country? Se il budget è contenuto una nuova Martin Johnny Cash può essere la soluzione. Senza pensare alla preziosa D-35 in edizione limitata, oggi si può comprare una Martin Johnny Cash tutta nera a meno di ottocento euro. Perché no? Se invece il budget sale per il Baby Boomer che sogna di suonare sul palco della Grand Ole Opry a Nashville ci sono le Gibson J-100 e J-200. Per un vero folksinger invece sono imprescindibili le magnifiche Taylor.
Elettriche. Il Baby Boomer non è una persona sensata, è un devoto alla sua religione, che quasi sicuramente si chiama Fender, Gibson o Gretsch. Per la prima fede vale la pena di cercare su SHOP la parola magica Telecaster, per la seconda Les Paul e per la terza una 6120. C'è da perdere la testa tra le proposte, ma mi raccomando: niente innovazione, che è roba da giovinastri, solo strumenti rispettosi della tradizione.
Niente di tutto questo vi convince? OK, l'alternativa c'è sempre, comincia con Jack e finisce con Daniel's. Con quello non sbagli mai.