Come ha scelto i 10 standard da inserire nel libro? È una scelta squisitamente didattica oppure anche legata al gusto personale?
Direi più didattica; ho cercato di offrire una panoramica sulle strutture più utilizzate nel Jazz inserendo varie forme di Blues, compreso il Blues Minore, la forma derivata da "I Got Rhythm", standard in varie tonalità anche minori ed anche "Insensatez",una Bossa Nova di Jobim.
Il repertorio di un jazzista deve essere quanto mai vasto e al jazzista sono richieste anche ottime tecniche di trasporto e lettura a prima vista. Cosa consiglierebbe a chi, alle prime armi, si avvicina al mondo degli standard?
Il repertorio è veramente vasto e copre oramai più di cento anni di brani. Consiglio di iniziare studiando una parte degli Standard più rappresentativi ma anche di studiare gli autori moderni che interessano e stuzzicano di più il gusto personale senza tralasciare le esecuzioni dei grandi maestri quali D.Ellington, C.Mingus, C.Parker, M.Davis, J.Coltrane, B.Evans.
Nel manuale lei per ogni brano segna, di fatto, un percorso, che dice essere quello migliore per affrontare lo studio di uno standard. Questo metodo come l'ha sviluppato?
Il percorso che suggerisco l'ho perfezionato nell'arco di trent'anni di docenza. All'inizio ero più concentrato sullo studio della didattica dello strumento, il contrabbasso ed il basso elettrico. Quando ho iniziato ad insegnare nei Conservatori ho approfondito gli studi teorici ed armonici e negli ultimi 15 anni ho elaborato studi specifici sull'improvvisazione e sulla musica d'Insieme. Tutti questi miei percorsi di studi li ho poi documentati scrivendo vari metodi.
Questo è un manuale nato sul campo. Come ha scelto il percorso da inserire in queste pagine? È partito dalle richieste degli allievi raccolte oppure ha immaginato un percorso didattico specifico?
Il manuale si è proprio sviluppato sul campo. Nel preparare le partiture da far suonare nelle mie classi di Musica d'Insieme ho voluto aggiungere anche degli studi preliminari basati sull'analisi armonica delle strutture dei brani, esercizi con gli arpeggi e con le scale degli accordi collegandoli fra loro. Per completare lo studio ho selezionato e trascritto degli assoli di musicisti significativi. La scelta dei brani da inserire nel metodo è stata dettata dall'idea di fare un percorso progressivo. Durante le lezioni ho tenuto conto anche dei suggerimenti degli allievi che mi portavano brani di autori contemporanei interessanti e che poi studiavamo insieme.