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In studio con Quaini: i preamplificatori
In studio con Quaini: i preamplificatori
di [user #116] - pubblicato il

Il carattere del preamplificatore segna in maniera sensibile l’economia di una registrazione audio. Con la chitarra elettrica, la scelta del preamp in studio può delineare il risultato.
Quando si parla di registrazione audio, ogni anello della catena è importante per tracciare le caratteristiche di quello che sarà il risultato finale. Con la chitarra elettrica, la situazione è particolarmente complessa in quanto i filtri tra strumento e banco di missaggio sono molteplici. Senza scomodare la scelta della strumentazione in senso stretto, il modo in cui “si entra” nel banco può rappresentare un nodo cruciale per il carattere generale del lavoro.

Una volta piazzato il microfono prediletto davanti al proprio amplificatore preferito, occorre fare una scelta talvolta sottovalutata, ma dal peso non indifferente. Il preamplificatore con cui si decide di trattare il segnale captato dal microfono applica inevitabilmente il proprio carattere all’insieme.
Può trattarsi di una lieve sfumatura, di un colore più o meno evidente a seconda delle condizioni o di un vero filtro chiaramente udibile anche per un orecchio non allenato. I livelli sono tanti, e Michele Quaini ha deciso di portarci in sala per una prova sul campo con alcuni tra i preamplificatori da studio più amati - e ascoltati - in circolazione.

In studio con Quaini: i preamplificatori

In tavola ci sono cinque modelli.
Il Neve 1073 è uno dei preamplificatori microfonici forse più usati in assoluto, spesso preferito per le sue medie molto caratteristiche.
Il Neve 1081 ha una gamma media meno pronunciata, ma sa risultare altrettanto dolce all’orecchio.
Segue un originale Chandler Limited, distinto per la presenza di componenti al germanio.
Concludono un intramontabile API 512 e un versatile JoeMeek Pre Q.

Indossate un buon paio di cuffie o accendete le vostre casse monitor, e buon ascolto!

chitarre elettriche michele quaini preamplificatori tecniche di registrazione
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di vilorenz [user #2546]
commento del 11/01/2021 ore 09:22:03
Bel video, aspettiamo l'ensemble! Quella chitarra è favolosa, complimenti!
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di FranxAJ [user #18541]
commento del 11/01/2021 ore 10:00:09
Veramente molto utile questo video, è molto interessante capire finalmente quello che c'è oltre il cono del nostro amplificatore :)
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di swing [user #1906]
commento del 11/01/2021 ore 15:38:49
Ricordo anni fa le sessioni interminabili cui si dedicava un chitarrista della mia zona a cercare di emulare i suoni dei dischi di Malmsteen stando davanti alla cassa 4x12 attaccata alla JTM45 tirata a palla, cambiava tutti i tipi di valvole e di pedali che le riviste o le videocassette indicavano come far parte della strumentazione del guitar hero, usava lo stesso plettro, la stessa impostazione della mano, stessi pickup, chitarra signature, non era mai contento del risultato... all'epoca noi sprovveduti non si pensava a tutto quello che stava dopo il cono della cassa, microfoni, mixer, pre, compressori...
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di Merkava [user #12559]
commento del 11/01/2021 ore 18:50:35
Bel video, ma la domanda che mi pongo e': ha senso spensere centinaia di euro per schede come Apollo o RMI. Se il pre e' cosi' importante come e' giusto come sia quanto pesa il pre della scheda?
Anche con plug ins come Amplitube il pre immagino sia molto importante....o no?
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di rabbitjoke [user #49842]
commento del 11/01/2021 ore 19:33:44
Giusta osservazione, per quanto mi riguarda ho notato che il pre fa tanta differenza. Specialmente con i plugin. Diciamo che il pre è quello che determina un suono professionale da uno no. Le schede audio costose hanno dei buoni pre (di solito per gli ingressi mic), ma una macchina dedicata è un’altra cosa. Non a caso ci sono pre che costano 3/4 mila euro ! Nel nostro paese ci sono degli artigiani che fanno ottimi pre, quindi uno può anche farsi costruire un mono canale per abbattere i costi , dove far passare uno strumento alla volta.
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di coprofilo [user #593]
commento del 12/01/2021 ore 18:14:10
Mi interessa la questione del pre microfonico per registrare le chitarre in diretta con la di.
Siccome mi è capitato di registrare a casa tracce clean da usare successivamente con reamp (e credo che succederà ancora per diverso tempo) mi chiedevo quale fosse la scelta migliore; in teoria essendo la chitarra il primo anello della catena ci vorrebbe un pre estremamente lineare, la timbrica finale viene determinata dalla catena a valle e quindi è meglio mantenere il segnale più fedele possibile.
Ha senso prendere un pre costoso (considerando anche tutto il resto della catena necessaria per entrare nel pc) e con un taglio timbrico particolare per questa applicazione?
Il pre di una buona interfaccia tipo rme, spl o UA non basta?
Grazie, vediamo se mi legge anche il buon Quaini così incrociamo i dati!
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di Michele Quaini [user #14336]
commento del 12/01/2021 ore 18:43:18
ho risposto alla stessa domanda su youtube :) fai un check dall'altra parte
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 12/01/2021 ore 19:58:23
Dipende da cosa vuoi fare. Se devi fare un demo, certo non ha senso. Quaini è un professionista ed è ovvio che facendo produzioni ad alto livello il percorso dei segnali debba essere all’altezza dei lavori che fa. Io compongo e arrangio canzoni per mio diletto e nel tempo mi sono costruito un piccolo studio a mio uso e consumo. Quindi essendo l’unico abitante del mio studio, non devo interfacciarmi con le esigenze di altri. Puntualizzato questo, posso dirti cosa uso io. Ho un QuadraPre fatto da un artigiano che si chiama Massimo Sutera, tutti i segnali audio li faccio passare lì dentro. E la differenza è sostanziale ! Nello specifico, questo pre è molto flessibile, ha persino un send e return. I migliori bassi li ho registrati passando solo dal pre, per le voci la differenza è ancora più netta. Per quanto mi riguarda è irrinunciabile e lo considero il cuore del mio studio. Ma il mio è un approccio istintivo, le mie competenze sono maggiori sulla composizione più che sulla tecnica di registrazione che ho dovuto (mio malgrado), imparare per essere “autarchico “. Ciao !
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di Michele Quaini [user #14336]
commento del 12/01/2021 ore 20:54:1
Aggiungo, se quel su cui lavori maggiormente son delle chitarre in diretta che poi vanno reampate l'investimento deve rigaurdar piu una bella DI che un bel pre. Certo se poi gli affianchi un buon pre il segnale sarà ancora piu vivo, ma acquistare uno di questi solo pre per questo motivo mi sembra un investimento sproporzionato.
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di coprofilo [user #593]
commento del 12/01/2021 ore 22:00:33
Ci vorrebbe un prodotto di alta qualità dedicato alla chitarra in diretta, poco rumoroso, con l'impedenza giusta per far lavorare bene i pickups, molto fedele per non cambiare il timbro dello strumento ... un pre per chitarra senza distorsione!
Magari c'è già ed io non lo conosco?!?
Grazie delle dritte, vedrò il da farsi.
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di Michele Quaini [user #14336]
commento del 12/01/2021 ore 22:07:03
Compra una bella DI della Radial e sei a posto :-)
Rispondi
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 11/01/2021 ore 23:53:52
Ciao, il discorso della scheda e’ piu ampio perche’ include anche il tema dei convertitori, sia A/D (il processore che trasforma in digitale il segnale della tua chitarra convertendolo in una serie di zero e di uno) che D/A (il processore che ritrasforma tutto cio che esce dalla scheda in un segnale analogico). Questi parametri sono molto importanti nella scelta di una scheda. E poi ci sono elementi meno sonori ma comunque importanti come le possibilita’ di routing, il software di gestione, plugs in front con DSP che lavorano al posto del computer, preamp delle cuffie e via dicendo. Per cio’ che riguarda i pre delle schede audio si parte da qualita’ molto basse (ma funzionali) nei modelli economici e si sale fino a raggiungere qualita’ valide. Certo non si possono pretendere le prestazioni di un pre che costa piu della scheda ma ci si puo’ accontentare e sapendoci mettere le mani sopra si ottengono risultati piu’ che professionali.
Rispondi
di nanniatzeni [user #24809]
commento del 11/01/2021 ore 22:50:37
Bellissimo quel pezzo, fai una lezione su quel riff!
Rispondi
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 12/01/2021 ore 08:06:56
Grazie :-)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 13/01/2021 ore 01:39:14
bellissimo articolo e video ... sorprendente il joe meek. Un oggettino poco costoso rispetto agli altri gioielli utilizzati, che però offre una caratterizzazione che uno può anche, a mio parere, preferire senza che risulti un "vorrei ma non posso" .....
Bellissima, a mio parere, la patch appunto con Joemeek e filtro passa alti inserito, usciva un suono che io userei di continuo .. Mi sarebbe piaciuto anche sentire suoni più puliti perchè io non "overdrivo" quasi mai.. ma comunque ti ringrazio, si capiva molto comunque..
grazie !!!
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