di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 20 marzo 2021 ore 13:30
I Levara sono una band emergente che si affaccia nel 2021 con una bella responsabilità.
Un disco d’esordio annunciato per maggio, anticipato da una manciata di singoli davvero tosti e di cui dovranno mantenere le corpose aspettative riposte dagli appassionati. Già, perché quello che questi giovanotti suonano è un rock d’altri tempi, che strizza spudoratamente l’occhio agli anni ’80 e scomoda le sonorità ariose e patinate del miglior songwriting di quei tempi.
Ci potreste trovare richiami ai Van Halen come ai Toto e ai Police o - se siete un pelo più dentro la musica di quegli anni - anche a Journey, Foreigner, addirittura, Mr. Mister. Eppure, la bravura dei Levara è riuscire a fare tutto con una certa leggerezza e modernità, grazie soprattutto al lavoro delle chitarre che, quando picchiano, pestano con una cattiveria che di anni ’80 ha poco e deve semmai molto di più al rock dei Foo Fighters.
Ora, però, va detto che probabilmente tutta questa perizia nel confezionare un sound, una scrittura e una produzione così a fuoco e accattivante è merito anche dei trascorsi e della provenienza di questi musicisti. Che non sono esattamente tre ragazzini di provincia che si incontrano nella sala prove di qualche scuola di musica e decidono di inseguire i loro sogni e formare una band.
Il chitarrista Trev è figlio di Steve Lukather dei Toto e il batterista Josh Devine si è fatto, da giovanissimo, le ossa suonando per la boy band One Direction.
“Ever Enough” è il quarto singolo estrapolato dal loro disco d’esordio, in uscita il prossimo 14 maggio per Mascot.
Il chitarrista Trev Lukather ha presentato così il pezzo: "Abbiamo scritto ““Ever Enough” in un brutto periodo della band. Era un momento di grande tensione. La tensione è inevitabile in qualsiasi band, soprattutto quando senti la pressione di scrivere il tuo album di debutto. Però credo sia una cos asana. Anzi, la tensione giova alla creatività. Questa canzone è nata così ed è sgorgata come una rinascita, un ritorno all’armonia e serenità. Resta uno dei miei pezzi preferiti dell'album e, senza dubbio, contiene il mio assolo di chitarra preferito.”
In effetti, la svisata chitarristica di Trev, tutta bending e whammy pedal è una goduria. E sicuramente, la Music Man rosa che sfoggia è una delle sei corde più stilose su cui abbiamo messo gli occhi ultimamente.