Marco Scipione: un sax in forze a Gamechanger Audio
di redazione [user #116] - pubblicato il 19 aprile 2021 ore 12:15
Da Giuliano Palma a primo solista nella band di Mario Biondi passando per il pop di Tommaso Paradiso, la fusion di Federico Malaman e il rock durissimo nel duo con Daniel Fasano, Marco Scipione è un sassofonista fuori dal comune. La sua passione per la sperimentazione (che affiora a pieno nei suoi progetti da solista) lo ha portato a creare un suono di sax inedito, modellato attraverso pedali per chitarra come quelli adottati nella nuova avventura al fianco di Gamechanger Audio.
Come sei entrato in contatto con Gamechanger?
Nell'estate del 2017 ero in pieno tour con Mario Biondi e suonammo a diversi eventi nell'est Europa tra cui un bellissimo festival a Riga (Lettonia), il World Jazz Festival.
Quando ci presentammo in teatro per il soundcheck vidi sul palco la band con cui avremmo condiviso il palco quella sera: John Scofield Uberjam band, un trio capitanato dal celebre chitarrista, Andy Hess e Dennis Chambers alla batteria. Ovviamente, da feticista dei pedali e da fan sfegatato di Scofield, mi sono avvicinato quanto bastava per scrutare la sua pedaliera da vicino e vidi pedali molto interessanti. Fu allora che notai che stava parlando con un ragazzo lettone mentre provava uno strano pedale nero che mi incuriosì immediatamente. Appena John cominciò il check mi catapultai dal ragazzo per saperne di più. Mi disse che il suo nome era Ilja e faceva parte di una neonata ditta di pedali del luogo chiamata Gamechangers Audio e stavano introducendo il loro primo prodotto, il Plus Pedal. Ovviamente torturai il povero malcapitato fino a riuscire finalmente a piazzare un preorder. Appena ricevuto il pedale fui scioccato dall'impeccabile fattura e dal peso (che adoro nei pedali) dato che è fatto in ottone, insomma, passai un giorno intero a sperimentare con questo magnifico sustain ispirato ad un pedale del pianoforte.
Foto credit: Alessandra Fuccillo
C'è secondo te nella loro produzione, un tratto distintivo che accomuna tutti i pedali?
Assolutamene si, ritengo che sia l'estrema cura dei dettagli. Ogni prodotto è pensato e costruito per stupire visivamente, inoltre il suono (ed è questo che adoro dei Gamechangers) è unico, insomma, molto fumo e molto arrosto. Penso sia uno dei pochi brand che riesce a trovare un connubio perfetto in questo senso.
Ritieni siano pedali per tutti o li vedi più scolpiti sulle esigenze di una tipologia particolare di musicisti?
Penso siano pensati per creare, quindi per chi vuole sperimentare soluzioni sempre nuove ed originali, questo è il motivo per cui li adoro. Non sono pedali "pronti via", bisogna passarci qualche bel pomeriggio per far uscire tutto il loro potenziale. Li vedo come dei veri e propri strumenti e come un'ottimo modo per imparare ad approcciarsi ad ogni tipo di pedale.
Quali possiedi/utilizzi e come sono collocati nella tua pedaliera?
Possiedo tutti i loro pedali e sono tutti presenti nella mio setup attuale. Ho il sopracitato Plus Pedal, un sustain che uso spesso dal vivo per creare intro e accordi in tempo reale, poi il Plasma Pedal che è un distorsore/fuzz analogico molto versatile che deve il suo inimitabile suono da una resistenza con un tubo di Xenon. Ogni nostra nota darà origine ad una scarica elettrica effettivamente visibile all'interno di quest'ultimo, che modificherà il nostro suono. Infine, il Light Pedal, che è un riverbero a molla che sfrutta una vera molla all'interno del pedale per produrre un riverbero incredibile, classico ma sempre nuovo grazie a 6 modalità che agiscono sui sensori ottici posti all'interno.Li utilizzo tutti e 3 in catene diverse di send/return della mia Helix Line6.
Foto credit: Alessandra Fuccillo
Ci parli in particolare del riverbero?
Il Light Pedal mi ha dato modo di assaporare appieno il suono dello spring reverb analogico, che è difficilmente riproducibile a questo livello qualitativo, e poterlo avere fisicamente tra le mani. Come dicevo prima, ci sono 6 diverse modalità che ci permettono di accendere i sensori ottici e decidere quale parte della molla vogliamo amplificare dandoci la possibilità di scegliere a quali armonici dare la precedenza. La prima è Optics e ci permette di selezionare varie combo con i sensori. La seconda èSweep, ovvero una modulazione che accende e spegne ritmicamente i sensori in rapida successione. La terza è Trem e come facilmente intuibile, accende e spegne il segnale per creare un effetto tremolo. La quarta è Reflect che trasforma letteralmente il pedale in un lo-fi delay, infatti il segnale passa più volte per il corpo della molla dando una ripetizione "marcia". come piace a me. La quinta è Feedback, e permette alla molla di vibrare all'infinito in modo da generare dei feedback. Modalità ottima per droni e colonne sonore. Infine abbiamo la sesta e ultima modalità, Harmonic, che da un effetto di shimmer alle nostre note. Attiva un circuito del pedale che gli permette di dare un boost a tutte le armoniche della molla generate dal suono in entrata. Il pedale dispone inoltre di un potenziometro "Drive" che determina la quantità di segnale che passerà all'interno della molla (spring tank), di un gate spettacolare, del mix wet/dry, la selezione dinamica dei toni, e due switch che sono "tails" per le code e "latch" per utilizzare il pedale anche solo per dei colori momentanei. Ovviamente possiamo abbinare un pedale d'espressione per modificare i parametri mentre si suona con estrema facilità.
Ce lo fai sentire in azione?
Ho recentemente pubblicato questo video in cui lo utilizzo per un mio pezzo. Nel video di corredo all'articolo vi faccio sentire come dal suono "naturale" del sassofono arrivo al suono definitivo con l'ausilio del Light e del Plasma Pedal.