“In the Bass Room”: Il basso solista di Michele Fraternali
di Filippo Bertipaglia [user #46004] - pubblicato il 17 maggio 2021 ore 11:30
L'Ep di Fraternali è un lavoro che si prefigge di condividere il basso in una dimensione più spontanea, autonoma e avulsa dal comune ruolo ritmico solitamente affidatogli. Lasciato da solo, il basso splende completamente di luce propria.
Michele Fraternali, giovane bassista romagnolo, con coraggio si mette alla prova tramite un Ep articolato in cinque tracce che trasudano passione e colpiscono per la libertà e la eterogeneità di generi affrontati. Il produttore Nicola Rosti (Pietro Nobile, Marky Ramone, Fabrizio Bosso...) appoggia l'eclettismo di Fraternali dandogli piena libertà di sperimentazioni tramite il basso che a dire il vero si esprime tramite un suono piuttosto asciutto e che non ricerca quindi nell'uso di un'effettistica esasperata la fonte di creatività ma nel materiale sonoro vero e proprio. Il basso elettrico unicamente si erge come protagonista in questo lavoro per mezzo di multistrati sonori che abbracciano un ampio spettro di frequenze, evitando categoricamente qualsiasi “intrusione” da parte di altri strumenti. Si passa da sonorità evocative come il singolo “October” fino ad abbracciare idee decisamente più sperimentali quali “Synthesis”. Ogni brano differisce oltre che per genere, anche per tecnica d'esecuzione e il significato attribuito ai singoli brani può essere compreso e apprezzato maggiormente tenendo conto dei titoli conferiti alle singole tracce che giustificano il materiale sperimentale di alcuni pezzi. Un viaggio attraverso mondi bassistici che possono richiamare Tony Levin dell'era “Discipline”, così come Les Claypool, Michael Manring, Wendy Atkinson. Un lavoro senza compromessi quello di Fraternali, decisamente interessante, liberatorio e istruttivo. Un'autentica e appassionata ode al basso elettrico a cui dedicare svariati ascolti.