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Roberto Pistolesi sul cammino di Leo Fender
Roberto Pistolesi sul cammino di Leo Fender
di [user #3] - pubblicato il

Roberto Pistolesi si manifestò nel settembre 1992 alla prima edizione di SHG con un carico di amplificatori Vox AC15 e AC30. Diventammo amici dopo dieci minuti e lo rimanemmo per quattordici anni (anche se non mi perdonò mai gli ultimi tre numeri di Nashville), fino al giorno in cui decise di allontanarsi, il 24 maggio di quindici anni fa.

Roberto era un uomo geniale e poliedrico. Toscano fino al midollo, aveva rinunciato a un lavoro di prestigio e a una vita comoda a Milano per amore della libertà. Non era un animale da ufficio, era un ricercatore, con innumerevoli punti di contatto col suo nume tutelare, Leo Fender.

Figlio di falegname, perito tecnico e grande appassionato di chitarre, Roberto considerava dei capolavori i primi progetti di Leo Fender e li aveva studiati nei minimi dettagli, per riuscire a riprodurne la magia che - soprattutto negli anni Novanta - sfuggiva ai più.

Roberto Pistolesi sul cammino di Leo Fender

Analizzava le vecchie foto di Fullerton con la lente, ascoltava al rallentatore i dischi per cogliere le sfumature, registrava con strumenti professionali per fare confronti sonori, costruiva prototipi per valutare l'influenza sul suono di minime modifiche strutturali. Arrivò a organizzare un test montando manici di diverse epoche sulla stessa Stratocaster per verificare l'influsso del manico sulla sonorità. 

Da appassionato di meccanica rifiutava l'idea di essere il classico liutaio artigianale, che costruisce le chitarre una a una, di Fender apprezzava anche l'impostazione industriale. Per questo progettò e realizzò una macchina per costruire i manici e una per mettere i tasti, non martellati dall'alto, ma trascinati, proprio come facevano a Fullerton negli anni Cinquanta. 

Girava i mercatini di surplus militare (a Livorno era di casa) dove faceva incetta di residuati bellici - valvole, componenti elettroniche, interruttori - e quando trovava qualche scatola di roba "New Old Stock - military grade" era felice come un bambino. Non a caso il suo amplificatore The Mojo venne progettato proprio su una introvabile valvola nata per le ricetrasmittenti degli aerei da guerra, di cui aveva fatto scorta.

Roberto Pistolesi sul cammino di Leo Fender

Le poche chitarre - in gran parte repliche della Stratocaster - e gli amplificatori che è riuscito a completare nella sua vita troppo breve sono nelle mani di amici e appassionati che le custodiscono come gioielli preziosi, trovarne in vendita è pressoché impossibile. Ma chi ha avuto la fortuna di avere una sua Spacecaster ha chiarissima l'idea di quanto Roberto abbia saputo imboccare la strada di Leo Fender, percorrerla con rispetto e per certi versi spingersi un po' più avanti. 

Roberto ha lasciato molto al nostro mondo e se ancora oggi, trent'anni dopo, siamo ancora qui su Accordo a parlare di chitarre con entusiasmo e competenza lo dobbiamo anche a lui. Indimenticabile.
roberto pistolesi
Link utili
Roberto Pistolesi il liutaio non liutaio
Gli articoli di Roberto Pistolesi sono su Nashville
Il workshop di Roberto Pistolesi a SHG
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di agnocaster [user #10508]
commento del 24/05/2021 ore 09:26:25
Che nostalgia vedere Roberto nel suo laboratorio sotto casa... lo ricordo sempre con affetto. Aveva mille idee ed iniziative e tanto entusiasmo in tutte le cose che faceva (come quando mi parlava della rivista "Nashville"). Era davvero una bella persona.
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di Black Almond utente non più registrato
commento del 24/05/2021 ore 12:12:09
Non lo conoscevo, ma quella che ho letto e' il racconto di un uomo fantastico credo nel lavoro quanto nella vita percio' motivo in piu' per approfondirne la conoscenza...Ho letto con grande interesse la sua storia per questo ti ringrazio di averla raccontata.. Un Saluto..
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di team72filo [user #20000]
commento del 26/05/2021 ore 18:04:05
In questo momento su MM ci sono 3 ampli Mojo in vendita
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 26/05/2021 ore 18:39:25
Diecimila euro fa un po' ridere però. Con tutto l'affetto per Roberto se qualcuno mi offrisse diecimila euro per il mio 002 con reverbero e cassa di legno costruita a mano da Roberto probabilmente glielo darei. E comunque sono certo che a lui non piacerebbe l'idea di vedere i suoi strumenti a diecimila euro.
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di team72filo [user #20000]
commento del 26/05/2021 ore 19:46:1
Sono convinto di entrambe le cose,la mia era comunque solo una segnalazione,certo è che mi piacerebbe provarne uno...per curiosità(non legata ai prezzi folli di questi usati),all'epoca quanto costavano piu o meno questi amplificatori?
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 26/05/2021 ore 20:04:05
Sinceramente non ricordo, ma cifre ragionevoli. Roberto non era esoso.
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di spapo [user #30782]
commento del 27/05/2021 ore 15:50:43
Ho fatto costruire a Giuseppe Orlando il mio ampli di Riferimento, una Acetone testata e cassa, con cono alnico da 15”. Qui alcuni link dove lo testo:
vai al link
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Qualche settimana fa inoltre, ho ritirato dal suo lab il mio Twin Reverb del 2003 dopo il suo vintage make-up.
Sono molto felice, chi conosce bene Pistolesi, conosce anche Peppe.

Paolo.
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 27/05/2021 ore 18:41:24
Sostanzialmente mio nipote, infatti mi chiama zio. Straordinario professionista, ma soprattutto mi ha offerto una delle migliori cene di pesce della mia vita al mercato del pesce di Catania.
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di spapo [user #30782]
commento del 27/05/2021 ore 20:47:0
Super!!!!! 😎😉
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di gianninord [user #16466]
commento del 16/05/2022 ore 23:54:03
Ricordo di aver studiato un suo video, credo registrato durante un incontro pubblico, nel quale spiegava come smontare e rimontare un manico di una Fender senza fare danni. Ora lo chiameremmo Tutorial, ma era una lezione di livello specialistico superiore. Un concentrato di cultura e semplicità. Inarrivabile. Grazie Alberto, e scusa se leggo con ingiustificato ritardo.
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 17/05/2022 ore 00:07:23
Figurati. Era stato a SHG, poco prima che si allontanasse. Fu un workshop pazzesco.
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