VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Meccaniche bloccanti: quando e perché usarle… oppure no
Meccaniche bloccanti: quando e perché usarle… oppure no
di [user #116] - pubblicato il

Esploriamo il funzionamento, i punti di forza e quelli deboli delle meccaniche autobloccanti - o locking tuners - insieme a Luca di Zed & Venarossa.
Le meccaniche autobloccanti sono uno tra gli upgrade più diffusi tra i fanatici delle customizzazioni. Anche su uno strumento nuovo, scoprire che monta un set di meccaniche cosiddette “locking” è una gradita sorpresa.

Meccaniche bloccanti: quando e perché usarle… oppure no

Un set di locking tuners si basa su un meccanismo, bloccante appunto, che stringe la corda senza dover eseguire più giri intorno all’alberello. Un espediente tanto semplice quanto efficace può modificare nel profondo il modo in cui si approccia lo strumento e la sua manutenzione.

Abbiamo voluto approfondire il tema per analizzare come funziona il meccanismo, perché usare delle meccaniche bloccanti e quando invece possono creare più problemi di quanti ne risolvano.

Meccaniche bloccanti: quando e perché usarle… oppure no

Tra i vantaggi maggiori nell’avere un set di meccaniche bloccanti, c’è senza dubbio la facilità di montaggio.
A differenza delle meccaniche tradizionali, non si praticano giri di corda intorno all’alberello, il che riduce sensibilmente il rischio di non distribuire uniformemente la tensione e quindi di montare male la corda.
Tale aspetto si traduce in linea generale anche in una maggiore stabilità d’accordatura.
Inoltre, tutto il processo si velocizza: basta un attimo per mandare le corde in tensione, anche senza ricorrere a un avvolgicorde. Soprattutto quando si è su un palco, ciò aiuta a correre più rapidamente ai ripari in caso di rottura di una corda.

Meccaniche bloccanti: quando e perché usarle… oppure no

Il risvolto della medaglia sta nel fatto che un meccanismo simile, per certi versi, si presta poco ai rimaneggiamenti.
Allentare le corde per poi rimetterle è una prassi abbastanza comune su chitarre tradizionali, quando si deve regolare un truss-rod, smontare un battipenna o fare una semplice pulizia della tastiera. Con le autobloccanti, a lungo andare la “morsa” che blocca la corda nella sua asola potrebbe segnare e infine spezzare la corda all’altezza della meccanica.
Dal momento che non abbiamo il margine di manovra che avremmo avuto con gli avvolgimenti extra fatti su una meccanica tradizionale, non c’è modo di recuperare centimetri e la corda rovinata andrà semplicemente buttata via.

Dal suo laboratorio, Luca di Zed & Venarossa illustra il meccanismo, le particolarità e le possibilità offerte da un set di meccaniche autobloccanti sul piano pratico.

chitarre elettriche hardware manutenzione
Mostra commenti     24
Altro da leggere
Telecaster Player II: in prova il ritorno Fender alle radici (e al palissandro)
Giacomo Turra testimonial in video per le Fender American Ultra II
Finiture nitro, anni ’80 e modernità accessibile: scopriamo le Harley Benton del 2025
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
ST-Modern Plus HSS: la Strat moderna di Harley Benton all’opera
Chapman suona Chapman: Guardian e Law Maker in prova
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964