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Dammi Un Cavo: la sfida
Dammi Un Cavo: la sfida "consapevole" di Reference nel primo prezzo
di [user #17844] - pubblicato il

Angelo Tordini ci spiega l’iniziativa “Dammi Un Cavo”, il punto di contatto tra la qualità Reference e la massima accessibilità, senza i vincoli delle misure standard e con la consapevolezza della scelta bene in mente.
Nella mente degli appassionati dello strumento musicale, Reference si posiziona tra quei marchi di fascia alta non accessibili per chiunque, una sorta di punto di arrivo da meritarsi con anni di gavetta tra accessori “da battaglia”, rumori indesiderati, inconvenienti sul palco e rotture improvvise.
Con il 2021, l’inconfondibile “R” su spinotti Jack e XLR si appresta a incontrare anche i neofiti per introdurli fin da subito al mondo dell’audio made in Italy.

Dammi Un Cavo segna l’ingresso di Reference nel mercato del “primo cavo”, di quello scelto dal musicista intento ad acquistare il suo primo strumento o dal professionista che ha bisogno di un backup immediato, accessibile e realizzato su misura per lo scopo che andrà a coprire, garantendo al contempo la qualità dei materiali.

Dammi Un Cavo: la sfida "consapevole" di Reference nel primo prezzo

Abbiamo voluto innovare la classica richiesta di ‘dammi un cavo’” spiega Angelo Tordini, titolare di Reference che gli appassionati del suono hanno imparato a conoscere anche per le sue clinic e gli incontri col pubblico rivolti alla purezza del suono e al ruolo del cavo nel cablaggio di un palco.

Dammi Un Cavo è di fatto il prodotto Reference più accessibile in commercio. Si tratta di un cavo Reference a tutti gli effetti, con le medesime saldature dell’ammiraglia RIC-01, simile per estetica agli altri prodotti del marchio, fino anche agli imballi.
Il cavo nasce sulla classica richiesta che Angelo vede rivolgere quotidianamente dai musicisti - soprattutto i neofiti - ai negozianti: “dammi un cavo”, senza farsi troppe domande a riguardo. Accade però che quel cavo sia spesso fin troppo economico, dia problemi già dal primo utilizzo o duri comunque ben poco, tanto da spingere i più sgamati ad acquistarne direttamente due, ben consci che avranno presto bisogno di un backup.

Così Dammi Un Cavo punta a sensibilizzare il pubblico verso alcuni punti cardine della tradizione Reference, fin dal primo approccio sullo strumento, quando si hanno necessità tecniche e pratiche ben precise.
Angelo ha così descritto la filosofia dietro il progetto:

In Dammi Un Cavo abbiamo messo tre cose.
La prima è affidabilità, con elementi come il tip tornito anziché incastrato in cima, in ottone con 2,5cm che entrano fino al centro del jack e cavo saldato direttamente sul conduttore, con la stessa saldatura del RIC-01, certificato per cura e qualità. Si tratta di un cavo compatto e super flessibile.
Il secondo aspetto è la consapevolezza: sulla confezione noterai che, per ogni misura, ricevi 25cm di cavo in più, in regalo. In catalogo abbiamo 10 lunghezze per scegliere la tua misura ideale da 1 a 10 metri, perché non è pensabile che il musicista sia vincolato alle solite misure di 3 o 5 metri, non sempre necessarie per chi deve suonare in casa o collegare apparecchiature più vicine. E non dimentichiamo che un cavo lungo porta con sé una serie di problemi. Puoi avere quindi un cavo veramente su misura, commisurato alle tue reali necessità, niente di più, niente di meno.
In ultimo, abbiamo inserito un forte aspetto di riconoscibilità. Dammi Un Cavo è identificabile fin da subito. Abbiamo previsto anche delle versioni nere per il jack e antracite per l’XLR, ma le colorazioni con cui nasce sono un vistoso lilla per il jack e burgundy per il microfono. Abbiamo voluto creare un cavo riconoscibile, in modo che il nuovo musicista possa trovare subito un’identità, ma anche il musicista più esperto riesca a individuare il suo cavo backup immediatamente nel mucchio, lì pronto all’uso.

Dammi Un Cavo: la sfida "consapevole" di Reference nel primo prezzo

In Accordo, abbiamo toccato con mano due esemplari di Dammi Un Cavo. Il prodotto Reference c’è tutto, è un piacere saggiare la solidità del jack e soppesare il “barilotto” del connettore XLR, ben lontano dai cavetti “stampati” a cui è abituato chi si avvicina allo strumento o al recording. Il cavo flessibile torna utile per un avvolgimento facile, che consenta al musicista di seguire istintivamente le spire che ogni cavo ha e sulle quali è bene che venga riavvolto sempre, per evitare deformazioni e rotture nel lungo periodo. Una piacevole sorpresa è persino l’indicazione della direzionalità nel jack, aspetto a cui Reference ha spesso dimostrato di tenere particolarmente.

Con un prezzo di 15,90€ per 3 metri di lunghezza (3,25m a conti fatti), Dammi Un Cavo si dimostra un valido cavo muletto per il musicista che, in certi casi, deve sapere di poter contare su un cavo economico e comunque affidabile, ma rappresenta anche una scelta reale e praticabile per chi si avvicina al suo primo strumento, ed è disposto a compiere quel passo extra per accedere a un livello di qualità palpabile.
Per usare le parole di Angelo: “Un nuovo format per come scegliere, perché scegliere, con consapevolezza.
Anche stavolta, ben fatto Reference.
angelo tordini cavi dammi un cavo interviste reference laboratory
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di swing [user #1906]
commento del 29/09/2021 ore 10:25:19
Mi incuriosisce la questione della direzionalità del cavo..
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di ventum [user #15791]
commento del 29/09/2021 ore 13:39:50
Il cavo per come viene costruito ha una sua asimmetria meccanica data dalla 'direzione' in cui viene avvolto (parlo del filo). Anche i Proel Die Hard che presi anni fa hanno una freccia 'direzionale'. Da qui a dire che sento differenza a seconda del senso di connessione direi proprio di no, e mi piacerebbe capire se almeno strumentalmente si riesca a rilevare la differenza a seconda del senso di connessione. Mi sa un di più che costa niente dare e da un senso di 'professionale'. Comunque se il cavo è silenzioso, abbastanza flessibile e i jack son buoni mi pare resti un bel prodotto ad un prezzo tutto sommato congruo. L'alternativa è l'autocostruzione di qualità (buon cavo e jack di marca, lunghezza a piacere)
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di rockit [user #11557]
commento del 29/09/2021 ore 14:57:18
Qualche anno fa, la prima volta che ho letto della storia della direzionalità dei cavi, ho fatto una prova A/B molto veloce usando chitarra/cavo die hard/ampli e girando la direzione ripetutamente.
Mi ha abbastanza sorpreso constatare che una differenza effettivamente ci fosse, nella risposta sulle alte frequenze.
Tuttavia era una differenza talmente lieve da non avere nessun risvolto pratico, niente di paragonabile a un cambio di cavo (confronto proel die hard/cavo da cinque euro) o men che meno a una minima rotazione del controllo di tono della chitarra. Impossibile anche dire che una delle due versioni suonasse "meglio", tanto da giustificare un uso direzionale.
Non so se per altri cavi magari la cosa sia più avvertibile, ma per le prove che ho fatto direi che sì, la differenza in fondo esiste, ma rientra tra quelle differenze di cui puoi fare a meno di curarti.

P.S: non sono molto feticista dei cavi, mi pare che ce ne siano di sufficientemente buoni e a basso costo...gli ultimi che ho preso erano proprio Reference, presi scontati a una cifra simile a questo modello (euro più euro meno), funzionano bene e suonano bene, ben venga una nuova offerta nel loro catalogo "economico".
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 30/09/2021 ore 14:05:36
Come può essere direzionale dato che il segnale audio è alternato?
Non lo escludo ma vorrei una risposta tecnica dai produttori.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 30/09/2021 ore 14:30:23
Ho trovato un bell'articolo a tema vai al link (in sostanza, la direzionalità principalmente è data dal collegamento asimmetrico della schermatura, che in una certa direzione permette una riduzione del rumore leggermente migliore). L'articolo elenca anche altri "claims" su cui, invece, giustamente rimane scettico pure lui.
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 03/10/2021 ore 23:53:17
Premetto che in cavi chitarra 'semplici' non ho mai percepito differenze tangibili, ma potrei esser poco sensibile. Il segnale è alternato, ma è anche vero che c'è una sorgente (Pickup) e un carico (input dell'ampli), e avviene un trasferimento di energia che ha una direzione. Ci sono x metri di cavo con le sue capacità parassite distribuite e resistenza che varia con la frequenza. Il cavo meccanicamente ha un senso dato da come avviene la trafilatura del reofori e l'applicazione della calza. Per dire potrebbe esser che la resistenza in un senso possa esser inferiore all'altro. Essendoci anche una componente riflessa del segnale, potrebbe esser attenuata... Le mie son solo ipotesi Se e quanto questo possa influire sul suono boh, non ho idea, provate. Diverso invece il discorso di cavi di segnale che collegano effetti o pre-finale, in cui potrebbe anche esser staccata la calza su uno dei due estremi, e diventa quindi importante il senso di connessione.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 29/09/2021 ore 13:18:25
Sono andato sul sito ed ho visto che i cavi sono OFC Oxigen free copper (senza ossigeno fra le particelle del rame), ma non LC Linear Cristal (cristalli di rame lineari e lunghi in modo che s'incrocino bene), la caratteristica occorrente alla miglior conduzione di un segnale audio, sono NPI Non Propagante incendio (autoestinguenti) e LSZH halogen Free (senza alogeni). Altro? Paul.
Rispondi
di dariothery [user #12896]
commento del 29/09/2021 ore 17:15:39
si, ma mi domando: ma l'elettrone che ne sa?quello passa e basta!!!!:)
Rispondi
di mciampa [user #33970]
commento del 29/09/2021 ore 18:14:03
Sei un grande!!!!!!
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 01/10/2021 ore 20:05:37
perché devi bullizzare l'elettrone adesso... 😁
Rispondi
di Runner [user #18481]
commento del 01/10/2021 ore 17:53:17
dovrebbero anche mettere "senza olio di palma"... o ci sarà?
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 01/10/2021 ore 20:05:58
Ciao Runner, l'olio di palma non è vietato e non fa male, lo mettono nella Nutella e se ne stimano, se ci fosse nel cavo non ci starebbe male. Paul.
Rispondi
di holdsworth [user #21209]
commento del 29/09/2021 ore 16:02:37
..badate gente su cavi inferiori a 10 metri, il cavo influisce il 5%, il 95% è dato dai connettori!
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 02/10/2021 ore 07:11:33
Bah.
I connettori sono ovviamente i protagonisti se come me ti agiti mentre suoni, sennò uno vale l'altro.
Invece ti assicuro che già a tre metri un buon Klotz si sente. Te lo giuro ed io sono un Grezzo.
Rispondi
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di cesco78 [user #1757]
commento del 29/09/2021 ore 21:25:00
Ho 3 cavi reference da circa 10 anni, allora pagati parecchio,
Ho fatto diversi concerti, 2 prove a settimana per almeno 8 anni, li ho mollati per anni per terra calpestati e ricalpestati da me e amici nella muffa della sala prove, attorcigliati e distesi milioni di volte
non hanno MAI MAI MAI dato un problema
MAI
E se pensi che son cari, ti dico che quando hai un problema sul palco la certezza che non si tratta del cavo è impagabile
Rispondi
di Sciamano [user #50087]
commento del 29/09/2021 ore 22:23:4
Stesso trattamento per due proel comprati nel '98 e pagati allora 12000 lire l'uno. Sono ancora con me
Rispondi
di cesco78 [user #1757]
commento del 29/09/2021 ore 23:27:48
L' ho avuto! Era il Proel Die Hard, che costava qualcosa in più dei proel normali,
Purtroppo mi molló durante una prova e lo sostituì con i reference di cui parlavo
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 02/10/2021 ore 07:14:19
I vecchi Proel durano cinque sei anni con me. Poi purtroppo anche loro cedono 😂
Rispondi
di kitestra78 [user #30170]
commento del 30/09/2021 ore 11:45:00
Io non ho avuto fortuna con Reference: me ne hanno regalato uno e mi ha mollato dopo 3 anni (in cui, come di consueto, l'ho trattato con tutti i dovuti riguardi). Riproverò, sebbene io non creda a tutta questa "metafisica del cavo" (in termini di performance...).
Rispondi
di stefrol [user #9914]
commento del 01/10/2021 ore 19:05:35
Idem: ho il reference rosso, pagato sui 50 euro 3 metri ad un Second Hand Guitars. Mi ha mollato 2 volte in 3 anni: il conduttore interno è solido e si spezzava in prossimità del jack. Per fortuna so saldare e l'ho sempre riparato. E pure io sono uno che tiene con cura le cose...
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 02/10/2021 ore 07:13:28
Puoi dirmi dove l'hai comprato dei cavi buoni? Negozio fisico o online? Grazie.
Io online trovo solo prezzi gonfiati
Rispondi
di cesco78 [user #1757]
commento del 02/10/2021 ore 08:41:37
Guarda, li comprai se non ricordo male perché son passati 10 anni, uno da Messori a Reggio emilia e uno in un negozio a Parma che poi ha chiuso, li pagai se non sbaglio 35 o 45€ l' uno
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 02/10/2021 ore 10:51:0
Denghiu
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 30/09/2021 ore 12:57:41
Avevo due Reference. Quello blu e quello nero. Li ho venduti. Non ero convinto di come restituivano alcune frequenze. Ho preso cavi Tabacco. Ne sono contento. Ne ho presi troppi… ora ho il wireless e due cavi li sto rivendendo. Ma ho notato che sui cavi la gente vuole spender poco …. Non sa di cosa si parla nella maggior parte delle situazioni.
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 01/10/2021 ore 10:00:05
Non ho mai sentito parlare di cavi direzionali e quindi asimmetrici con connettori mono jack, ad ogni modo suggerirei a Reference di offrire anche cavi da 0,50 metri per collegamenti di prossimità come un'apparecchiatura nel loop effetti di un ampli.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 01/10/2021 ore 11:16:02
Concordo
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 01/10/2021 ore 19:58:09
Ciao Tidal, è da metà anni '80, da quando cioè uscirono i primi cavi OFC e poi anche LC dedicati agli altoparlanti per alta fedeltà che i cavi hanno assunto un'importanza elevata, dapprima per la parte riguardante la potenza (le casse) poi anche per quanto riguarda il segnale, esistono cavi preintestati da più di 1000€ la coppia (di un paio di metri). Anche la direzionalità, dall'ampli alle casse, spesso è segnata direttamente sul cavo già in fase di costruzione della bobina (non come qui che è stata applicata una fascetta sul cavo nel prodotto finale.
vai al link come in questi cavi da casse "economici" per esempio. Ciao Paul.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 02/10/2021 ore 07:08:59
Per me il cavo deve:
1) Avere un jack assolutamente, radicalmente, Robusto (e finora solo la Neutrik ha resistito ai miei "strapazzi" in saletta - mi agito molto);
2) Essere saldato bene;
3) Non tagliare troppo le alte;
4) Essere silenzioso se calpestato;
5) Essere né duro né morbido, diciamo il giusto compromesso fra un cavo antenna (rigido a morte) e un Klotz (che sembra "floscio");
6) Non costare un accidente, diciamo sotto i 20€.

p.s. a casa niente fa brodo; su un palco tutto fa brodo (cavi corde strumenti microfoni mixer effetti fonico tutto è importante, persino i leggii 😂)
Rispondi
di latin28274 [user #45548]
commento del 04/10/2021 ore 10:59:31
E vabbè calpestii, strappi, tu fai il rocker a tutto tondo! :)
Scherzi a parte, un cavo robusto è essenziale: io ho (avevo, uno l'ho perso a una serata) due cavi Reference, e mi sono trovato benissimo. Attenzione: io sul palco salto, letteralmente, e non ho mai avuto rumori indesiderati o frequenze tagliate.
E' anche vero, però, che pur saltando cerco di non far strappare il cavo nè alla chitarra nè alla pedaliera, e di non calpestarlo mai.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 04/10/2021 ore 11:53:33
In realtà col pubblico suono una volta ogni morta di Papa
Rispondi
di latin28274 [user #45548]
commento del 04/10/2021 ore 11:55:23
Capisco, e mi dispiace.
Io suono con una certa frequenza, e una cosa ho capito (in linea, tra l'altro, con lo spirito del prodotto Reference): mai dimenticare i backup!
Rispondi
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