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Le 10 voci del Fender Twin: l’esperimento Choptones e i suoi IR
Le 10 voci del Fender Twin: l’esperimento Choptones e i suoi IR
di [user #116] - pubblicato il

Choptones ha montato 10 altoparlanti diversi in un Fender Twin, ha registrato l’esito dell’esperimento e ha reso gli Impulse Response disponibili per il download: l'influenza sul suono è impressionante.
Come suona davvero un amplificatore per chitarra? Un grande classico come il Fender Twin può avere molte voci, non solo a seconda delle regolazioni, della chitarra e delle intenzioni del musicista che lo manovra: c’è un anello specifico, l’ultimo nella catena del suono, capace di modellare in maniera profonda il timbro, la risposta e le stesse sensazioni che si avvertono sotto le dita.
Si tratta dell’altoparlante, un elemento cardine del suono in quanto ultimo “filtro” prima dell’orecchio dell’ascoltatore o della catena di registrazione, se si è in studio.

Dell’intervento degli altoparlanti in un amplificatore per chitarra, Choptones ne ha fatto una scienza, dedicandosi alla produzione di innumerevoli IR, impulsi digitali con cui catturare le caratteristiche e il tono di un preciso altoparlante, pronti da riproporre nei moderni sistemi di modeling, o su una DAW, per garantire all’utente finale sempre una qualità da studio senza le complicazioni e i costi di una sala dedicata e di una microfonazione tradizionale.

Nel corso dei suoi esperimenti, il team Choptones ha voluto saggiare sul pratico l’influenza di un diverso altoparlante all’interno di un amplificatore classico come appunto il Fender Twin. Il risultato va ben oltre la semplice variazione timbrica.

Ogni cono dimostra una risposta unica, a volte con un rombo prepotente sui bassi, altre con medi più a fuoco, altre ancora con acuti particolarmente definiti, e ogni volta con una sfumatura diversa di tocco, compressione. Anche la saturazione avvertita dall’orecchio finisce per cambiare leggermente, quando si monta un altoparlante specifico.
I ragazzi di Choptones non si sono limitati a qualche cambio di cono, e hanno voluto approfondire con ben dieci configurazioni diverse, tutte abbinate al medesimo amplificatore.
L’esito dell’esperimento è raccolto nel video ufficiale che segue.



Tutti i suoni usati nel video sono poi diventati degli Impulse Response pronti da scaricare e usare sulle proprie macchine digitali e virtuali.
Per realizzarli, gli altoparlanti sono stati realmente montati nel cabinet di un Fender Twin e da lì virtualizzati usando un microfono Shure SM57, un Sennheiser MD421 e un Royer R121, connessi a preamplificatori Neve 1073 e Chandler Germanium.

Oltre all’altoparlante di fabbrica, un Fender Eminence Special Design, la collezione di IR comprende:
- Jensen C12K
- Celestion V-Type
- Weber FC12
- Supro BD12
- Eminence Cannabis Rex
- JBLD120
- JBLE120
- WGS G12C/S
- Celestion Neo Creamback

Le 10 voci del Fender Twin: l’esperimento Choptones e i suoi IR

Gli IR confezionati per l’occasione da Choptones sono visionabili sul sito a questo link e acquistabili anche in bundle a questa pagina. Gli impulsi sono compatibili con tutte le principali macchine sul mercato e i software di IR Loader, come il plugin ufficiale realizzato da Choptones.
L’IR Loader di Choptones è gratuito solo per poche ore ancora: scade oggi il periodo promozionale, dopodiché sarà disponibile a pagamento. Scaricalo adesso sul sito ufficiale a questo link.
amplificatori choptones impulse response
Link utili
La collezione Choptones Twinology Vol1
Twin IR Bundle sul sito Choptones
L’IR Loader di Choptones su Accordo
Scarica l’IR Loader Choptones
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di MM [user #34535]
commento del 18/10/2021 ore 09:56:50
Bella comparazione, complimenti.
Rispondi
di Skywalker8 [user #40706]
commento del 18/10/2021 ore 13:18:40
Il cambiamento di tono è effettivamente impressionante.
Il cono Supro alle mie orecchie vince su suoni puliti e "pompati", mentre sui distorti veri è tutto da giocarsi tra i due celestion.
Rispondi
di tattoo [user #35346]
commento del 18/10/2021 ore 13:46:57
basta usare un equalizatore tipo ge-7 e hai tutti gli speaker che vuoi
Rispondi
di A Matter Of Tone [user #44285]
commento del 18/10/2021 ore 22:18:57
Magari fosse così facile... ma purtroppo la realtà è ben più complessa, per tantissimi motivi, e ne cito solo i due più rilevanti con i quali noi (Jensen Speakers) ci scontriamo quotidianamente.
1) non esiste un equalizzatore, ne' analogico ne' digitale, ne' grafico ne' parametrico che possa riprodurre con l'accuratezza necessaria "tutte" le caratteristiche della curva di risposta in frequenza di un altoparlante.
2) nessun filtro o effetto esistente ha la capacità di riprodurre le armoniche che un una membrana di cellulosa può generare. Tantomeno visto che ogni altoparlante diverso è progettato per generare un'impronta sonora unica, determinata da una quantità di armoniche ben specifica, in una serie di bande di frequenza ben specifica.

Infatti, solo un IR ben registrato è in grado di avvicinarsi (e ho detto "avvicinarsi") in modo più o meno credibile, al suono di un altoparlante, non "come lo sentiamo nella stanza", ma installato in una cassa, e ripreso da uno o più microfoni in una determinata posizione.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 19/10/2021 ore 11:40:00
Concordo su tutto.
Rispondi
di A Matter Of Tone [user #44285]
commento del 19/10/2021 ore 18:25:02
Grazie... gli speakers per chitarra sono oggetti un po' particolari. Il fatto è che sono progettati per colorire ed arricchire di armoniche, in pratica per generare distorsione armonica in un modo controllato e concentrato in certe bande... anche con una manciata di W. Tipicamente hanno membrane sottili e superleggere per avere il massimo dell'efficienza, che inevitabilmente si flettono e si torcono sotto la spinta della bobina mobile, quindi distorcono a volontà. Praticamente non lavorano MAI in regime di linearità. Esattamente il contrario di come sono progettati gli altoparlanti per gli impianti di amplificazione, per HiFi o Studio Monitors.
Quando progettiamo un nuovo speaker per chitarra, in genere il committente ci dice "l'ampli sarà di stile X (british, american, metal, super clean, etc.) e di potenza Y. Così noi sappiamo che ingredienti di base servono: diametro della bobina mobile, dimensioni e tipo di magnete. Poi si parte con la prototipizzazione, che si gioca tra diverse membrane, cupoline parapolvere, caratteristiche della bobina (filo, altezza del supporto, etc.), trattamenti della membrana e del bordo, e si provano le combinazioni che, per esperienza e riferimenti comuni, hanno senso (e anche qualcuna di quelle che non sembrano averne alcuno). E poi si prova e si ascolta... solo dopo arrivano le misure in camera anecoica, per validare le scelte fatte o identificare un eventuale problema.
Se bastasse un EQ... ;)
Rispondi
di redcapacci [user #33920]
commento del 18/10/2021 ore 22:00:5
gli speaker e le casse sono molto sottovalutati ma hanno un'influenza sul suono maggiore di molte altre cose
Rispondi
di A Matter Of Tone [user #44285]
commento del 18/10/2021 ore 22:09:59
Bellissimo lavoro... La dimostrazione che lo speaker è essenziale nel tone shaping. Di gran lunga il "filtro" più importante in tutta la catena che genera il nostro suono. 10 speakers, 10 suoni diversi, alcuni in modo radicale. I Celestion (e quelli tra i 10 "ispirati" a loro) hanno "quella" sfumatura sui distorti, che deriva (anche) dalla loro bobina mobile, dal diametro di 44mm (1 3/4"), elemento che caratterizza in modo quasi inconfondibile il comportamento in gamma medio-alta. Gli altoparlanti di scuola americana sono tipicamente più aperti in alto, per un suono pulito più cristallino, un crunch molto caratteristico, ma più graffianti in distorsione... Molto molto interessante!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 19/10/2021 ore 11:41:07
Mi piace molto il Fender-Eminence di fabbrica, poi anche il Jensen C12K e i due Celestion.
Rispondi
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