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Plick the pick: un plettro per far urlare le corde
Plick the pick: un plettro per far urlare le corde
di [user #116] - pubblicato il

Ecco una bella storia da raccontare. Marco Martini è l'inventore e produttore di una nuova linea di plettri, PLICK - The Pick. Ha deciso di portarla a SHG per presentarla prima che venga lanciata sul mercato, con l’idea di mettere i suoi plettri in mano ai chitarristi per farli provare, raccogliendo preziose impressioni e feedback. Così da promuovere la sua neonata attività e offrire al contempo la possibilità ai chitarristi di acquistare la prima infornata di plettri PLICK a un prezzo speciale per la fiera.
A guardare l'offerta attuale di plettri, il mercato sembra coprire ogni esigenza per offerta di forma, materiali, dimensioni, ergonomia… Dove, invece, ha PLICK The Pick visto uno spazio per creare e proporre una tua idea di plettro?
Da quando la chitarra ha preso un suo ruolo nella musica moderna le tecniche esecutive sullo strumento si sono evolute e differenziate; il plettro, invece, è rimasto praticamente uguale, sostanzialmente un pezzetto di plastica. Cambia per dimensione e spessore, anche per la forma, ma non c’è stata alcuna innovazione importante. Ho visto dei tentativi di differenziarsi ma, spesso, li ho trovati in realtà anche scomodi da tenere tra le dita. Sono andato a parametrizzare i vari aspetti tecnici di un plettro - forma, profilo, spessore, punta, materiale - aggiungendone altri, quali la rotazione angolare del profilo, la profondità della rotazione stessa, un’ergonomia di presa completamente differente e più funzionale. La progettazione è fatta pensando alla successiva fase di produzione, dove posso usufruire di una tecnologia di stampaggio che mi consente la gestione di forme e spessori, cosa che non si riscontra nei plettri oggi in commercio.

Plick the pick: un plettro per far urlare le corde
 
Quali ritieni siano gli aspetti strettamente musicali (suono, versatilità, agilità esecutiva…) su cui la scelta e l’utilizzo accurato del plettro possono sortire benefici sostanziali e tangibili?
Oggi siamo tutti molto attenti al tono e ciascun chitarrista ha la sua catena di effetti e del suono, partendo ovviamente dalla chitarra e dai suoi pickup e aggiungerei anche le corde e i cavi. Questo parlando della chitarra elettrica. Il plettro ha un ruolo nella creazione del suono esattamente come tutti gli altri elementi della catena e andrebbe quindi scelto secondo cosa vogliamo suonare. Stili differenti e diverse intenzioni musicali possono richiedere plettri differenti nel modo in cui attaccano la corda, in cui la fanno scorrere lungo il profilo e la staccano determinandone il carico armonico. Si possono tranquillamente scegliere plettri per suoni più morbidi o per suoni più carichi, più o meno scorrevoli e veloci oppure con un contatto con la corda più presente. Agendo sui parametri che ho citato, possiamo creare dei plettri che attuano sonorità differenti consentendo di scegliere quello più adatto per il contesto o per lo stile dell’esecutore. Lo stesso vale ovviamente per la chitarra acustica e per quanto riguarda il finger style inizierò presto a lavorare anche sul plettro ‘thumb’ dandogli gli stessi strumenti e caratteristiche dei suoi fratelli ‘sciolti’, senza l’anello che li tenga legati al pollice.
 
Ci presenti e descrivi i plettri della tua produzione che ritieni più rappresentativi?
Ci sono due/tre dei plettri progettati finora che si distinguono in maniera più decisa. Uno per la sua forte ergonomicità, che accompagna delicatamente ma decisamente il pollice nella presa e, grazie al suo profilo con una evidente rotazione convessa, accarezza la corda dando un rilascio morbido. Un altro invece ha una sua peculiare presa, ricavata da una rotazione angolare concava ed è un plettro per caratteri forti, che strapazza la corda, ottimo per il blues. C'è poi un terzo plettro, pensato per le tecniche esecutive più moderne, nelle quale la gestione delle meccanica di pennata è fondamentale: economy e alternate picking, ma anche ritmiche djent... Questo plettro presenta una lieve rotazione convessa e una generosa presa ergonomica alta che consente però al pollice di scorrere comodamente lungo il corpo del plettro.

Plick the pick: un plettro per far urlare le corde
 
Potresti entrare più nello specifico sulla scelta dei materiali?
Questo è un capitolo impegnativo e molto aperto. Siamo tutti abituati ai classici materiali con cui sono fatti i plettri: celluloide, delrin, nylon, policarbonato, ecc... Questi stessi materiali sono utilizzati anche sui plettri che andiamo a produrre ma la tecnologia ad iniezione su stampo apre la porta a numerosi altri materiali che non sono attualmente usati per produrre plettri, quali per esempio l’ABS, molto utilizzato nel settore automotive per le sue caratteristiche antiurto e di resistenza, e numerosi altri polimeri che possono anche essere anche additivati con carbonio o bisolfuro o altro, modificando così le loro caratteristiche. Ripeto, è un capitolo aperto che ho appena intrapreso e il primo passo è probabilmente la sostituzione della celluloide con un materiale diverso, poiché andrà probabilmente presto fuori produzione.
 
Ci sono stati dei chitarristi che con il loro playing hanno stimolato e ispirato latua ricerca e progettualità?
Posso dire di sì. Tra tutti cito Stevie Ray Vaughan che mi ha portato a cercare un plettro che facesse urlare le corde. Il suo stile deciso mi ha sempre colpito e quando sono partito a cercare di fare un plettro per il blues - genere che amo particolarmente - ho avuto lui quale riferimento.

Plick the pick: un plettro per far urlare le corde
 
In cosa credi: un ottimo singolo plettro con cui suonare bene tutto? O tanti buoni plettri, calibrati su uno stile, una tipologia di chitarra, un genere, con cui eseguire ottimamente un repertorio specifico?
Sicuramente la seconda. Poi, è chiaro che ci si affeziona di più a un plettro in particolare piuttosto che a un altro, ma bisogna iniziare a pensare che il plettro sia come uno dei tanti pedalini che abbiamo ai nostri piedi, che attiviamo o meno a seconda di cosa o come suoniamo. Così dovrebbe essere per il plettro, scegliendo magari e addirittura, volta per volta, quello più adatto al brano e allo stile.

Colpisce che ad affiancare una progettualità e produzione così dettagliata, tu voglia poi mantenere un prezzo finale per il pubblico molto accessibile…
L’intenzione è di avere un prodotto tecnologicamente avanzato ma che abbia un costo contenuto, di modo che sia accessibile a tutti e che lo si possa utilizzare tranquillamente sia per studio sia per suonare live. Realizzare un plettro con ottime caratteristiche tecniche ma a un prezzo elevato lo porrebbe fuori portata da tutta una pletora di musicisti che non possono spendere decine di euro solo per comperare dei plettri. L’obbiettivo è di uscire con un costo del plettro a due euro. Certo, il rovescio della medaglia è che quanto appena detto sta in piedi solo se ci siano dei volumi in grado di giustificare i costi di produzione, che sono comunque elevati. Trascurando al momento la progettazione, che faccio io, i costi di realizzazione di uno stampo sono veramente alti e la fase di industrializzazione e produzione ha anche dei costi notevoli che richiedono dei numeri di vendita per tenere in piedi il tutto.
 
Plick the pick: un plettro per far urlare le corde

A SHG, il 27 e 28 novembre 2021, cosa presenti? Spiegaci il tuo Crowfunding...
Proprio per quanto ho appena detto riguardo gli elevati costi di produzione ho scelto di promuovere un Crowdfunding  sul sito di PLICK The Plick, che in questo caso è sostanzialmente una prevendita, così da aiutarmi a realizzare il progetto, almeno in partenza. Ho già realizzato un primo stampo pilota e una prima pre produzione, per poter toccare con mano i prototipi che finora erano solo dei disegni al computer e delle stampe in 3D in resina, quindi un materiale molto differente rispetto a quello che poi sarebbe stato in realtà. Il risultato di questa prima produzione è stato veramente entusiasmante: quando ho provato per la prima volta i plettri ‘reali’, quelli che finiranno nelle mani di chi suona, ho capito che avevo fatto centro! Le caratteristiche originali che ho pensato e poi inserito nella progettazione hanno di fatto dato veramente vita a un nuovo tipo di plettro. Il Crowdfunding sarà l’occasione per fare pubblicità a questa iniziativa e nel contempo chiedere a tutti i chitarristi di darmi una mano, acquistando in anticipo un pacchetto di plettri a un prezzo promozionale. Non penso di andare oltre a un contributo di 25 euro per un pacchetto con dentro sedici plettri, otto modelli differenti, due per ciascun tipo.
A SHG presenterò i prototipi appena stampati con lo stampo pilota e la linea intera degli otto plettri del Crowfunding, prodotti però in resina. Sarà l’occasione per poterli vedere e toccare con mano e giudicare di persona la bontà di questa iniziativa!


Plick the pick: un plettro per far urlare le corde
accessori interviste plick shg music show 2021
Link utili
Il sito di PLICK The Pick
Sito SHG Music Show
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di Floyd [user #143]
commento del 03/11/2021 ore 17:05:1
Ottima idea, li proverò
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di roccog [user #30468]
commento del 04/11/2021 ore 13:39:29
Li voglio provare: a vederli ti fanno venire voglia di fare esercizi.
Da tanto vorrei sperimentare di più con plettri così elaborati. In Italia c'è una certa offerta. Io adoro essetipicks...tranne alcuni modelli troppo grossi.
Di questi, molto interessante il prezzo. Bello!
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di bettow [user #30179]
commento del 07/11/2021 ore 00:05:23
Sembrano davvero ergonomici, mi piacerebbe provarli, di certo sosterrei il crowdfunding di 25€.
Rispondi
di 05756640 [user #49727]
commento del 26/04/2022 ore 17:53:46
davvero ottimi ,mi sono arrivati ,ne ho ordinati quattro e uno in omaggio ,vediamo quanto durano ....
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di gerlop [user #44005]
commento del 20/12/2023 ore 22:15:39
Che mi si creda o no, 10 anni fa ebbi la stessa idea per creare 2 tipi di plettri, uno ergonomico e l'altro diverso ma estremamente comodo e funzionale. Deciso a brevettarli mi attivai informandomi. Quando seppi il casino che avrei dovuto fare e, soprattutto, la quantità di soldi da sborsare, rinunciai. Oggi ho un bel po' di plettri coi quali suono, tutti autocostruiti e del secondo tipo, diverso da quelli come il plick...
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