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Reference: cura e cultura del tono
Reference: cura e cultura del tono
di [user #116] - pubblicato il

Da sempre, Reference è sinonimo di qualità senza compromessi. Però, Angelo Tordini è noto tra gli addetti ai lavori anche per la sua sensibilità alle necessità dei musicisti, più e meno esperti: così nasce Dammi Un Cavo e su questa traccia si snoda l'esperienza di Reference Cables a SHG 2021.

Quello con Reference e SHG è un appuntamento atteso da migliaia di musicisti ogni anno. È l'occasione per conoscere più da vicino la passione e la ricerca del laboratorio made in Italy per il mondo dei cavi, con la purezza sonora sempre bene in mente e senza dimenticare le esigenze dei musicisti di ogni livello. Il prossimo 27 e 28 novembre a Palazzo Delle Stelline a Milano sarà possibile conoscere di persona i protagoniti del mondo Reference e toccare con mano grandi classici e nuovi prodotti. Angelo Tordini di Reference vi aspetta al piano superiore della fiera, nella sala A03: nell'attesa, lo abbiamo incontrato per un assaggio in anteprima.

Angelo, ci aiuti a inquadrare la produzione di Reference?
Reference nella sua gamma ha sviluppato tre linee:
Top è una linea specializzata, pensata con una sensibilità speciale verso i professionisti.
In questa linea ci sono modelli che si distinguono per un utilizzo rivolto a strumenti acustici o specifici per strumenti elettrici: bassi e chitarra. Si è tenuto conto anche delle diverse esigenze che investono stili musicali differenti. Così come, non abbiamo trascurato di considerare se i cavi dovranno lavorare con strumenti che montano single coil o humbucker.
Poi c’è la linea Media che noi definiamo performante: si distingue dalla precedente per un target di prezzo inferiore ma garantendo performance affidabili e – comunque – professionali. Abbiamo ritenuto importante mantenere la possibilità di poter scegliere ancora fra strumento acustico ed elettrico.
Quindi, con un’attenzione particolare per i più giovani e i principianti, proponiamo la linea Base che è essenziale e affidabile.
La linea Base permette, infatti, al musicista alle prima armi di acquistare un cavo che, nonostante i limiti di spesa, gli conceda quell’affidabilità ed efficienza che è necessario garantire per fare musica in maniera rispettosa e attenta al proprio suono e alla propria strumentazione.
Della Linea Base ci sono, a sua volta, tre diverse declinazioni: due Clever e una Entry Level

Reference: cura e cultura del tono
 
Un posto in primo piano nella vostra produzione ce l’ha il nuovo arrivato: “Dammi Un Cavo”
“Dammi Un Cavo” è frutto del capovolgimento epocale causato dagli effetti della pandemia. Un evento drammatico che ha portato ad una diminuzione delle opportunità di lavoro per i musicisti. E, di conseguenza, una minore disponibilità economica.
Noi abbiamo voluto spalleggiare i musicisti in questo momento, riuscendo a offrire un prodotto che facesse andare a braccetto la qualità Reference con la convenienza tipica di quando ci si rivolge a una produzione fuori dai confini nazionali.
Ma, più in generale, la nostra sfida era cambiare il concetto con cui il musicista sceglie il suo primo cavo: anche se c’è l’esigenza di risparmiare il musicista deve avere la consapevolezza che la cosa più importante è la garanzia di affidabilità.

Reference: cura e cultura del tono
 
 Per voi, educare i musicisti alla cultura del suono, del rispetto del tono è una missione…
Esatto! E proprio con “Dammi Un Cavo” ci auspichiamo che questo cavo permetta musicista, nel corso del proprio sviluppo, di essere educato alla valutazione e scelta del cavo, come un oggetto a cui affida la sua musica, la sua arte. Deve essere selezionato con la stessa cura, passione e pignoleria di come si seleziona uno strumento o amplificatore. E ci piace l’idea di favorire questa crescita andando incontro ai budget ridotti dei più giovani o di chi è rimasto penalizzato dalle recenti contingenze. Ma – lo ripeto – il tutto senza rinunciare al valore essenziale dell'affidabilità. Questo è il ruolo a cui Reference ha dedicato 32 anni di ricerca, affidandosi alla maestria di esperti del settore.
 
32 anni tra musica, palchi, musicisti, festival e studi di registrazione. Con questa esperienza alle spalle, qual è il consiglio che Reference può dare a un musicista in erba o a qualcuno che vuole fare un salto di qualità…
Di affinare una sensibilità per cui la cura e creazione del suo suono, siano una priorità.
E la consapevolezza che il cavo è uno strumento imprescindibile per conseguirla.
 
interviste reference laboratory shg music show 2021
Link utili
Il sito di Reference
SHG Music Show 2021
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di MM [user #34535]
commento del 16/11/2021 ore 15:33:00
Grandissimo Angelo.
Questa è gente, a differenza di altra, che ti fa rendere orgoglioso di essere italiano.
Rispondi
di bettow [user #30179]
commento del 17/11/2021 ore 21:06:08
Ho comprato il cavo RC01 azzurro assemblato da me, la fattura è ottima. Ho confrontato i valori di resistenza con un multimetro con un altro cavo di pari lunghezza (2 metri) e di buona qualità, circa 0,5 Ohm di differenza! E sono tanti considerando che il cavo è corto. Non ho potuto misurare i valori di reattanza capacitiva e induttiva (il multimetro non lo consente), ma il risultato sonoro mi sembra più definito in confronto con l'altro. L'unica cosa che non capisco è che i cavi già assemblati mostrano sul dorso il verso da seguire del segnale. Lo stesso cavo non assemblato non presenta indicazioni di direzione. Ma la mia domanda è: che cosa determina la direzione del segnale?
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di rockit [user #11557]
commento del 18/11/2021 ore 15:50:44
Non so se sia il caso di Reference, ma leggevo che in generale nei cavi schermati la saldatura della schermatura a massa viene effettuata da un lato solo e che il collegamento nella direzione "corretta" permette essenzialmente una riduzione del rumore. Sarebbe coerente col fatto che la direzione viene indicata solo sul cavo preassemblato perché sul cavo "grezzo" spetta a chi lo realizza decidere come saldare la schermatura a massa.
Avevo trovato abbastanza chiaro questo articolo vai al link
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di bettow [user #30179]
commento del 18/11/2021 ore 16:20:19
Grazie della info. Chiarito il fatto che la direzione è indicata solo nei cavi assemblati. A saperlo prima mi sarei risparmiato una saldatura :) Mi resta da chiarire la ragione fisica per cui collegando la schermatura al jack solo da un lato c'è una migliore protezione alle interferenze, ma qui si entra nel campo dei fenomeni elettromagnetici. Dovrei riprendere il mio vecchio libro di elettrotecnica e leggere con attenzione l'articolo del link.
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di pelgas [user #50313]
commento del 23/11/2021 ore 07:27:19
Cavo direzionale? Pippe
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 19/11/2021 ore 10:21:38
Ho visto una puntata di Fanton con altri 3 youtuber in cui si diceva che il cavo non conta praticamente nulla;
io non sono d'accordo, uso reference e mi trovo benissimo, per me c'è parecchia differenza di suono rispetto a cavi di fascia bassa, inoltre non si rompo mai!
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di rockit [user #11557]
commento del 19/11/2021 ore 16:17:50
Quello che riporti mi pare un discorso opinabile, anche se con un fondo di verità. A me pare che sui cavi ci sia una drastica differenza tra la fascia più bassa (i vecchi proel da 6 euro...) e quella appena superiore (appunto i Reference da una ventina di euro, che possiedo con soddisfazione). Però una volta fatto questo salto mi pare che tutto sommato un cavo possa valere un altro. Non nego che ci possano essere differenze tra i vari produttori, ma che queste siano così pesanti da rendere necessariamente preferibile un prodotto a un altro è un altro discorso. Una volta preso un cavo decente, per la maggior parte delle esigenze, effettivamente mi pare che uno valga più o meno l'altro.
Poi è ovvio che se le esigenze crescono, il tutto cambia. Uno studio che abbia decine di cavi nel percorso del segnale, o che voglia lavorare in modo maniacale sul sound delle riprese, o un professionista che muova la sua attrezzatura tre volte a settimana avranno sicuramente benefici da connessioni di qualità ancora più affidabile o conduttori ancora più trasparenti. Ma onestamente per un musicista "casalingo" che il cavo duri 15 anni o 17 a un certo punto non cambia veramente nulla...
Altra cosa di cui mi sono reso conto: per quanto si parli di esigenze specifiche, non sempre "fatto meglio" vuol dire "suona meglio". Io preferisco cavi a capacità minore, più trasparenti sulle alte, perché posso sempre chiudere un pochino i toni, se voglio un suono più morbido, ma capisco benissimo se uno con una superstrat senza controllo di tono, o magari con un distrorsore tendente al brillante, preferisce la minor trasparenza di un cavo sulla carta più scadente.
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