Una tuta bianca tempestata di brillanti, colletto a punta e una chitarra acustica al collo, strapazzata e agitata sul palco a metà strada tra lo strumento musicale e l’oggetto di scena, prolungamento naturale di uno showman come pochi. Sulla paletta, la firma Gibson. Nell’immaginario comune, Elvis Presley compare proprio così, immutato nel tempo, un’icona che ancora oggi ispira e forma nuove generazioni di musicisti.
A lui va la dedica di Gibson all’alba del 2022, con due modelli ispirati da vicino a due precise chitarre che hanno accompagnato l’artista nei suoi momenti di massimo splendore.
Entrambe in finitura Ebony con hardware dorato, una SJ-200 e una Dove fanno il loro ingresso nelle fasce più alte del catalogo acustico Gibson, costruite sulla scia di due precisi strumenti appartenuti e suonati da Elvis nel corso della sua carriera.
Il Re ha usato diverse SJ-200 nel corso della sua carriera. La particolare replica è basata su quella che l’artista ricevette in occasione di una sessione di registrazione allo Studio B di RCA a Nashville nella metà degli anni ’60. Presley usò lo strumento in diverse esibizioni, prima di cederlo nel 1976 a Marty Lacker, amico e autore del libro biografico “Elvis: Portrait of a Friend”.
La riedizione Gibson sfoggia un top in abete sitka su fasce e fondo in acero, con il caratteristico retro spaccato in tre parti da una doppia striscia sottile tartarugata.
All’interno, una catenatura a X scalloped, scavata a mano, fornisce un timbro classico, profondo e presente al contempo.
Un grosso ponte “a baffo” fa spiccare i vistosi intarsi bianchi sul nero di fondo, fini lavorazioni che riprendono a forma di corona anche sulla tastiera, una tavola di palissandro applicata a un manico in due parti di acero con striscia centrale in noce.
La dreadnought è invece basata su una Gibson Dove del 1969 regalata a Elvis da suo padre, pesantemente modificata con aspetti inconfondibili quali la firma del musicista lungo tutta la tastiera e un vistoso adesivo del Kenpo Karate sul top.
La chitarra compare nel celebre live Aloha From Hawaii del 1973 e fu usata in diverse esibizioni per tutta la prima metà degli anni ’70, fino a quando fu donata a uno spettatore durante un concerto del 1975, nel North Carolina.
La tavola in abete sitka, si abbina ancora una volta a fasce e fondo in acero, con un manico in mogano e tastiera in palissandro.
I segnatasti sono a parallelogramma spaccato nel mezzo e, ai lati del voluttuoso ponte, compare il profilo delle due colombe che danno il nome al modello.
Appariscenti per le rifiniture e per lo stile, seppure con l’eleganza del total black, entrambe le chitarre rendono evidente la natura di tributo con la scritta “Elvis” per il lungo sul coperchio del truss rod.
All’interno, un sistema LR Baggs VTC le rende pronte per la registrazione e per il palco, con un sensore sotto il ponte e controlli di volume e tono accessibili dalla buca.
Una custodia rigida a corredo completa la dotazione di due modelli nati per sedere nel top di gamma della produzione Gibson, tra i tributi del dipartimento Custom dedicati ai nomi più significativi della storia della musica a sei corde.
Sul sito Gibson, la con scheda tecnica completa e prezzo di listino per il mercato statunitense, mentre . |