di redazione [user #116] - pubblicato il 10 maggio 2022 ore 09:30
Lo Sweep Picking è degli approcci tecnici che ha contribuito maggiormente, negli ultimi decenni, a far evolvere il linguaggio chitarristico. Grazie allo sweep la chitarra è riuscita a interpretare, con la stessa fluidità e velocità, fraseggi propri della musica classica e del solismo jazz, contaminando e arricchendo in maniera stupefacente il linguaggio rock.
Inauguriamo un ciclo di lezioni dedicate a questa tecnica, con in cattedra un giovane e prodigioso chitarrista italiano, Edoardo Taddei.
"Questa lezione è la prima di una serie di tre appuntamenti in cui approfondiremo la tecnica dello Sweep Picking.
Ci serviremo di un mio brano, “Vertigo” da cui estrapoleremo una serie di esempi, perfetti per analizzare diversi approcci praticabili con questa tecnica. Tutti gli esempi legati al brano si muoveranno attorno alla tonalità di C minore, mentre gli esempi propedeutici allo studio saranno in C maggiore.
"Vertigo" è il primo singolo estratto da TIMEGLASS, secondo album si Edoardo Taddei la cui uscita è prevista per il 16 maggio.
Partiamo dall’utilizzo più classico dello sweep cioè la sua applicazione a triadi e arpeggi. Per rendere il tutto meno meccanico e monotono cerco sempre di sviluppare queste sequenze in maniera melodica, aggiungendo estensioni alle triadi o alterandole.
In particolare, in questo esempio, si articolano le triadi di C min, Eb Maj, Eb Maj 7, G min 13, F maj, F Maj 11#, F min, F min 5b.
Affronteremo questa stessa progressione dal punto di vista tecnico, mettendo in gioco due stili e approcci allo sweep differenti.
Nel primo caso, lo sweep sarà integrato dall’utilizzo di legature. Plettro in sù la prima nota, lego la seconda, plettro in sù la terza nota ed in fine “sweeppo” con un’unica plettrata in giù le tre note ascendenti successive.
Questo movimento si ripete in loop per tutte le triadi seguenti e per questo è bene cercare di automatizzarlo. In questo caso la mano è sempre inclinata a 45 gradi rispetto all’asse delle corde sia nei passaggi ascendenti, sia nei passaggi discendenti. Durante il passaggio tra la corda di E cantino e la corda di B, inclino leggermente l’ultima falange del pollice per uscire meglio dalle corde! Il secondo approccio - quello che io utilizzo prevalentemente, anche nell’esecuzione dell’album - è in realtà più semplice da spiegare perché si plettra tutto. Plettrando ogni nota però, non avremo più la stessa sequenza di plettrate per ogni forma, ma dovremo adattare la nostra plettrata ad ogni singola triade/arpeggio.
Questa volta, si inclinerà la mano a 45 gradi rispetto all’asse delle corde durante lo sweep ascendente, mentre durante lo sweep discendente la mano si troverà parallela all’asse delle corde. Per evitare di rimanere incastrati tra le corde, consiglio sempre di inclinare l’ultima falange del pollice quando si torna indietro." Edoardo Taddei
Le foto di corredo all'articolo sono di Michela Polito.