È morto Richard Benson: chi era il chitarrista, il personaggio, l’uomo
di redazione [user #116] - pubblicato il 11 maggio 2022 ore 11:10
Musicista eccentrico, critico musicale di grande esperienza, personaggio estremo ai limiti dell’assurdo. Se ne va Richard Benson, che ha portato il metal dalle periferie romane fino alla TV nazionale e al cinema.
L’annuncio arriva dalla pagina Facebook dell’artista: “Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l'ha fatta. Ci ha lasciato.“
La vita di Richard Benson non è stata facile ma, ricordano i suoi cari, le sue ultime parole sono state: “Se muoio, muoio felice”.
Inglese di nascita, cresciuto in Italia e romano fino al midollo, Richard è stato un divulgatore musicale a tutto tondo, rock e metal in primis, ma anche un chitarrista degno di nota nella scena romana. Certo, la sua fase chitarristica più nota al pubblico è fatta di trick esagerati, quasi canzonatoria nei confronti del crescente movimento shred e virtuosistico. E, proprio per questo, memorabile.
Benson era un personaggio sopra le righe, dalla forte passione e col grande merito di aver contribuito e supportato la diffusione della musica moderna in ogni sua forma tra i giovani degli anni ’80 e ’90. Noto per il suo look metal ai limiti del circense, conosciuto dai chitarristi per un approccio musicale quasi parodistico sulla sei-corde e famoso per le sue invettive da integralista del “metallo”, i suoi gusti erano in realtà estremamente trasversali. Le sue trasmissioni, prima in radio e poi in TV - dove il personaggio è letteralmente esploso, per chiare ragioni - non lasciavano nessun artista fuori dai radar.
L’aspetto eccentrico, la capacità di prendersi in giro con quel limite impalpabile tra serietà e scherzo, ne hanno fatto un personaggio perfetto per conquistare le reti nazionali insieme a Renzo Arbore, che lo ha voluto a Quelli Della Notte.
Carlo Verdone, che lo volle nel suo film “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”, è stato tra i primi a dedicargli un pensiero alla notizia della morte.
Sulla pagina ufficiale compaiono le righe: “Rimasi folgorato quando lo vidi parlare di grandi chitarristi e gruppi a me sconosciuti in una emittente televisiva romana, "TVA 40".
Era stravagante, un po' folle ma decisamente un personaggio da tenere presente per un film. E così gli offrii il ruolo di un conduttore adrenalinico in un programma dal titolo "Jukebox all'Idrogeno" in Maledetto il Giorno...
Fu fantastico. Professionale e meticoloso. La bellezza di quegli anni in televisioni minori era trovare personaggi eccessivi, strani, folli. Veniva fuori una Roma a noi sconosciuta dove si inventavano modi di dire, si creavano incredibili look, si sdoganava il proibito.”
Il palcoscenico era il suo ambiente naturale, dapprima con i concerti e le band negli anni ’70, poi con veri e propri one man show. Questi, in epoca più recente, riassumevano già il “personaggio”, tra i primi veri “virali” italiani con l’avvento di Internet.
Memorabili sono i suoi concerti / show, i suoi racconti. Il rapporto col pubblico è stato qualcosa di unico, difficile da descrivere. Attaccato a volte anche con ferocia, ricambiava con la stessa veemenza. Ma poi, finito lo spettacolo, era difficile trovare qualcuno che non esprimesse affetto verso l’uomo.
Erano vere le sue origini inglesi: nato nel 1955 da padre britannico, il suo nome completo era Richard Philip Henry John Benson.
Veri anche i contatti con alcuni grandi nomi come Yngwie J Malmsteen. Resta invece tutt’ora senza conferme il mitico racconto di un giovane Marilyn Manson accompagnato dal padre ai concerti di Richard in USA. Come restano nell’ombra le innumerevoli storie tra finzione e realtà che diventavano il fulcro dei suoi “spettacoli interattivi”.
Richard Benson era ammalato da tempo, ma non si era mai arreso. Le mani non lo seguivano più sulla chitarra, camminare gli era difficile. Alcuni anni fa, dopo un lungo periodo di silenzio, era tornato all’attenzione del pubblico per una richiesta d’aiuto motivata dalle difficoltà economiche e di salute in cui versava. Ma, ancora, si era rialzato e, nel suo ultimo video, annunciava un nuovo progetto musicale.