Nick Drake e gli altri: Guild, icona al collo dei giganti
di Fabio Cormio [user #50760] - pubblicato il 26 maggio 2022 ore 09:00
Che si tratti di acustiche o di elettriche, i brand ai quali si pensa per primi sono sempre due o tre. Ma sappiamo bene quanta storia e quanta gloria portino con sé alcuni marchi outsider: tra questi, Guild occupa un posto speciale.
Nell'immagine in alto: la copertina di Bryter Layter, il secondo album di Nick Drake. La chitarra è la M-20, una concert size all mahogany
Per quanto l’aggettivo “iconico” abbia, ormai da tempo, frantumato i cabbasisi al punto da essersi svuotato di significato, non è semplice trovare un sinonimo altrettanto efficace per indicare le chitarre Guild. Icone, dunque simboli, impressioni cristallizzate, inscalfibili dal tempo e dalla storia, in particolare quando accostate ad altri simboli, questa volta umani. E se parliamo di Guild e di icone è difficile che la mente non corra a Nick Drake e alla copertina del suo secondo album, Bryter Layter, uscito alla fine del 1970 per la Island. Come non pensare allo strumming leggero e sognante di "Northern Island" (se non la conoscete ripensate alle atmosfere di Pink Moon e Day is Done e vi sarete fatti un’idea) e alla delicata cupezza del cantautore inglese (ma nato in Birmania), uomo fragile come le ali di una farfalla, nato nel ’48 e scomparso così presto da non poter, per pochi mesi, essere incluso nel tetro Club dei 27.
Parallelamente all’eredità artistica di Drake, negli anni successivi alla sua morte sono andati espandendosi l’apprezzamento e l’interesse per la chitarra che teneva tra le braccia sulla cover di Bryter Layter, cioè una concert size interamente in mogano massello. Non tutti sanno che si chiama M-20 ma nessuno ignora che “quella è la chitarra di Nick Drake”. La M-20, che è ancora asset importante della gamma Guild, è costruita in California e costa circa 2mila euro. Oltre alla colorazione natural (evidentemente la più celebre) è a catalogo anche la bella versione vintage sunburst.
Assai meno etereo di Drake, ma altrettanto celebre (non fateci ripetere “iconico” per carità), anche Slash ha suonato spesso chitarre Guild. Per la precisione ha usato un’acustica D-100 (lo testimonia persino una pubblicità del 1997), patinata dreadnought di alta fascia.
Se la D-100 non è più a catalogo, la D-55 sembra qualcosa di molto simile: parliamo di uno strumento da circa 5mila dollari (poco meno se rinunciate all’amplificazione LR Baggs) che, comunque, è un modello nato nel 1968 come custom order e reintrodotto in gamma nel 2017.
Nelle sue performance con Myles Kennedy (per esempio nel brano "Anastasia") Slash una anche la doppio manico Crossroad che - come suggerisce il nome - è un ibrido assai particolare, visto che è contemporaneamente acustica ed elettrica. Le Guild Crossroad sono rare e comunque reperibili solo usate.
Tom Petty con la Guild D-25-12.
Altro alfiere della Guild è stato Tom Petty, nonostante resti legato, nel nostro immaginario, soprattutto alle elettriche Rickenbacker. Nei live, in acustico il biondo di Gainesville ha usato molto D-25 dodici corde, modello non più a catalogo anche se oggi esiste la D-1212 che tra l’altro è un interessante strumento di fascia media (circa mille dollari).
Guild ha recentemente ricordato al mondo, con la sua A20, spinta da video promozionali come quello qui sopra che anche Bob Marley suonava le sue chitarre. Pare che Bob Marley amasse particolarmente questo strumento, con il quale avrebbe registrato l’assolo di "Redemption Song".
Altri grandi nomi che suonano (o hanno suonato) Guild? Beh, ce ne sono molti ma due sono gli endorser per eccellenza: uno è Kim Thayil dei Soundgarden, che con la sua S-100 Polara al collo ha contribuito a scolpire il suono del grunge, l’altro è stato Richie Havens (scomparso nel 2013), protagonista eccellente della scena folk del Greenwich Village e protagonista, con la sua D-40, di una performance memorabile sul palco di Woodstock.