Com’era normale aspettarsi, buona parte dei lettori convergevano sul fatto che la Stratocaster, magari HSS, e a maggior ragione le cosiddette “super-Strat”, siano veri passepartout. Ma non sono mancate voci critiche, dubitative, dissonanti. Bene, perché è proprio questo il senso di una discussione costruttiva, che mal si attaglia a coloro che credono di avere la verità in tasca.
Dopo averlo , ripropongo quindi il tema caldo della versatilità, stavolta declinandolo dall’altra estremità del vostro rig, cioè l’amplificatore. Certo, lo so: oggi come oggi, alla fine del vostro rig potrebbe esserci qualcosa di molto diverso dal classico amplificatore, ma - perlomeno oggi - il tema non è questo. Restiamo sugli ampli, senza paura di snocciolare marche e modelli, non importa se si tratta di modelli iconici, rarità o ampli “strani”, del presente o del passato. Non importa se combo, oppure testa e cassa, non importa nemmeno la presenza (o meno) delle valvole e nemmeno il wattaggio… in fondo un ampli si può sempre microfonare.
È, inoltre, lapalissiano che un monocanale sia di per sé meno versatile di un ampli a due o tre canali, e che boost, riverbero etc siano dei plus significativi. Ma è altrettanto vero che quasi nessuno suoni senza uno straccio di pedaliera e che essere un buon “mangiapedali” sia un pregio tanto rilevante da poter orientare una scelta.
Un’ultima parola sul concetto di versatilità: i territori musicali ai quali personalmente mi riferisco spaziano dal blues all’hard rock, da Buddy Guy a Van Halen, tanto per capirci. Perché se voglio suonare i Death o Chet Atkins, realisticamente (non è certo, ma forse) mi orienterò su qualcosa di specifico.
Ok, ora tocca a voi. Esiste l’ampli universale? Qual è la miglior soluzione di compromesso? Qual è quella perfetta per voi? Ditemi tutto nei commenti! |