Ci sono dei suoni che riteniamo perfetti. Suoni che, come sappiamo, sono il frutto di un insieme di fattori, l’esito di un viaggio che comincia dalle dita di qualcuno e termina nelle nostre orecchie, dopo essere passato attraverso un tot di corde (di solito sei), sistemi vari di amplificazione (oggi sappiamo che le possibilità tendono all’infinito) e - se quello che stiamo ascoltando è un brano registrato - le incalcolabili possibilità offerte da uno studio. Questo monumentale, inaffrontabile coacervo di variabili, dovrebbe suggerirci prudenza, evitare quindi di sentirsi custodi di una qualche verità. Questo discorso, forse un po’ trito, riguardo alla soggettività, era premessa per chiedermi: pur consapevole dell’esistenza di un miliardo di possibilità, io che chitarra vorrei avere in braccio per dare il meglio di me stesso, live, in studio o anche solo seduto sul mio divano a cazzeggiare?
Calma, calma: lo so che tutti voi di chitarre, diversissime tra loro, ne avete un numero compreso tra le 5 e le 500, e che volete bene a tutte, e che con ognuna di esse fate una cosa diversa, e che insomma che domande sono etc etc.
Alcune splendide Fender (e una Gibson SG) d'epoca viste alla Vintage Vault durante
Lo so, lo so. Vi ho detto che lo so! Ma… vi siete mai chiesti, se davvero doveste averne una sola, quali caratteristiche funzionali, estetiche, insomma quali feature dovrebbe avere?
Dai, vi tolgo le castagne dal fuoco e comincio io: dovrebbe essere una Stratocaster con il manico a V, specifiche vintage (quelle della mia Reissue ’57 vanno benissimo) ma con le eccezioni di tasti medium jumbo e di un humbucker splittabile al ponte (a patto che, una volta splittato, suoni davvero come un single); al manico e al centro andranno benissimo due Texas Special, sono uomo dalle parche pretese. Quello che pretenderei sarebbe un setting impeccabile, con un action bassa a sufficienza per facilitare anche un somaro come me nei fraseggi nella parte bassa della tastiera. Una Strat del genere avrebbe, suppongo, il body in ontano, anche se io ho una predilezione per il frassino (magari un po’ più leggero di quello della mia ’78). Finitura nitro, leggermente relic: Fiesta Red o Olympic White (se tastiera in palissandro, in entrambi in casi con pickguard mint) oppure Black (se tastiera in acero, che nel caso dovrà essere di un bel color miele, come si conviene a una “simil ’57”).
Non mi sbilancio su altri particolari come le meccaniche o il ponte, perché non sono abbastanza competente e quelli delle Fender Reissue per me vanno benissimo.
In alternativa a questa Strat, opterei su una Gibson Les Paul Tobacco Burst, manico '50, con un ’57 al ponte e un P100 al manico. Insomma, anche qui nulla di esoterico.
Ora tocca a voi: quale sarebbe LA chitarra con cui sfidare il mondo, quella più autenticamente vostra, quella più vicina al vostro modo di sentire e che meglio rispecchia la platonica “idea di chitarra” che avete nella testa e nel cuore? |