La signorina in questione è la più piccola della e si chiama Gibson G-00.
Nata nel 2021 a Bozeman in Montana, si porta dietro tutti legni massello. Forma del corpo L-00, tavola in abete Sitka, fondo e fasce in noce, manico in un singolo pezzo di utile (un tipo di mogano della varietà Sipo) e infine una bella tastiera in Ebano Macassar. Il ponte e il capotasto sono fatti in Tusq e le meccaniche sono mini Grover Rotomatic. La scala è 24.75”, capotasto 1.725”, raggio della tastiera 16” e il manico ha un profilo definito Advanced Responce, che secondo me non è né slim né fat. Segnatasti dot. Attaccatura al 14° tasto.
Sia il corpo sia il manico hanno una finitura satinata. Verniciatura nitro e cassa lasciata natural.
La particolarità di questa chitarra, e delle altre della stessa serie, è la buca presente sulla spalla superiore, chiamata da Gibson “Player Port”.
A differenza dei soliti legni, sia il noce sia l’ebano striped presentano striature molto diverse da pezzo a pezzo e questo può risultare fastidioso a chi ama l’estetica più classica ma, senza dubbio, regala carattere e singolarità a ogni pezzo.
Appena presa in mano, rimango colpito dalla leggerezza e dalla finitura satinata. Piacevole al tatto, quasi setosa.
La buca Player Port attira subito la mia attenzione permettendomi di sbirciare all’interno della cassa senza notare particolari sbavature di colla o difetti evidenti nella catenatura interna.
La soppeso un po’, l’appoggio sulla gamba, controllo l’angolo del braccio destro e piano piano comincio a cambiare idea e a preferire la 00 rispetto la triplo 000 Martin style.
La chitarra è indubbiamente comoda sia appoggiata sulla gamba destra sia sulla sinistra in posizione da chitarra classica. Accordo. Le meccaniche funzionano bene, ma non mi aspettavo diversamente visto che la chitarra ha solo sei mesi di vita. Il primo accordo mi spezza le mani. Secondo il precedente proprietario monta ancora le .012 di fabbrica e non faccio fatica a crederci. Il volume c’è e, complice la buca sulla spalla, mi sembra ancora di più.
La prima impressione è piacevole, la chitarra risuona tanto sulle medie, meno sulle alte e molto meno sulle basse.
Il manico è dritto, l’action non è altissima e le condizioni generali sono buone. Provo un blues in fingerstyle e sento tante medie. Il mi cantino non infastidisce e le basse mi sembrano secche e asciutte. Faccio fatica a farle venire fuori. Provo “Nobody knows you when you're down and out” e comincio a trovare le atmosphere giuste. La parte di solo vien fuori naturale senza faticare troppo. Mi fanno male le mani e provo qualche accordo in strumming. Gli accordi sono compatti e le note non sgranano. Continuo la prova ancora un po’ ma ho già deciso che la porterò a casa.
La custodia è molto bella, semirigida, con il logo Gibson bene in evidenza, ha una tasca grossa sul davanti e una più piccola sul manico. Le cerniere sono ottime e dentro le tasche ci sono un sacco di piccoli spazi per gli oggetti di varie forme e dimensioni. Plettri, accordatori, corde eccetera.
A casa butto via le corde originali, pulisco bene la chitarra con il polish Gibson e passo un filo di lemon oil sulla tastiera in ebano. Monto le D’Addario .009-.045, accordo e comincio a sentirmi a mio agio. Adesso riesco a muovermi meglio e a strappare ogni tanto. Le medie sono sempre tante, le note alte ci sono ma non danno fastidio, le basse rimangono indietro.
Le mie orecchie sono abituate al suono della Gibson J15 e lì le basse non fanno fatica a uscire, anzi, a volte faccio fatica a tenerle a bada. Suonando la 00 invece riesco a non preoccuparmi troppo del pollice e a concentrarmi di più sulle altre dita, e lo lascio andare da solo.
Provo a suonare “Hellhound on my trail” ed è come se le corde del sol e del re avessero più volume delle altre, la Player Port poi me le fa sentire ancora di più e questo genera un effetto strano. È come se la chitarra fosse più dinamica perché il suono è lì e lei te lo sbatte in faccia subito, diretto. Mi piace.
È una chitarra comoda, adatta per il fingerstyle e per il blues. È in fondo il motivo per il quale è nata ed è il motivo per il quale l’ho presa.
I difetti non mancano: Il copri truss rod di legno fa a cazzotti con il legno della paletta... che brutto, meglio nero. I piroli del ponte sono di una plastica indegna. L’assenza dell’amplificazione è un problema.
Io mi sono avvicinato a questa chitarra per curiosità, nel mondo dell’usato, e ho trovato quello che stavo cercando. Mi sono chiesto se avrebbe avuto senso spendere 950 euro per prenderla nuova e secondo me dipende.
"Sì" se si vuole una Gibson Acustica con la tradizione che si porta dietro. Se si vuole il modello 00 fatto con legni massello e costruito negli USA senza spenderne almeno il doppio per la sorella maggiore.
"Forse" se ci si avvicina al nuovo disposti a cambiare qualcosa. Altra marca, altri legni, altre forme, altra provenienza. Allora in questo caso, prima di arrivare a questa scelta, si apre un ventaglio di opportunità e di concorrenza e bisogna decidere con le proprie orecchie.
I prossimi passi saranno abbassare il ponticello per rendere più confortevole l’action, cambiare i piroli del ponte e amplificarla decentemente.
Adesso l’accordo in sol aperto, prendo lo slide e provo a sentire come viene “Come on in my kitchen”. |