Per certe cose, ti serve una Stratocaster: parola di Gennaro Porcelli
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 14 marzo 2023 ore 13:00
Anche un gibsoniano come Gennaro Porcelli non è immune al fascino della Stratocaster. Ha tirato fuori la sua Fender su modello 1962 per raccontare in video uno strumento inimitabile.
Una bella Vintage Reissue '62. Molto bravo Gennaro, si sente che è abituato alla scala corta.
Non ho capito perché la definisca "tobacco burst"... è una classica (e bellissima, tra le mie preferite) Sunburst 3 toni.
Quando suona la seconda volta, col suono più cattivo, si percepisce che nei bending e vibrati fa più fatica, si vede che è abituato alle corde più morbide della scala corta.
D’altronde è la prima cosa che ammette.
Poi, sapessi suonare io come lui…
Molto bravo lui! Assolutamente d'accordo con quanto dice. Ci sono caratteristiche della strato difficilmente replicabili con altri strumenti. Anzi, andrei oltre, anche se il discorso si fa più
effimero: per certe cose ti serve una Fender, perché spesso il suono Fender non lo trovi in tutte le stratocaster.
Questo è un discorso che, con molta serenità, andrebbe approfondito. Voglio dire... io amo la Les Paul (infatti ne ho tante) ma che debba dire che sia uno strumento facile da approcciare, no, non
potrei dirlo. Cicciona, col body a spigolo che ti si infila nelle costole, i manici comunque grossi (a meno che non sia una 60 V3), la tastiera piatta che non aiuta gli arpeggi nelle prime posizioni,
i suoni clean che devi toccare piano altrimenti infastidisce tutti... La Strato in confronto è una pacchia: ergonomica, manico sempre snello, relativamente leggera. È persino meno problematica se un
po' scordata rispetto alla LP, dove è impossibile suonare un po' scordati perché i suoni sono grossi.
Giusto i bending sono più tosti sulla Strato per via della scala della chitarra e del radius della tastiera, ma se parliamo di chi inizia, beh con la Les Paul è assai più facile stonarli tutti
perché è fin troppo morbida.
Quindi ti chiedo in tranquillità che intendi per ostica venendo da altri strumenti.
Intanto ti dico la mia: a me sembra più ostica della Gibson per via della scala lunga che rende le corde più dure e per il minor sustain. I single coil non spingono come gli humbucker e
probabilmente tendono ad "aiutare" meno chi suona. Ha anche un attacco più definito, il che contribuisce a far sentire gli errori in misura maggiore.
Tutto quello che ho descritto, comunque, non basta a scalzare dal primo posto la strato nel mio personalissimo podio
Esatto, la Strato, specialmente suonata sul clean, magari proprio su un ampli Fender, non perdona niente, è più difficile da far suonare "bene" rispetto a una LP, soprattutto con gli HB, che tende
maggiormente a mascherare le inesattezze per via dell'attacco minore e della maggiore tendenza a distorcere anche a bassi volumi. Il vero vantaggio della Strato rispetto alla LP è il peso e
l'ergonomia, è una chitarra uscita solo due anni dopo la LP ma dal punto di vista ergonomico è decenni avanti. Senza poi parlare del tremolo (che si sarebbe dovuto chiamare vibrato) che da
settant'anni è il modello di riferimento di quasi tutti i ponti mobili.
"Esatto, la Strato, specialmente suonata sul clean, magari proprio su un ampli Fender, non perdona niente, è più difficile da far suonare "bene" rispetto a una LP"
Dato che hai descritto esattamente la mia strumentazione, sappi che userò questa tua frase come scusa per quando incapperò in un erroraccio! :-D
Interessante vedere quanto sono diverse le percezioni. Personalmente trovo che per un chitarrista non esperto sia la Les Paul a non perdonare niente per via dell'output maggiore degli HB rispetto ai
single coil. Oltre al fatto che nella foga adrenalinica è facile pure far stonare gli accordi con una LP essendo le corde morbide in uno strumento a scala corda.
Considero anche complicate fare i double stop con una Les Paul, le cui corde andrebbero colpite col tocco felpato. Vogliamo poi parlare del funky?
A me sembra che l'unica cosa facile con una Les Paul siano i power chord in distorsione.
Ovviamente sono mie idee e percezioni, non certezze.
"Ovviamente sono mie idee e percezioni, non certezze"
Anche le mie. Capisco cosa vuoi dire e sono pure d'accordo. Nel funky è tutto più semplice con una strato e l'intonazione di una Gibson (almeno delle 4 che ho avuto nella mia vita - rispetto alle
varie strat) mi è sempre sembrata meno precisa.
Potremmo sintetizzare dicendo che entrambe le tipologie hanno una fortissima personalità. Dove arriva una non arriva l'altra e viceversa. Poi bisogna solo capire quale ci piace di più (oppure
provare ad averle entrambe).
Ah beh, io la risposta me la sono data! Mi piacciono di più entrambe. Praticamente le colleziono. Ovvero, non è che mi interessino le collezioni, ma ne ho tante dell'una e dell'altra e in questo
caso ti definiscono in automatico un collezionista. Personalmente mi vedo semplicemente uno a cui piacciono tante varianti dell'una e dell'altra! Ovviamente mi piacciono tante altre tipologie di
chitarra... praticamente sono rovinato! :))
Strato e Les Paul sono sostanzialmente inconfrontabili secondo me. L'unica cosa che hanno in comune è che, dal punto di vista dell'ascoltatore, entrambe suonano iconiche, ma per il musicista sono
praticamente due strumenti diversi.
In generale la Les Paul è più una chitarra da studio, più "statica", dal vivo esce meno, buca meno, più adatta a frasi o ritmiche brevi; la Strat dal vivo dà di più, ha un attacco più crudele,
se sai suonarla è più piacevole, più espressiva.
In realtà io ho un'opinione opposta. E lo dico anche dall'esterno: suonando da bassista in molteplici band, sono stati per anni in un gruppo dove erano presenti una Stratocaster e una Les Paul
custom. Entrambi ottimi chitarristi, del tipo chitarra dritta dell'ampli (Vox per la Strato, Peavey per la LP) e pochi orpelli. Il chitarrista con la Strato si sentiva bene, ma quando l'assolo toccava
al chitarrista con la Les Paul io godevo infinitamente, infatti aspettavo sempre che arrivassero i suoi assoli. Tra le due, era la LP quella che usciva nitidamente e sontuosamente.
Ascolta gli Outlaws, anche dal vivo: Una Strato tra due LP ma negli assoli usciva benissimo, solo il suono era diverso.
Dipende dal chitarrista e da come setta ampli, equalizzazione ed effetti vari, non dalla chitarra.
Dipende dal chitarrista, senza dubbio. Ma non è che possiamo negare che una Les Paul abbia gli humbucker o che una Schecter con i Monstertone abbia ben altro risalto rispetto a un "normale" single
coil... Poi è ovvio che, sapendo settare volumi ed equalizzazione, non scompaia niente. Ad ogni modo ascolterò stesso oggi gli Outlaws.
La Strat ha quattro suoni iconici, pienamente riconoscibili, che forse possono stancare in alcuni generi. E poi ha un quinto suono, privo di identità, ma molto equilibrato e versatile: il centrale.
Tutti i grandi artisti, soprattutto di generi post-punk, indie, grunge, ecc. quando hanno in mano una Strat finiscono sul centrale
Beh, pick up assolutamente necessario sennò addio alle iconiche 2° e 4° posizione......trovate dai musicisti, mi pare, dato che inizialmente montavano un selettore a 3 posizioni
Queste 2 posizioni forse sono i suoni più riconoscibili, anche in un qualsiasi pezzo che passa in radio capisci subito che è una stratocaster o similare
Ci sono cose che puoi fare solo con una strato: è vero
Personalmente l'ho sempre trovata tra le chitarre più semplici da suonare
Io le chitarre le amo tutte e le iconiche ce l'ho in rastrelliara, ma per me quella che mi mette maggiormente in difficoltà è la Les Paul, la amo nelle mani di altri, ma a me mette in difficoltà
mentre con la Strato mi sento a casa con lei tutto è immediato ed intuitivo. Secondo me dipende da quanto le suoni. Se avessi tanto tempo e passassi con la Les Paul lo stesso tempo che ho passato con
la Strato forse avrei un opionine diversa.
Da poco mi sono accaparrato una SG chitarra che mai avevo considerato e invece con lei sembra essere nato da subito un rapporto molto intimo e naturale
Citerò Eric Clapton: "la les paul è facile da suonare, la stratocaster mi dà ancora filo da torcere". Oltretutto la strato va suonata molto di destra, va quasi "menata" per tirargli fuori quella
cattiveria.
Bene bene... ma in questo nuovo millennio andrebbe fatto un bel distinguo tra chitarra Fender Stratocaster e suono Fender Stratocaster.
Essendo cresciuto musicalmente agli inizi degli anni 70 non ho potuto evitare di notare come, soprattutto nel nuovo millennio, la chitarra Fender Stratocaster si sia molto "ibanezzata" cioè
allontanata dal suono Fender Stratocaster mentre altri brand con in catalogo dei modelli stratoformi (Schecter su tutti) pur allontanandosi dalla tradizione primordiale (vuoi con l'appiattimento del
RADIUS o nell'utilizzare e abbinare altre ESSENZE) abbiano invece recuperato, alle mie sempre più vecchie orecchie, quella tipica e squisitamente genuina sonorità Fender nei modelli SSS del
passato... anche perché se vogliamo parlare ed evocare davvero la voce della Stratocaster allora dobbiamo obbligatoriamente restare dentro i confini di una tipica configurazione SSS.
Detto questo, la sinuosità (ergonomia) delle forme di una Fender Stratocaster (dalla paletta al body), resta tutt'oggi una cosa appagabile alla vista.
Tutte quelle chitarre stratoformi con le palette appuntite, sgraziate, squadrate o con quei corpi dalle alette (estremità) aguzze o con una pronuncia (lunghezza) esagerata oppure lo spessore super
appiattito o dalle curvature esagerate... direi che no, non si possono proprio vedere in giro.
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