“Si prega di ricordare che l’hype ridicolo che offende così in tanti non è opera mia”. Così si leggeva su una riedizione del Klon Centaur con cui il suo costruttore Bill Finnegan sembrava volesse esorcizzare una volta per tutte l’aura mitologica che chitarristi e collezionisti hanno appiccicato al suo overdrive.
Era il 2014, eppure quasi dieci anni più tardi il Centaur è ancora uno degli overdrive più quotati, venduto (e comprato) a prezzi da capogiro.
Il mercato è una bestia strana, e la storia si ripete quando Josh Scott, fondatore di JHS Pedals, decide di raccontare al suo pubblico le meraviglie di un pedale nato a metà anni 2000 e mai additato come un miracolo di elettronica.
Josh tiene da tempo una rubrica video su YouTube in cui racconta i propri effetti ma, soprattutto, quelli creati da altri. Si passa per lo più per rarità d’epoca, ma si finisce anche per riscoprire vecchie glorie o circuiti sottovalutati, piccole perle che ci si può portare a casa con poco sforzo e gran soddisfazione. Il Bad Monkey fa parte di quest’ultima categoria e, nel confrontarlo a tu per tu con dei veri mostri sacri, l’intenzione di Scott era dimostrare che a volte ci si può davvero accontentare di una strumentazione tutt’altro che esoterica, e comunque godersi un buon sound.
Il web, si sa, fa in fretta a capovolgere ogni ragionamento e il messaggio si è trasformato in: l’overdrive Digitech dà filo da torcere all’ODR-1, allo Zendrive, al Fulldrive e persino a sua maestà il Klon Centaur.
Inutile dirlo, nel giro di poche ore i prezzi sul mercato dell’usato sono schizzati alle stelle.
È l’effetto Bluesbreaker che, da pedale apprezzabile venduto a un prezzo onesto, negli anni è stato elevato a oggetto di culto tanto da giustificare costose repliche a opera di molteplici costruttori fino a tornare a furor di popolo in una .
C’è chi si è scagliato contro Josh, in qualche modo ritenuto responsabile di un mercato dopato del quale, va detto, è stato anche lui vittima da buon collezionista di pedali rari e .
Però non si tiene le accuse, e sulla pagina Facebook di JHS Pedals compare questo post:
“A quelli che si lamentano che ho fatto alzare il prezzo di questo pedale e "ora non puoi comprarne uno", ricordo che hai avuto 19 anni per comprarne uno, ma non te ne è mai importato. Questo pedale ha quattro anni più di JHS come azienda, e la maggior parte dei chitarristi lo odia dal primo giorno. Nessuno ti ha impedito di provarlo nel 2004. Impara ad ascoltare con le orecchie e non con le tendenze, e sarai un chitarrista molto più felice.
Poi: la gente li proporrà a prezzi ridicoli, ed è estremamente facile non comprarli a quei prezzi. Aspetta e basta. Torneranno alla normalità, e la gente passerà alla prossima cosa.
Un'altra cosa: le persone che li mettono in vendita per 600 dollari e le persone che li comprano per 600 dollari sono due cose molto diverse. Mettiti comodo, rilassati e goditi la chitarra con quello che hai. Lo scopo dell'episodio era aiutarti a capire che quello che hai ti basta.”
Il messaggio si commenta da solo, e chiunque stia correndo a recuperare dal cassetto l’impolverato Bad Monkey credendo di aver avuto il miglior overdrive di sempre senza essersene mai accorto può smettere di fregarsi le mani. È da sempre un bel pedale, soprattutto per quello che costa(va). Solo che ora è rovinato da un mucchio di gente che prova a lucrarci sopra. |