Drop: regola la tracolla in un lampo e libera l’espressività
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 06 aprile 2023 ore 15:30
La posizione in cui si imbraccia una chitarra o un basso quando si è in piedi determina molto dell’espressività di un musicista, e Drop permette di modificarla in una frazione di secondo.
Il sottobosco degli accessori per strumenti musicali è pieno di sorprese, alcune complesse quanto opinabili, altre sorprendenti nella loro semplicità. Drop è un dispositivo pensato per riposizionare in un attimo la chitarra o il basso mentre si “indossa”, e i risvolti pratici sono più numerosi di quanto sembri. Ne abbiamo provato uno sul campo.
Leggero, grande quanto uno yoyo e dall’aspetto solido, Drop si interpone tra tracolla e chitarra, sul fondo del body.
La struttura principale consiste in un grosso pomello con all’interno - avvolti - alcuni centimetri di cavo ad alta resistenza.
All’estremità si trova un bottone da infilare nella tracolla, come se fosse la vite reggi-cinghia della chitarra.
All’altro capo c’è una lingua di pelle spessa 3 millimetri, proprio come quella di una buona tracolla. Su di questa, un’asola di piccole dimensioni risulta stretta al punto giusto da garantire una buona tenuta ed è compatibile universalmente cona qualsiasi strap-button e strap lock.
Operare e spiegare il Drop è semplicissimo: si schiaccia e si regola al volo la lunghezza della tracolla a cui è collegato.
Lo “yoyo” ha all’interno un meccanismo a molla simile a quello di un metro a nastro. Schiacciando il disco di plastica del Drop si può tirare il cavo della lunghezza necessaria a portare la chitarra all’altezza desiderata. Per riavvolgerlo o accorciarlo, basta tornare a schiacciarlo.
Il cavo all’interno può sembrare sottile, ma è progettato per reggere fino a 100 chilogrammi. È insomma più plausibile che si distrugga la tracolla prima che il meccanismo arrivi a cedere.
Lo scopo di un dispositivo come il Drop può non saltare subito all’occhio, ma basta trascorrere qualche tempo in sua compagnia per rendersi di come risponda a precise esigenze.
Può essere una soluzione ottimale per chi richiede regolazioni rapide e vuole trovare ogni volta l’assetto ottimale, per esempio passando da una chitarra più bassa nelle ritmiche a un’impostazione più adatta al solismo e pratica per le escursioni sui tasti alti in un batter d’occhio, quasi senza smettere di suonare.
Modificare così velocemente la lunghezza di una tracolla torna utile anche a chi passa la propria chitarra ad altri, durante una jam o per far provare uno strumento in fiera a molte persone. Ma anche il contrario, cioè se si intende usare la propria tracolla preferita con più strumenti. Passare da un’elettrica a un’acustica, per esempio, può richiedere regolazioni diverse, e con una soluzione come il Drop i tempi morti si azzerano.
La scelta di una tracolla è anche una questione estetica, e piazzare un oggetto alieno in fondo a una cinghia scelta con tanta cura può far dubitare qualcuno. Tutto sommato, il Drop non ha un aspetto invasivo e si discosta poco dall’effetto di un classico sistema wireless fissato alla tracolla. Il tutto per un prezzo accessibile, paragonabile a quello di un accordatore a clip o un paio di cambi-corde ed è, sicuramente, una possibilità in più da prendere in considerazione.
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