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Yamaha Storia: molto più di un’acustica d’appartamento
Yamaha Storia: molto più di un’acustica d’appartamento
di [user #17844] - pubblicato il

Abbiamo messo le mani sulle tre chitarre acustiche della serie Storia, strumenti accessibili con uno stile ricercato e dettagli ideali per neofiti ma appetibili anche per i più esperti.
Una chitarra dovrebbe essere presente in ogni casa. Che sia una passione profonda, un semplice hobby o un vezzo per intrattenere gli ospiti, sei corde pronte in salotto sono in grado di speziare la vita a chiunque. Sembra che la serie Storia nasca proprio da questo concetto, perché le tre chitarre acustiche Yamaha racchiudono tutto quello che si può desiderare quando si pensa a uno strumento facile, bello, a buon prezzo.

Abbiamo avuto modo di trascorrere un po’ di tempo con i tre modelli che compongono la serie Yamaha Storia, chitarre sopra le righe per la loro fascia di prezzo sia sul piano estetico, sia su quello funzionale.
Storia I, Storia II e Storia III condividono molte caratteristiche costruttive, distinguendosi principalmente per scelte di look e sfumature sonore. Nell’estetica sembra che Yamaha abbia concentrato molti dei suoi sforzi creativi, perché le Storia si propongono come dei veri e propri elementi di design, capaci di arricchire un ambiente esattamente come farebbe un bel pianoforte in salone. Al contempo si tratta di chitarre costruite con tutti i crismi, solide, suonanti e suonabili, capaci di mettere a frutto tutta l’esperienza dell’azienda nipponica nelle fasce più accessibili di mercato.

Yamaha Storia: molto più di un’acustica d’appartamento

Differenziarsi dalla massa sembra un tema ricorrente nella progettazione che, ruotando intorno a casse compatte di tipo concert contro le più inflazionate dreadnought e preferendo legni e finiture meno scontate rispetto al classico natural, dà vita a un’alternativa fresca e riconoscibile in una fascia di prezzo - un pelo sopra le entry level assolute - che non sempre brilla per varietà.
Le Storia invece spiccano per identità e non si fanno mancare dettagli apprezzabili come l’adozione di tavole armoniche in legno massello.
Ad accomunare gli strumenti è anche uno stile pulito nel look, al contempo ricercato e moderno, con dettagli insoliti per gli standard chitarristici e che sembrano provenire direttamente da uno studio di design e arredamento.
Così i dot diventano degli eleganti cerchietti vuoti nel centro e le rosette sono minimali eppure ricche, a doppio cerchio concentrico e con tinte studiate per spiccare con decisione sull’estetica generale, con tre finiture tra gloss e satinato.
L’originalità delle scelte stilistiche arriva fin dentro la buca, dove non compaiono le classiche etichette: il logo “Storia” è impresso direttamente sul legno, impregnato di una tonalità diversa per ogni modello: turchese per la Storia I, blu pieno per la Storia II e rosso per la Storia III.

A completare la ricetta c’è un hardware impreziosito da un’appariscente finitura dorata. D’oro sono le meccaniche interamente in metallo, aperte sul retro su stile vintage, precise e belle a vedersi. Il richiamo è presente anche sui bridge pin, i ferma-corde in ottone che non solo contribuiscono a una resa visiva niente male, ma garantiscono anche stabilità e resistenza nel tempo.

Yamaha Storia: molto più di un’acustica d’appartamento

In comune tra i modelli è la suonabilità. Tutte hanno un manico in nato e tastiera in noce, con misure adeguate alle mani meno allenate di un musicista hobbista o esordiente, ma al contempo responsabili di un approccio e di sonorità peculiari che anche i più navigati sapranno apprezzare.
La scala da 25 pollici è leggermente più corta dello standard, non tanto da snaturare il suono, ma a sufficienza da garantire corde morbide che non stancano in fretta le dita, complice anche l’action comoda già di fabbrica resa possibile dal raggio molto piatto della tastiera, di 15,75 pollici.
Appare leggermente più stretta dello standard anche la tastiera nel suo intero e, insieme con un manico tondeggiante e mediamente sottile, viene da pensare che una Storia può fare certamente la felicità di un chitarrista prevalentemente elettrico imprestato al mondo acustico.
Ciò vale per la pratica in appartamento ma anche per il palco, dove le Storia dimostrano di essere a proprio agio grazie all’elettrificazione di un pickup piezo passivo, semplice e privo di controlli ma equilibrato nella risposta e per nulla “gommoso” come può accadere con altri sistemi nella stessa fascia di prezzo. Certo, può risultare necessario un ritocco all’equalizzazione o l’uso di un buon preamplificatore per rifinire il suono nei contesti più esigenti, ma la base di partenza colpisce in positivo.
Lo abbiamo usato per registrare in video la voce delle tre Storia, miscelando il segnale con quello di un microfono esterno posizionato a circa 30 centimetri di distanza dalla cassa.



Simili per forme e misure, le tre Storia si distinguono per legni e finiture, risultando anche in sfumature sonore interessanti da approfondire.
La Storia I ha un top in abete dal colore assai chiaro, quasi bianco, con venature a vista. L’abbinamento con il mogano rossiccio di fasce e fondo è eccezionale, e l’insieme dà vita a una chitarra dal suono chiaro, diretto e definito.

La Storia II si muove in uno spettro diverso, preferendo una struttura tutta in mogano nudo. È l’unica senza binding e proprio questa sua essenzialità porta tutta l’attenzione verso l’abalone della rosetta, creando uno strumento dai toni caldi e avvolgenti nell’aspetto quanto nel suono, pastoso e morbido, ma non cupo. Curioso è il lavoro effettuato sui bordi della cassa, leggermente smussati per rendere ancora più piacevole “l’abbraccio”.

Si resta sul mogano per la Storia III, che però sceglie una finitura lucida dando vita a un look più vintage grazie anche al binding tartarugato che corre fino sulla paletta, il cui contorno è accentuato da una sottile linea chiara. Qui la voce appare leggermente più brillante e “ferma” rispetto alla Storia II, concedendo davvero tanto margine di discussione circa l’influenza delle vernici sulla voce di uno strumento acustico.

Yamaha Storia: molto più di un’acustica d’appartamento

Con la serie Storia, Yamaha traccia una nuova strada per le chitarre entry level. La tipica acustica da appartamento diventa un oggetto da esporre come un complemento d’arredo dal design minimale e moderno, un complemento che però si fa suonare con soddisfazione da chitarristi di ogni livello, incarnando una sfumatura dal gran carattere in una fetta di mercato in cui non è per niente scontato trovarne.
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Link utili
La serie Storia sul sito Yamaha
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di pelgas [user #50313]
commento del 24/05/2023 ore 22:03:05
a suo tempo suonia una acustica yamaha che nuov stava sui quattromila euro o poco meno. beh veramente perfetta e ricca un bello strumento anche amplificata
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