Tra sperimentazione e follia: chitarre stravaganti e accessibili
di Claudio Pezzella [user #62015] - pubblicato il 04 luglio 2023 ore 08:00
Il mondo della chitarra offre innumerevoli e complesse sfaccettature da analizzare ogni qualvolta vi si immerge in cerca di strumenti interessanti o si è pronti a fare nuovi acquisti. Un panorama divisivo, senz’altro, all’interno del quale si fanno strada forti tradizionalismi, peculiari esigenze e incomprensibile genialità.
Le principali aziende del settore sembrano essere costantemente in cerca di nuove frontiere da esplorare dal punto di vista sonoro e del design, mentre molti chitarristi si professano profondamente legati agli strumenti più consueti. Altri non intendono scendere a compromessi con le feature, richiedendo versatilità e comfort al massimo delle possibilità. C’è poi un ampio range di esempi di strumenti nati per stupire: esercizi di stile singoli o intere linee in grado di definire le strategie dei brand, che hanno riscosso o riscuotono più o meno successo in funzione dei singoli casi. Di seguito sono proposti alcuni validi esempi, prestando attenzione nei confronti dell’accessibilità economica di questi singolari strumenti.
Ibanez RG550XH
Con ben 30 tasti, questo modello proposto da Ibanez nel 2011 non ha destato l’interesse del pubblico di massa, nonostante rappresenti una piattaforma per modifiche e sperimentazioni particolarmente versatile e già ricca di interessanti feature di base. Si parla di uno strumento leggero e dal manico sottile, in pieno stile Ibanez, dotato di un impianto attivo in grado di simulare la presenza del pickup al manico nella posizione dedicata, in modalità piena o split col single coil nella seconda posizione. I profondi countour, poi, rendono la chitarra particolarmente ergonomica. Non uno strumento per tutti, questo è certo, ma non il primo esempio di chitarra a più tasti rispetto ai soliti 21, 22 o 24, essendo esistiti esempi in passato proposti da brand come Washburn.
SX Liquid
Uno strumento particolarmente economico, ma dal design unico. La SX Liquid strizza l’occhio alle forme di una Offset Fender, pur rendendole ancor più estreme, come una sorta di Jazzmaster liquefatta. I tre pickup P90 richiamano al mondo e ai suoni della serie Noventa, mentre le configurazioni disponibili sul mercato – seppur con qualche difficoltà – sono a ponte fisso in stile Tune-o-Matic o mobile in stile Jazzmaster.
Burns Marquee
Gli strumentiBurns si ispirano profondamente ai design degli anni ’60. La Marquee, in questo frangente, rappresenta una delle proposte di maggior successo del brand, grazie a una qualità costruttiva solida e un aspetto fuori dal comune che non scende a compromessi con caratteristiche di stampo moderno, come un manico confortevole e un tremolo ottimizzato nelle prestazioni. Non mancano interessanti caratteristiche anche sul fronte elettronico, con una funzione push/pull sul secondo potenziometro del tono che permette l’inserimento del pickup al manico in tutte le posizioni.
Epiphone Extreme G-400
Una SG offset che andò ad arricchire la serie Gothic negli anni 2010. Questo strumento non ricevette il plauso del pubblico e, a tutt’oggi, passa sotto i radar degli appassionati per i due spuntoni convergenti che caratterizzano la parte inferiore del body. Per il resto, si tratta di una SG in configurazione HH con battipenna in alluminio in stile industrial e ponte mobile Floyd Rose.
Epiphone Zakk Wylde ZV Custom Outfit
L’unico strumento signature in questo elenco. Faceva parte della serie di Epiphone dedicata a Zakk Wylde. Ancora una volta, una chitarra su base SG, fusa nell’estetica con una Flying V e caratterizzata dalla tipica finitura Bullseye delle chitarre di Wylde. Lo strumento era disponibile anche in versione total black e tra i suoi main highlight presenta una coppia di EMG-HZ.