Chiedersi se valga la pena o meno acquistare uno strumento di questo tipo richiede la considerazione di fattori disparati. Si parla di B-stock nel momento in cui i prodotti sono stati resi da altri clienti e riproposti in vendita per un costo ridotto. Per quanto riguarda il factory second, invece, si tratta di una soluzione in grado di favorire l’economia circolare per la quale i brand mettono in vendita strumenti non congrui con i loro standard qualitativi, a fronte di un prezzo minore rispetto al prodotto di retail.
Due modalità simili, che stanno riscontrando sempre più consensi sia tra i marchi sia nella pletora di clienti. È bene chiarire come i B-stock rappresentino una sorta di terno al lotto, viste le politiche di reso sempre più accomodanti da parte delle aziende e degli e-store. L’acquisto di uno strumento del genere in negozio potrebbe risultare più confortevole rispetto alla vendita online, nonostante gli e-commerce che mettono in atto questo metodo di vendita - compreso - tutelino la clientela assicurando un’ottima esperienza post-vendita.
La proposta di Strandberg
I B-stock e factory second non sono soltanto una soluzione per ridurre le spese di resi e produzione per le aziende. Si tratta di una preziosa opportunità per favorire la riduzione degli sprechi e l’utilizzo di prodotti che, altrimenti, andrebbero distrutti. è uno dei marchi che ha più attivamente abbracciato questa politica, presentando nel corso del NAMM 2023 la nuova linea RESQ:D.
Ormai noto marchio di chitarre headless di alta liuteria, Strandberg è anche conosciuto per i prezzi non esattamente accessibili degli strumenti. Con la serie RESQ:D, il brand svedese ha offerto a chiunque la possibilità di acquistare una chitarra di livello senza spendere una fortuna. Il concept dietro la linea RESQ:D consiste nell’utilizzo di body con leggeri difetti nel legno su cui vengono applicate vernici coprenti e tastiere in Richlite, contenendo i costi senza scomodare la divisione asiatica.
Conviene davvero acquistare strumenti del genere?
Una domanda certamente spinosa, che trova risposta solo dopo aver analizzato a fondo le proprie esigenze e le linee di pensiero che si intendono adottare. Acquistare un B-stock permette di ridurre la spesa al momento dell’acquisto e di contribuire allo sviluppo di una filiera di produzione green. Al contempo, una chitarra del genere potrebbe presentare difetti costruttivi importanti o, comunque, richiedere dei compromessi.
Certamente, le aziende distributrici e i brand si sono evoluti in questo settore, offrendo standard qualitativi maggiori anche quando si tratta di factory second o strumenti refurbished. Forse, i minimi rischi dell’acquisto di una chitarra del genere potrebbero diradarsi grazie alle buone percentuali di sconto applicate su di esse, oppure una volta imbracciate, così da lasciarsi le preoccupazioni alle spalle e vivere a pieno il proprio new guitar day. |