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Ricerca e artigianato giapponesi alla prova: testiamo la dreadnought Yamaha FG9M
Ricerca e artigianato giapponesi alla prova: testiamo la dreadnought Yamaha FG9M
di [user #17844] - pubblicato il

La miglior liuteria del secolo scorso e studi computerizzati d’ultima generazione modellano una dreadnought raffinata, con una voce dettagliata e una suonabilità da favola. Proviamo in video la Yamaha FG9M.
“Tradizione e innovazione” è uno dei claim più vecchi del mondo, così inflazionati che è inevitabile alzare gli occhi al cielo quando si incrocia una promessa del genere, ma è proprio quello che Yamaha fa con le sue FG, ed è quello che abbiamo potuto assaggiare mettendo le mani sull’ammiraglia di casa con cassa in mogano: la FG9M.

FG sta per Folk Guitar ed è la gamma in cui Yamaha raccoglie i design derivati dalla propria tradizione anni ’60, chitarre acustiche rivolte a ripercorrere gli stili più classici della musica americana, regalando alle nuove generazioni le voci ascoltate sui dischi dei cantautori che hanno delineato un intero filone stilistico, raccogliendo a piene mani dal blues, bluegrass, country e - per l’appunto - tutto il folk occidentale in generale.
Da bravi giapponesi, i laboratori però non si fermano alle repliche storicamente corrette e preferiscono un approccio innovativo, attento alle tecnologie e a ciò che le moderne tecniche costruttive consentono di realizzare. Il tutto avviene quasi in modo invisibile e, se una chitarra come la FG9M a una prima occhiata sembra uscita da un progetto vecchio di mezzo secolo, sotto il cofano si celano numerosi accorgimenti degni di nota.



La ricerca
La serie 9 rappresenta il top di gamma per Yamaha. Sono chitarre di liuteria in tutto e per tutto, costruite artigianalmente in Giappone ma basate su studi avanzati, resi possibili dalle tecnologie computerizzate per lo studio dei fenomeni acustici, simulazioni e analisi su forme e materiali al fine di infondere una linfa fresca in un mix che affonda le radici indietro nel tempo.
Così nascono soluzioni come i top dallo spessore variabile, più grossi al centro e sottili lungo i bordi, con una concezione che sembra quasi presa in prestito dal mondo archtop e che mira a liberare maggiori vibrazioni dalla cassa, senza rinunciare a stabilità e consistenza strutturale.
Allo stesso modo, un assemblaggio a metà strada tra l’incollato e l’avvitato per il manico facilita le manutenzioni future ma garantisce gran solidità, con vibrazioni che si avvertono sempre generose contro il corpo del musicista e nell’aria.

I materiali
Il tutto avviene in una ricetta quanto mai convenzionale. Non si ricercano forme esotiche né materiali sopra le righe. La FG9M che ci ha accompagnati in studio sceglie gli ingredienti che hanno fatto scuola nella categoria. Fasce e fondo in mogano - da qui la M nella sigla - si uniscono a un top in abete adirondack e a un manico in mogano con tastiera in ebano per un timbro che non ha segreti alle orecchie di qualsiasi chitarrista acustico amante della tradizione. Il legno massello è usato per ogni lavoro a bordo, e in legno sono anche i dettagli estetici, sobri e curati al millimetro.

Ricerca e artigianato giapponesi alla prova: testiamo la dreadnought Yamaha FG9M

Le rifiniture
Una finitura lucida alla nitro fa spiccare purfling e rosetta con motivo a “corda”, puliti ed eleganti. Solo un battipenna tartarugato a goccia coi bordi smussati è applicato a copertura di una tavola armonica dalla trama uniforme, ben visibile e valorizzata da un lucido che rende ancora più vivido pure il rosso del mogano sul retro, dove la tavola è divisa a metà da un accento di legno chiaro, lo stesso look scelto per i segnatasti.
Non compaiono i classici dot sul davanti né sul bordo, ma dei piccoli intarsi in doppia cromia di legno si poggiano lungo lo spigolo, ben smussato, dei tasti. Lo stile si ispira alla tecnica giapponese del Kumiki, un omaggio alla provenienza che lo strumento sfoggia con fierezza.

Ricerca e artigianato giapponesi alla prova: testiamo la dreadnought Yamaha FG9M

Suono e suonabilità
La FG9M è una chitarra di fascia alta, concorrenziale come da tradizione Yamaha ma che dà battaglia agli standard più ricercati del mercato. Non è insomma uno strumento regalato, ma che dalle prime note dimostra di saper fronteggiare a testa alta i laboratori occidentali più quotati.
Il colosso Yamaha è noto ai più per l’aggressività dei suoi prodotti sulle fasce medie di prezzo ma, una volta interiorizzata l’idea che tra le mani stavolta si ha un pezzo di liuteria a pieno titolo, la dreadnought si rivela una sorpresa continua.
Il calore del mogano si controbilancia con una risposta brillante e tutt’altro che cupa grazie al mix di abete ed ebano. La cassa grande sprigiona volume in quantità e dimostra di reagire bene anche al playing più delicato, facendosi sempre sentire e senza mai temere di sparire nel mix.
Il manico, con la scorrevolezza eccellente di un trattamento satinato e l’accessibilità di un profilo a V non troppo pronunciato né eccessivo nelle dimensioni, concede ore di musica senza stancare.
Il diapason lungo, da 650mm (poco più di 25,5 pollici), non è un ostacolo in questo e la tastiera con raggio da 15,75 pollici è morbida al tocco, con un’action di fabbrica comoda al punto giusto per favorire parti melodiche senza compromettere la possibilità di picchiare forte quando serve, garantendosi sempre note nitide, definite e di gran sustain.
Il tetto di volume di cui la FG9M è capace è senza dubbio uno dei suoi punti di forza. È una chitarra retrò nella voce, ma moderna nella suonabilità, che farà gola a chiunque sia alla ricerca di una compagna di viaggio dalla voce calda ma incisiva al tempo stesso, articolata e reattiva sotto le dita, con un’estetica di livello.

Ricerca e artigianato giapponesi alla prova: testiamo la dreadnought Yamaha FG9M

Averla tra le mani è stato un viaggio nella storia della chitarra acustica, con il piacere di un approccio al passo coi tempi e con una realizzazione senza compromessi. Bella, suonante e suonabile, la Yamaha FG9M merita senza dubbio un approfondimento per i fanatici della dreadnought più tradizionale che amano il sapore del mogano e hanno voglia di spingersi al di fuori della comfort zone dettata dai soliti marchi statunitensi.
chitarre acustiche fg9m yamaha
Link utili
Le FG9 sul sito Yamaha
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di Tubes [user #15838]
commento del 29/01/2024 ore 13:01:19
La chitarra è sicuramente superlativa, tuttavia mi domando quanti con a disposizione un budget importante come quello richiesto per questa Yamaha non dirottino alla fine verso i soliti noti, come chiosa per l'appunto l'articolo in questione. Magari è solo una questione di scrollarsi di dosso la sudditanza di mercato dei colossi che tutti conosciamo...
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 30/01/2024 ore 12:33:48
Di Yamaha ne ho provate e suonate tante in tanti anni. Comprata mai nessuna. Taylor, Martin, Guild. Una delle chitarre più potenti e meno bilanciate che ho suonato era una Yamaha provata a Milano da Prina: riedizione di una anni 70 con legni invecchiati ecc. Suonava davvero forte ed era veramente brutta. Alla fine una 314 la rivendi, una Yamaha mai più.
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di Jdc31 [user #56649]
commento del 31/01/2024 ore 16:08:40
Vedo spesso Luca Colombo (di certo non l’ultimo arrivato) che usa la LL36 da tantissimi anni, il che mi fa pensare che dal punto di vista qualitativo yamaha faccia strumenti davvero notevoli. Il vero problema è che si valuta in base al nome scritto sulla paletta...
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