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Gibson ES-355: la storia dell’erede della 335
Gibson ES-355: la storia dell’erede della 335
di [user #62015] - pubblicato il

Non tutti sanno che, nonostante la sua storica reputazione, la Les Paul rappresentò per Gibson, al lancio, una sorta di fallimento, poiché inadatta a rispettare le esigenze del mercato dei primi anni ’50. Fu, infatti, la 335, lanciata nel 1958, a conquistare il pubblico e ad affermarsi come primo successo significativo per Gibson nei reami – all’epoca – inesplorati della chitarra elettrica.

Un design estremamente evocativo, tra i più simbolici per la storia della musica. Sin da subito, la ES-335 ha rappresentato l’epitome della versatilità nel mondo in costante crescita della musica suonata con strumenti elettrici. Fu un frangente estremamente peculiare, quello in cui i modelli più riconoscibili dei grandi marchi chitarristici ebbero modo di farsi strada.

Nel 1953, con l’espansione del range Les Paul, avvenuta con l’introduzione del modello Custom, Gibson iniziò a lavorare estensivamente a una rivisitazione della sua chitarra di punta dell’epoca. Venne, così, introdotta alla fine del 1958 la ES-355, top di gamma delle semiacustiche.

Gibson ES-355: la storia dell’erede della 335

I nuovi dettagli della ES-355
Proprio come la Les Paul Custom, anche la 355 divenne una versione impreziosita della sua predecessora. Ecco, dunque, apparire ebano alla tastiera, hardware dorato e grossi segnatasti a blocco, a sostituire i dot inlays tipici del modello precedente. Uno strumento di gran classe, insomma, a cui venne applicata una finitura cherry, al suo debutto proprio su questo esemplare.

La 355, presenta inoltre un binding a sette strati: cornice perfetta per una chitarra, sin dall’introduzione, considerata di altissima fascia. Al classico cherry, nel 1960, si aggiunsero due finiture: sunburst e natural, nonostante per la stragrande maggioranza dei chitarristi, la colorazione originale rimase lo standard assoluto per il modello.

Eleganza, funzionalità e innovazione: tutto in un’unica chitarra
Con la 355 Gibson non volle soltanto proporre delle rivisitazioni estetiche, implementando anche le possibilità sonore e funzionali di un design, come detto, già di successo. Oltre ad accorgimenti come il binding e la paletta allargata con il celebre diamante spaccato, la 355 presentava meccaniche Grover Rotomatic dorate e una cover del truss-rod arrecante la dicitura “Stereo”, per sottolineare la presenza di alcune funzioni originali sulla circuitazione.

L’elettronica del modello, infatti, fu particolarmente innovativa per l’epoca, grazie a un wiring stereo dotato di uno switch a tre vie capace di inviare il segnale a terminali differenti all’uscita jack. Con lo switch in posizione centrale, inoltre, entrambi i pickup venivano inviati al loro output rispettivo simultaneamente. Per poter trarre i migliori risultati e usare la 355 nel pieno delle sue possibilità, quindi, i chitarristi dovevano adoperare una speciale tipologia di cavo a Y con cui poter collegare la chitarra o a due amplificatori separati o a due canali diversi dello stesso ampli.

In ogni caso, Gibson offrì alla clientela la possibilità di ordinare la chitarra anche con uscita mono, nonostante la maggior parte dei modelli arrivasse di serie con la feature stereo, rendendo il modello sopracitato, di fatto, un custom order. Inoltre, lo strumento montava pickup con polarità invertita, oltre a un vibrato Bigsby, sostituito nel 1961 e ’62 da una vibrola. Furono davvero poche le 355 dotate di serie di un ponte fisso. Infine, a concludere le feature uniche dello strumento, una funzione poco utilizzata, ma particolarmente intrigante come lo switch Varitone, reso celebre da chitarristi come B.B. King.
 
La Gibson ES-355 nella storia
La 355 non rappresentò soltanto un upgrade della più celebre 335, dando la possibilità a Gibson di sperimentare su una piattaforma già apprezzata dai chitarristi, in un periodo all’interno del quale distinguersi e presentare funzioni uniche risultava prioritario. Il risultato, fu un modello decisamente più di nicchia rispetto al precedente, visti gli innumerevoli gimmicks di cui era dotato, rivolte a una pletora di acquirenti più ristretta. In ogni caso, la 355 ebbe modo di apparire nelle rastrelliere di artisti di grande spicco: da Chuck Berry a B.B. King, fino ad arrivare a Keith Richards, Noel Gallagher Johnny Marr e Alex Lifeson, tra gli altri, riuscendo a ritagliarsi un ruolo di spicco nel Gota degli strumenti più significativi per la cultura musicale contemporanea.
chitarre semiacustiche es355 gibson
Link utili
Guida al truss-rod Accordo
Varitone Accordo

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di marcoecami [user #54447]
commento del 06/02/2024 ore 10:51:40
Nel podio delle chitarre più iconiche per la musica rock e blues, la 335 è sul terzo gradino, dopo Strato e Les Paul. L'ho scoperta da poco, ma credo abbia un fascino unico: molto versatile, ed allo stesso tempo tanta personalità. Bassi profondi e imbattibile sulle ritmiche crunch. Davvero un grande strumento.
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di claude77 [user #35724]
commento del 06/02/2024 ore 10:58:23
Io anche la sto suonando parecchio in questo periodo e riconosco che ha parecchio carattere e, come dici te, nelle ritmiche crunch fa godere assai.
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di PierluigiMaisto [user #20005]
commento del 06/02/2024 ore 19:05:47
Strumento straordinario, dal timbro inconfondibile, che ha solo un grande difetto: le dimensioni. Il grande volume della cassa la rende ostica da imbracciare per persone non molto alte. Chiaro, si può suonare lo stesso, ma non risulterà molto comoda. Sotto questo profilo, la ES 339 penso sia stata un'evoluzione vincente, infatti, da piccola tiratura (900 esemplari) del Custom Shop, si arrivò presto ad una regolare produzione di serie, proprio perché il mercato l'accettò con grande entusiasmo.
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 07/02/2024 ore 11:47:52
Da persone diversamente alta... confermo.
Mi è capitato di provare sia 335 che 355, ma la cassa è enorme e benchè siano strumenti fantastici, per me sono veramente difficili da suonare in piedi... mi costringono a tenere il braccio destro in una posizione strana e innaturale.
ES-339 purtroppo in giro se ne vedono poche, e non ne ho mai provata una, ma mi piacerebbe!
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di dariorepen [user #15510]
commento del 07/02/2024 ore 15:48:27
Sono possessore, da parecchi anni, di una Gibson ES 355 Stereo, posso solamente che si tratta di una chitarra semplicemente fantastica sotto ogni punto di vista. La mia monta PAF 57 originali, la tastiera Slim Tapper è fantastica, così come pure il manico ne troppo ciccio ne troppo magro. Questo strumento è in grado di svolgere bene qualsiasi contesto musicale inteso per varietà di generi, eccetto forse il metal più estremo (ma non lo do per certo, semplicemente perchè è un genere che non mi interessa e quindi nemmeno provo a suonare); il Varitone è l'arma in più e come indica il nome, decisamente utile a spaziare nella scelta delle timbriche utili a suonare i pezzi desiderati e talvolta necessariamente meno corposi e magari più secchi e squillanti; pure l'utilizzo in stereo diventa particolarmente utile, specie per lavori in studio di registrazione, ma talvolta pure in situazioni Live, magari in ambienti non troppo ampi, ove è possibile allacciarsi a due amplificatori, dalle timbriche diverse tra loro. Chi ama le Gibson dovrebbe sempre possedere una chitarra ES, che sia la 355 o la 345 con il Varitone o anche senza; o comunque una più semplice 335 (ossia la sua versione base). La tastiera è in Ebano, ma la differenza con il Palissandro in pratica non esiste in termini uditivi, almeno per me è così visto, che possiedo pure modelli Les Paul, SG e Firebird (tutte con tastiera in Palissandro). Certamente per dimensioni del corpo può essere un tantino ingombrante (non per me che sono piuttosto alto di statura), ma se il problema è la maneggevolezza, il peso minore e l'agilità in genere, allora non rimane che affidarsi alle SG, meno complete delle ES, ma sicuramente in grado di svariare tra i generi pure esse, anche se alcuni credono che siano chitarre esclusive da musica Rock (un mio amico/collega il quale suona quasi esclusivamente musica Jazz ne usa una da circa mezzo secolo, anche se qualche volta mia ha chiesto in prestito la 355, la quale di fatto ha una tastiera lievemente più stretta rispetto alla SG).
Ma questo è un altro tema.
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di Daffy Dark [user #64186]
commento del 07/02/2024 ore 15:54:3
Ti consiglio vivamente di provarla la 339, io sono rimasto veramente colpito in positivo,
ce ne aveva una un carissimo amico e un giorno me la portò a casa mia da farmela provare con il mio ampli, a parte il suono che mi era piaciuto parecchio, ma la cosa che mi colpì di più fu il manico, di una comodità pazzesca!
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di DAME54 [user #53104]
commento del 22/05/2024 ore 16:49:51
Leggo il post solo adesso. Stranamente mi era sfuggito.
Concordo sul fatto che possa essere per alcuni un poco ingombrante. Anche per me lo era, nonostante la statura.
Di contro la 339 mi è sembrata un po' troppo "piccola".
La quadra l'ho trovata con la Midtown, ottimo compromesso tra le dimensioni delle prime due.
Pur nella consapevolezza che la Midtown dal punto di vista sonoro somigli più ad una Les Paul che ad una 335
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