di zabu [user #2321] - pubblicato il 19 maggio 2024 ore 09:00
Ci sono tante strade per arrivare al suono di una Les Paul anni '60 e la stessa produzione Gibson offre più interpretazioni allo scopo: il nostro lettore zabu racconta il suo percorso, da una Original Collection '60s per finire su una R0.
Esattamente a maggio dell'anno scorso avevo comprato una Les Paul Standard Original Collection '60s in colorazione Bourbon Burst. Avevo preso una buona occasione perché mi era stata venduta a prezzo di ex-demo, pur essendo completamente nuova, con tanto di garanzia ufficiale.
Le prime impressioni erano state ottime, per qualità costruttiva (veramente uno strumento senza sbavature), suonabilità/setup e in generale qualità dei materiali. Mi sembrava veramente un strumento che dimostrava l'impegno di Gibson negli anni recenti a tornare a livelli di eccellenza con la produzione USA, dopo che per molti anni c'erano stati, sinceramente, troppi problemi (verificati anche di persona) di controllo qualità sugli strumenti.
Purtroppo però, all'iniziale entusiasmo è subentrato un pochino di frustrazione per quel che riguarda il suono.
Credo che la colpa fosse da imputare ai Burstbucker 61 adottati sul modello '60s. Da quello che ho potuto constatare e da quello che ho letto, si tratta di repliche PAF, con un output quindi relativamente basso, ma con una particolare enfasi sulle medio-alte. Io ho trovato da subito forti difficoltà a tirarci dei suoni che mi piacevano. Il pickup al ponte mi suonava troppo stridulo, da quello al manico usciva (se mi passate la parola) un suono inintelligibile. Per inciso, possiedo per altro una 335 con i Burstbucker "normali" e devo dire che su quella chitarra suonano benissimo.
Ho valutato seriamente un cambio pickup, ma mi sono poi raffreddato rispetto l'incertezza del risultato e il costo comunque non trascurabile, considerando che i set piùinteressanti (personalmente mi piacciono molto i Lollar Imperial) costano sui $ 350/400, più installazione.
Alla fine, a gennaio mi è capitato di ricevere un'offerta buona per la mia Original '60s e ho accettato di cederla, visto che potevo recuperare praticamente quello che l'avevo originariamente pagata. Mi sono quindi trovato in una grossa incertezza sul dafarsi. Ho iniziato a pensare che era meglio desistere dall'acquisto di un'altra LP e che magari il problema era che, forse, in fondo non è lo strumento adatto per me.
Arriviamo quindi a qualche giorno fa, quando noto online l'annuncio di un negozio a un'oretta da casa mia per una LP R0 (cioè una riedizione del Custom Shop Gibson di una LP del 1960). La chitarra è usata ma in condizioni eccellenti, il prezzo non è certamente economico, ma abbastanza ragionevole per il tipo di strumento. Decido così di fare un salto a provarla.
La chitarra si presenta esteticamente molto, molto bene: ha una colorazione Cherry che dovrebbe essere tratta da un esemplare originale raffigurato nel libro de Beauty of the Burst.
Il top presenta una fiammatura che credo possa essere descritta come del tipo Pin Stripe. Direi un bel top, non di quelli da super-urlo ma decisamente bellino.
Il corpo presenta una tavola in un pezzo unico di mogano e la chitarra ha un peso complessivo di circa Kg 3,9.
Il manico ha un profilo slim taper, ma non è super fino. Sembra un po' una via di mezzo tra un manico anni '50 e uno slim taper. I pickup sono un set di Custom Bucker.
Chiedo di provarla (l'ampli è un Rivera) e già dalle prime due note mi si apre un mondo.
I pickup suonano decisamente più dolci e equilibrati che sulla Original '60. Il pickup al ponte non suona troppo acuto e quello al manico restituisce un suono pienamente intellegibile, anche senza doversi sforzare a cercare una combinazione con equalizzazione dell'ampli e il controllo di tono della chitarra. Se devo trovare una cosa che invece preferivo sulla Original '60 erano i tasti: sulla R0 sono montati tasti piccoli di tipo vintage un pochino più sfuggenti sotto le dita, ma si tratta alla fine di una questione di abitudine. Alla fine l'ho comprata.
Non è stata una decisione, diciamo, fatta a cuor leggero, visto che comunque ha presupposto un esborso molto più alto rispetto alla Original '60s.
Mi sarei potuto avvicinare al suono che cercavo cambiando pickup alla Original '60s? Io credo che probabilmente di sì, nel senso che era comunque uno strumento dal punto liuteristico ben costruito. Purtroppo per me (e il mio portafogli) mi faccio sempre prendere dai dubbi quando si tratta di mettere le mani a fare modifiche su strumenti costosi. Mi spiego: preferisco avere una chitarra che suoni come piace a me, per dirla in inglese già "out of the box", piuttosto che prendermi il rischio di fare esperimenti.
In conclusione sono molto contento della mia nuova R0, sia per il suono sia per l'estetica che mi ricorda un po' quella della LP regalata da Clapton a George Harrison, la famosissima Lucy.
Chiudo questa recensione ribadendo che ritengo comunque la Standard Original '60s un ottimo strumento. Probabilmente ci saranno chitarristi, che al contrario di me, riescono a tirare dei buoni suoni anche con i Burstbucker 61. Io avevo una certa idea di come doveva suonare una LP e quel suono l'ho definitivamente trovato sulla mia R0.