di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 27 giugno 2024 ore 21:00
Andy Mooney punta sulla presenza fisica alle fiere per presentare le novità al pubblico e coltivare contatti con le realtà musicali: i big tornano a popolare il trade show più famoso al mondo.
Fender, grande assente degli ultimi anni, tornerà a esporre al NAMM nel 2025. Ad annunciarlo è il CEO del gruppo, Andy Mooney, che nel 2023 aveva speso parole poco edificanti nei confronti del più celebre trade show statunitense.
La Pandemia del 2020 non ha rappresentato un periodo felice per l’industria dello strumento musicale. Se da una parte le restrizioni applicate in tutto il mondo hanno risvegliato la passione per lo strumento musicale muovendo numeri record negli avvicinamenti e riavvicinamenti alla musica, dall’altra il blocco totale agli eventi dal vivo ha inferto un duro colpo agli addetti ai lavori.
I concerti si sono in fretta reinventati con eventi in streaming, talvolta puntando sulle tecnologie emergenti del metaverso, e le fiere di settore - in blocco forzato - hanno ceduto il posto agli eventi online e alla promozione sul web.
Fender è stata tra le realtà che più hanno deciso di puntare sul virtuale nell’era del Covid e, quando il virus ha poi allentato la sua morsa, le è rimasto il “vizietto”.
Appena un anno fa il CEO annunciava che Fender non avrebbe più partecipato al NAMM, a meno che il trade show non si fosse dimostrato capace di reinventarsi in modo tale da venire incontro alle necessità di un mercato in rapida evoluzione come quello creato dalla crisi pandemica.
Altri marchi hanno in fretta fatto da eco e firme come Gibson e PRS sono stati le pesanti assenze delle ultime edizioni di una fiera che aveva già rinunciato alla doppia edizione di Nashville e Los Angeles per ottimizzare gli sforzi in un singolo appuntamento annuale.
Ora però il vento sembra cambiare.
“We sadly missed actually having a physical presence at NAMM” annuncia di punto in bianco Andy Mooney ”that high-touch in-person long form interaction is vitally important for the industry”.
Una mossa impegnativa come il ritorno di Fender al NAMM (chi ha visto la maestosità degli stand del gruppo può immaginare l’entità dell’investimento) non è sicuramente dettata dalla sola nostalgia e dal desiderio di contatto fisico. Sembra quindi chiaro che la fiera abbia compiuto dei precisi sforzi per aggiornare il proprio format e adeguarlo alle richieste post-pandemiche e di un mercato ricco di sorprese come mai prima.
“Going forward, [Fender] will have more and exciting new products to intro at NAMM and then in the fall, we will revert back to our online dealer events… we’re thrilled to be back, we missed being there, and I’m excited to see everyone again back in Anaheim.” conclude il CEO.
Paventata come la fine di un’epoca, la pausa si è quindi rivelata poco più di una parentesi, e non si può fare altro che chiedersi se altri seguiranno l’esempio di Fender, e cosa possa avere in serbo lo show di così succulento da ribaltare una sentenza che pareva tanto definitiva.