A primavera dell'anno scorso, in previsione di un acquisto un po' costoso, avevo deciso di vendere alcune cose che usavo poco, o comunque sacrificabili. Tra queste c'era una simpatica Squier Affinity Strat che avevo utilizzato fino a quel momento come chitarra da battaglia. Me la portavo in occasione di qualche viaggetto in macchina con la famiglia e soprattutto la utilizzavo per le strimpellate estemporanee o per studiare, in modo da salvare i tasti sulle chitarre buone.
A distanza di un qualche tempo mi era tornata un l'idea di riprendermi uno strumento da utilizzare per questi scopi. Da un qualche mese stavo quindi dando un'occhiata agli annunci locali (premetto che sono residente negli USA) ma, a parte le sempre onnipresenti Squier, non trovavo niente di interessante. Lo scopo era comunque quello di trovare una chitarra che non eccedesse il costo di $ 200/250. Vedendo gli annunci ho cominciato però a interessarmi ai modelli Gretsch Jet della serie Electomatic.
Premetto che da anni suono con una G6119 Tennessee Rose e Gretsch è uno dei miei marchi preferiti. La cifra per una Electromatic usata eccedeva però il budget che mi ero prefissato. Poi per caso, leggendo i commenti alla fine di una video recensione su YouTube, vengo a sapere di un negozio online che ha appena messo a saldo la G5220, un modello di prezzo medio nella linea Electromatic (costo qui negli USA $ 499). Vado a vedere e effettivamente trovo il modello in finitura Bristol Fog con un allettante sconto di quasi il 50%. Preferirei un esemplare con il top metallizzato e quindi mi prendo del tempo per pensarci. Faccio bene perché dopo qualche giorno vedo che hanno messo a sconto anche la versione in colore Fire Stick Red.
La chitarra arriva bella imballata nella sua scatola originale e (a parte una chiavetta per la regolazione del truss rod) non ha alcun accessorio, nemmeno un cartellino o un foglio con qualche informazione. Esteticamente si presenta veramente bellina.
Verniciatura, installazione dei binding sul corpo e sulla paletta non hanno imperfezioni, gli incollaggi sono precisi. Anche i legni utilizzati per manico, corpo e tastiera non sono affatto male: il body si compone di tre pezzi incollati molto bene (le giunture si vedono solo ispezionando con molta attenzione), la tastiera in alloro indiano è meglio di quanto mi aspettassi, scura e compatta, con belle venature. Il manico (su cui ovviamente, vista la fascia di prezzo, troviamo la paletta incollata e il tacco riportato), presenta pure un legno con una bella grana.
La chitarra mi è arrivata con il manico settato abbastanza bene, con un giusto livello di curvatura (relief). L'action era invece un tantinello alta, ma sono riuscito ad abbassarla senza incorrere in problemi evidenti di fret buzz. Una leggera rettifica dei tasti e ricoronatura sarebbe però da considerare, ma bisogna dire che io sono molto esigente da questo punto di vista.
Liuteristicamente lo strumento comunque, nel complesso, merita. Un po' meno convincente è la parte dell'hardware e dell'elettronica. Le meccaniche e il ponte sono veramente economici.
I potenziometri sono a dimensione piena, ma senza marchio e spesso nelle recensioni vengono criticati per funzionare più come un on/off switch che come dei veri potenziometri. Nel mio esemplare fortunatamente invece funzionano più che bene e hanno una escursione pienamente sfruttabile.
Questo modello viene equipaggiato con pickup Broad’Tron (ovvero la loro versione specifica per la serie Electromatic), che nelle intenzioni dovrebbero mantenere la chiarezza del suono dei Filter’Tron, ma con un output vicino a quello di un Humbucker stile PAF.
Io avrei preferito avere semplicemente i classici Filter’Tron. Comunque di base i pickup di serie restituiscono il suono Gretsch, sono solo un pochino più aggressivi. Purtroppo, nel caso si vogliano installare per esempio dei Filter’Tron della serie superiore, l'upgrade dei pickup è un po' complicato. Infatti, oltre al costo alto dei pickup, bisogna anche mettere in conto di cambiare le mascherine e acquistare delle basette da installare sotto i pickup perché i Filter’Tron originali hanno un sistema completamente diverso di fissaggio.
Comunque il suono nel complesso mi piace e la suonabilità è molto buona, grazie anche al manico dal profilo a U piuttosto comodo.
Dovendo trasferirmi sulla proverbiale isola deserta e potendo portare una sola chitarra tra quelle che possiedo, probabilmente non sceglierei questa. È uno strumento comunque molto valido per la fascia di prezzo, che ha le sue ragioni d'essere e sicuramente va oltre le necessità per le quali ho deciso l'acquisto in prima istanza. Secondo me ci sono delle cose su cui lavorare per ottimizzarlo: il ponte credo vada quasi necessariamente cambiato. Le meccaniche per ora funzionano, ma non danno grande senso di affidabilità. Come accennavo sopra, una leggera rettifica dei tasti (seppur non strettamente necessaria) potrebbe essere una cosa da prendere in considerazione.
Sono piccoli interventi di upgrade (a parte l'eventuale rettifica) che, per chi ha un po' di dimestichezza e si fa le cose da solo, sono anche divertenti da effettuare e possono portare questa chitarra, che di base come dicevo ha una buona liuteria, a un altro livello. Da questo punto di vista quindi forse può essere uno strumento più adatto per un chitarrista un po' navigato, che sappia come orientarsi, che per un completo neofita. |