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Se John Mayer passa al digitale, chi può ancora dubitarne? Neural DSP Archetype X John Mayer
Se John Mayer passa al digitale, chi può ancora dubitarne? Neural DSP Archetype X John Mayer
di [user #116] - pubblicato il

Titolo provocatorio? Certamente, ma John Mayer firma il suo primo plugin ufficiale e apre un nuovo capitolo nel rapporto tra suono analogico e modeling digitale. Archetype: John Mayer X porta Dumble, Two Rock e Klon nel dominio software, con l’avallo diretto di uno dei più autorevoli custodi del tone contemporaneo. Un passaggio che segna un precedente difficile da ignorare.
John Mayer si dà al digitale? Sì, per ora solo parzialmente. Neural DSP presenta Archetype: John Mayer X, un nuovo plugin che - visto il nome in causa - segna un passaggio chiave nella storia recente del modeling per chitarra. Frutto di una collaborazione diretta tra l’azienda finlandese e John Mayer, il progetto rende disponibili in formato digitale alcuni dei suoni più riconoscibili del chitarrista statunitense, costruiti a partire dai suoi amplificatori, pedali ed effetti di riferimento.



L’operazione ha un peso specifico rilevante non solo per il catalogo Neural DSP, ma per l’intero settore. John Mayer è da sempre identificato con un approccio fortemente analogico al suono, basato su scelte boutique e vintage estremamente mirate, compresa una pedalboard in cui il Klon Centaur occupa un ruolo centrale. La sua adesione a un plugin di modeling rappresenta quindi un segnale chiaro anche per quella parte di chitarristi tradizionalmente diffidenti nei confronti del digitale.
Le barriere stanno cadendo, se John Mayer è d'accordo, probabilmente molti altri seguiranno.

Se John Mayer passa al digitale, chi può ancora dubitarne? Neural DSP Archetype X John Mayer

Archetype: John Mayer X nasce da un lavoro iniziato nel 2022, come confermato dal CEO di Neural DSP Douglas Castro, e sviluppato in stretta collaborazione con Mayer nel corso del 2025. Il team Neural DSP ha trasferito la propria strumentazione di modeling dalla Finlandia allo studio di Mayer per acquisire e rifinire i modelli direttamente sulle sorgenti originali. Il progetto è stato coordinato dal Plugins Product Manager François Barrillon.
Dal punto di vista tecnico, il plugin è costruito attorno a tre modelli di amplificatori standalone, tutti basati sugli elementi centrali del clean tone di Mayer: un Fender Vibroverb del 1964, un Dumble Steel String Singer #002 e un Two Rock prototype signature #83. A questi si affianca un amplificatore “Three-In-One”, che riproduce il complesso sistema multi-amp utilizzato da Mayer sia dal vivo sia in studio, con routing e blending identici al rig reale.

Ogni amplificatore è abbinato al proprio cabinet dedicato: il combo Fender con speaker CTS da 15”, il cabinet Dumble con EVM12L vintage e il cabinet Two Rock con Celestion G12M Greenback. L’obiettivo dichiarato è quello di restituire non solo il timbro, ma anche la risposta dinamica e l’interazione tra i diversi elementi del sistema.

Se John Mayer passa al digitale, chi può ancora dubitarne? Neural DSP Archetype X John Mayer

La sezione effetti include cinque pedali fondamentali del linguaggio sonoro di Mayer. Justa Boost riproduce il suo Keeley Katana sempre acceso; Halfman OD è la modellazione del Klon Centaur; Millipede Delay si ispira al Way Huge Aqua Puss; Antelope Filter ricalca il comportamento dell’EHX Q-Tron, elemento chiave per brani come I Don’t Trust Myself (Loving You); Tealbreaker combina in un unico modulo due circuiti storici, Ibanez TS-10 e Marshall Bluesbreaker.

Completano il pacchetto il Dream Delay, basato sul Providence Chrono-Delay utilizzato da Mayer, oltre a un compressore aggiuntivo e a un equalizzatore dedicato. L’interfaccia grafica è stata rivista su richiesta dello stesso Mayer per migliorarne  l’immediatezza operativa. Secondo Barrillon, uno dei momenti decisivi dello sviluppo è arrivato con l’invio del primo prototipo a Mayer: pochi giorni dopo, il chitarrista ha risposto con un video in cui suonava l’assolo di Slow Dancing in a Burning Room attraverso il plugin, con un risultato a dir poco convincente.
E quindi: chi siamo noi comuni mortali per contestare?

Il plugin ha già debuttato in contesto pubblico, utilizzato da Mayer durante una puntata radiofonica di Life with John Mayer. Archetype: John Mayer X è inoltre compatibile con Quad Cortex, integrandosi quindi anche nell’ecosistema hardware Neural DSP.

Disponibile da subito al prezzo di 199 euro, Archetype: John Mayer X è sicuramente uno di quei prodotti che farà discutere a lungo.

Ulteriori informazioni: www.neuraldsp.com

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di Bob67 [user #33904]
commento del 17/12/2025 ore 19:24:23
mica male eh .. molto bravo anche il ragazzo dotato di un ottima mano e tocco !
Rispondi
di enricofra [user #29774]
commento del 17/12/2025 ore 19:35:39
Non mi sembra nulla di eclatante.....avesse firmato per una pedaliera digitale da portare dal vivo.....è un semplice plug in....mica lo userà dal vivo.....non vedo nessuna barriera abbattuta ma solo l'ennesima operazione di mercato che sfrutta un volto noto
Rispondi
di Criss79 [user #38354]
commento del 18/12/2025 ore 08:52:07
Se possiedi il Quad Cortex, conosci la potenza degli Archetype e capisci che avere quei suoni lì, modellabili a tuo piacimento su una pedaliera che già offre effetti e suoni incredibili, è qualcosa di pazzesco.
Il Quad Cortex, a differenza di altri modeler che non hanno la possibilità di caricare plugin, ha una marcia in più perché si evolve continuamente.
Peccato solo per il prezzo, 199€ per questo Archetype a mio giudizio sono un po' eccessivi.
Rispondi
di enricofra [user #29774]
commento del 18/12/2025 ore 14:02:36
Non metto in dubbio la qualità del digitale che, per forza di cose, grazie ai miglioramenti che sempre ci saranno, quasi sicuramente andrà a sostituire sempre più l'analogico, ma non ci vedo nulla di straordinario.....è l'evoluzione e uno come Mayer giustamente ne vuole fare parte.....ma lui continuerà a suonare l'analogico quando serve
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di eko22 [user #15375]
commento del 17/12/2025 ore 20:25:47
Non penso proprio che lo userà dal vivo o su un disco.

Comunque entro 10 anni il digitale sarà sdoganato in tutti gli ambiti.
Rispondi
di enricofra [user #29774]
commento del 17/12/2025 ore 20:37:01
Sono d'accordo, l'analogico rimarrà per pochi musicisti dal vivo/studio ma soprattutto per i collezionisti
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 17/12/2025 ore 22:58:53
Sono più di vent'anni che, anche su queste pagine, leggo commenti del genere.

Credo valga la stessa cosa nel confronto tastiere/pianoforti veri. Le tastiere hanno mille possibilità, sono comode, perfette, ma quando metti le mani su un piano vero....

Vedremo se e quando la roba analogica sarà soppiantata.
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 18/12/2025 ore 09:57:34
Il digitale nelle tastiere si chiama synth e ha aperto un mondo sul modo di fare musica.
Il digitale sulla chitarra cerca di riprodurre strumentazione analogica, un po' come i primi organi elettrici negli anni 60/70. Non appena impareremo a tirare fuori nuovi suoni (e ad apprezzarli) il digitale avrà il suo posto un gradino sopra la strumentazione analogica. La vedo comunque molto difficile, in quanto i suoni che si possono ottenere oggi con un synth sono senza limiti, le nostre orecchie sono abituate a sentire di tutto e di più e non si sorprendono più di nulla. The thrill is gone.
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di E! [user #6395]
commento del 18/12/2025 ore 12:37:39
Mi riferisco alle tastiere digitali che emulano i pianoforti, non ai synth che conosco benino, ne ho/avuti circa 11 (!) e meno male che esistono.

Come dici tu, i synth hanno innovato le possibilità e sono proprio un'altra cosa. Le tastiere che emulano i pianoforti reali sono sulla carta vincenti, sono leggere, con suoni e campioni di piano bellissimi, ma quando li usi (anche durante le registrazioni di un album) lo senti che non è un vero piano.

Per registrare l'ultimo album del mio progetto siamo andati in uno studio che ha un pianoforte da circa 90 mila euro. Chi dice che la tastiera X abbia campioni paragonabili secondo me sbaglia. E anche un pianoforte verticale ben registrato ha un carattere che le tastiere non hanno. Lo so perché l'ho sperimentato. La mia compagna ha un pianoforte verticale (nulla di che) e una nuovissima Nord. Il piano verticale è un altro mondo.

Sono d'accordo con te anche sulla speranza che il digitale smetta di provare a replicare ciò che è difficilmente replicabile e si concentri invece sulla creazione di suoni nuovi. Ce n'è un grandissimo bisogno, anche per innovare un po' il mondo chitarristico che, negli ultimi tempi, mi sembra fin troppo basato sul neo-soul ipercompresso o, all'opposto, su distorsioni da onde quadre.
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di rock2erik [user #49312]
commento del 17/12/2025 ore 22:50:07
Semplicemente si tratta di denaro ragazzi, ogni plugin venduto gli frutterà bei dollaroni. Lui tanto può permettersi di suonare live con i vari dumble da 100k e strato da 20k
Rispondi
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 18/12/2025 ore 07:12:02
Mah.. di quei dollaroni dalla vendita del pluginnon credo che ne abbia poi così tanto bisogno. Facciamo anche che abbia il 10% di guadagno so ogni plugin venduto(che non è poco come cifra) ne venderanno forse esagerando 10.000(esagerando visto la frammentazione del Mercato) ne incassa 199.000$ togli le tasse, ma calcolando che ha un patrimonio di 7 zeri, non credo che gli migliori la vita questa operazione. Lui poi con il digitale ci andava già a nozze:usa da anni un akai mpc live in cui ci entra direttonconnla chitarra.Se poi lui si può permettere strumenti da variati k, beh buon per lui, non credo abbia rubato niente a nessuno
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 18/12/2025 ore 00:01:06
John Mayer come tanti deve portare a casa la pagnotta, tutto qui, percio' per dirla giusta non e' ancora la fine del mondo, e non credo che lo sara' ancora per lungo tempo. Sono solo affari commerciali.
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di claude77 [user #35724]
commento del 18/12/2025 ore 00:14:58
Io ho il plug in Cory Wong e devo ammettere suona davvero bene, ma lo tollero solo se lo utilizzo in cuffia, se lo provo a mettere su un impianto o altro mi stanca poco dopo che l’ho attaccato.
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di Tonyjoe81 [user #62093]
commento del 18/12/2025 ore 07:27:03
Allora da dove cominciamo... 🤑 🤑 🤑
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di fraz666 [user #43257]
commento del 18/12/2025 ore 10:07:52
ci sarà sempre qualche boomer irriducibile che continuerà a snobbare il digitale.
per ora quello che fa ancora la differenza è la qualità, che di anno in anno continua a migliorare e quindi entro tot anni avremo digitali uguali o superiori all'analogico.
qualcuno dirà che già ora ci sono digitali meglio di analogici, per me no. O meglio, per i suoni che interessano a me no. A ognuno il suo
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di claude77 [user #35724]
commento del 18/12/2025 ore 11:36:17
Probabilmente quello che dici ha un senso, ma la questione che il digitale possa diventare migliore di qualcosa che prova semplicemente a replicare lo trovo difficile. Provo ad argomentare: la frase tipica che si trova nelle pubblicità dei digitali è: PER SIMULARE AL MEGLIO LA RISPOSTA DI UN VERO AMPLIFICATORE.
Il digitale non ha inventato nuovi amplificatori, ma ha come fine massimo quello di riprodurre il più fedelmente possibile un vero ampli e secondo me trovo difficile possa diventare meglio di qualcosa che sta provando a copiarel
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di go00742 [user #875]
commento del 18/12/2025 ore 11:07:51
Io ho una splendida Soldano e non mi occorre nessun plugin ...forse sono strano o fuori moda però ho un suono mio e non di altri.
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di MM [user #34535]
commento del 18/12/2025 ore 11:49:37
Beh ma questo non vuol dire nulla... "suono mio e non di altri"... non sei mica l'unico ad avere la Soldano.
Io ho uno splendido Twin Reverb, ma non è che mi sogno di dire di avere un suono mio che gli altri non hanno.
Questi sono Plug-in digitali che li puoi considerare come ampli veri e propri, che puoi avere tu come molti altri.
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di francescoRELIVE [user #13581]
commento del 18/12/2025 ore 12:11:55
Sta diventando vecchio anche lui, non ne può più di caricare casse e testate sul pandino per i live. Ragazzi, la schiena prima o poi chiede il conto a tutti e lui ora ha i soldi per pagare. auhauhahu
Rispondi
di wespaul [user #36426]
commento del 18/12/2025 ore 12:17:1
In condizioni professionali (e mi riferisco al service, alla venue, alla disponibilità economica, cioè tutto il pacchetto) per mia esperienza l'amplificazione analogica è preferibile; come resa sonora e soprattutto come interazione musicista - strumentazione.
Per tutto ciò che non è professionale probabilmente il digitale è meglio.
Un deluxe reverb del 1965 mal microfonato (o non microfonato) in un bar mezzo vuoto e col pavimento in ceramica non è un bel sentire :)
La fetta di mercato dei musicisti non pro / dilettanti è enorme, questi prodotti la soddisfano molto bene e i produttori lo hanno capito. I prezzi sono solo una conseguenza della domanda.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 18/12/2025 ore 14:12:53
La cosa simpatica è che io vedo sempre piu band, amatoriali e non, tornare all'ampli e cassa, almeno in ambito rock e metal. Eh vabbè, c'è spazio per tutti
Rispondi
di enricofra [user #29774]
commento del 18/12/2025 ore 14:56:45
Se hai bisogno di pochi suoni meglio pedali e ampli.. probabilmente per molti suoni diversi il digitale aiuta eccome
Rispondi
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